HOLLY-PRESENTE.
Ok, forse non è stata una buona idea allontanarci troppo dal sentiero ma, ehi, chi aveva previsto che si sarebbe scatenato un temporale in così poco tempo? Cerco di scacciare il panico, ma la sensazione di impotenza che si è impadronita di me è troppo dura da combattere. La pioggia cade furiosa dal cielo, e l'aria è talmente scura e fosca da impedirci di vedere ad un palmo dal naso. Cerchiamo di avanzare arrancando, nonostante il freddo mi sia penetrato fino alle ossa, ma non possiamo stare fermi e completamente esposti alla furia del tempo e agli scrosci inquietanti dei fulmini che scaricano la loro potenza apparentemente sempre più vicino. Alla fine siamo costretti ad accoccolarci ai piedi di alcune querce gigantesche , uno di fianco all'altro, ed aspettare con trepidazione che quest'inferno finisca. Il problema principale, a parte il freddo, la fame e le ferite varie che ci siamo procurati mentre tentavamo disperatamente di trovare uno pseudo riparo, è il fatto che non abbiamo idea di dove diavolo ci troviamo. Non sappiamo per quanto abbiamo camminato, ne che direzione abbiamo preso. C'eravamo già allontanati dal sentiero principale e abbiamo pensato soltanto di fuggire da quell'inferno.
- non ero così che mi ero immaginata la passeggiata- farfuglia Ava sbattendo rumorosamente i denti per il freddo.
- neanche io- confermo con voce stridula. Dov'è finita la mia voce?
- ragazze, sto gelando- confessa Michael sfregandosi freneticamente le braccia.
- e non è neanche questa la cosa più grave. Avete idea di dove siamo?- domando speranzosa cercando di ignorare il bruciore acuto alla gola. Le loro facce sconsolate confermano i miei timori. Ci siamo persi.
- p-pensate che i ragazzi si accorgano che manchiamo da ore ormai?- balbetta Michael invece di rispondermi.
- si- ribatto sicura. Theo si sarà acconto certamente che non ci sono. E sarà anche molto preoccupato. Mi bruciano gli occhi al pensiero di averlo vicino. Se ci fosse Theo non sarei così preoccupata, ne così scoraggiata e disperata. Non ricordo neanche perchè fossi irritata con lui questa mattina. L'unica cosa che so, è che lo vorrei vicino a me in questo momento.
Restiamo in completo silenzio nelle ore successive ad aspettare stanchi che la pioggia finisca di battere ma, più il tempo passa, più il temporale sembra intensificarsi. L'aria diventa sempre più cupa fino a diventare praticamente buia già nelle prime ore del pomeriggio. Piango in silenzio perchè non voglio passare la notte li fuori al freddo,senza contare che abbiamo finito da parecchio tempo tutte le misere provviste che ci eravamo portati dietro. E anche l'acqua. Michael e Ava si sono addormentati da un po', io però non ci riesco e quindi rimango seduta ad aspettare. E poi qualcuno deve pur fare la guardia, no?
Ad un certo punto devo essere crollata anch'io perchè Ava mi sta scuotendo per farmi svegliare.
- Holly, ha smesso di piovere. Dobbiamo andare- sussurra con voce roca.
- e dove?- sospiro scoraggiata. Cosa dobbiamo fare, restare li ed aspettare che qualcuno ci trovi o tentare di trovare da soli una via d'uscita con il rischio di allontanarci ancora di più dal luogo dell'accampamento? È buio pesto e in ogni caso sarebbe più saggio che faccia giorno, ma chi lo sa come si metterà il tempo da li a qualche ora?
- non lo so. Non ce la faccio più a stare fermo. Sto morendo di freddo e di sete. Magari se camminando ci riscaldiamo un po' e poi chissà .... potremmo ritrovare la strada, o incontrare qualcuno- mi incoraggia Michael speranzoso. Sappiamo entrambi che la probabilità che una delle cose che ha appena elencato accada è meno di zero, ma capisco cosa pensa, e sono d'accordo con lui. Almeno camminando ho l'impressione di fare qualcosa e posso tenere la mente occupata. Mi alzo cautamente e solo allora mi rendo conto di quanto sia malmesso il mio corpo. Sono caduta diverse volte ieri e mi sono tagliata il viso in diversi punti con i rami. Ma a sangue caldo non avevo sentito praticamente nulla. Ora invece mi sento come se mi fosse passato un autobus sopra. O almeno, penso sia questa la sensazione che si possa provare in quei momenti. Ma so che anche gli altri due ragazzi devono essere doloranti almeno quanto me, quindi mi faccio coraggio e li seguo.
Le mie gambe si muovono automaticamente e sento le forze venir meno fino ad esaurirsi del tutto. Ed è a quel punto che metto un piede in fallo ed inizio a ruzzolare come una pietra fino a fermarmi parecchi metri dopo in prossimità di un albero. D'istinto mi porto una mano alla tempia solo per rendermi conto che sto sanguinando. Devo aver battuto la testa. Forse è per questo motivo che me la sento gonfia quasi fino al punto di esplodere. Sento le grida preoccupate di Ava e Michael e i loro passi avvicinarsi velocemente.
- Cazzo, stai bene?- ansima Ava spalancando gli occhi alla vista del sangue che mi ricopre la faccia.
- si, tranquilli, sono solo scivolata. Dio, che cretina che sono- sussurro mortificata cercando di tamponare la ferita. E di non svenire. Ma sono troppo stanca anche per quello.
- fermiamoci un po'- sospira Michael rassegnato. Acconsentiamo in silenzio e restiamo seduti vicini.
- siamo stati degli incoscienti ad allontanarci così senza conoscere la zona- sbotto all'improvviso.
- già. E a quanto pare siamo anche tre idioti inesperti che non hanno la minima idea di come ci si comporti in montagna- aggiunge Ava pacata.
- Theo saprebbe cosa fare- sorrido tristemente pensando al mio migliore amico.
- lui è un escursionista esperto?- chiede Michael interessato.
- non proprio, ma sa cavarsela sempre- chiarisco divertita.
- ce la caveremo anche noi- si intromette stancamente Ava poggiando la testa sulle ginocchia. Ed io spero tanto che abbia ragione.
HOLLY-PASSATO.
A nove anni vidi per la prima volta il pene di un ragazzo. Io e Theo ce ne stavamo distesi sull'erba sotto il sole cocente di luglio a riposarci un po' dopo una mattinata di corse in bicicletta e arrampicate sugli alberi. Ad un certo punto Theo si era alzato e,senza dire niente, si era voltato di spalle ed aveva cominciato a fare pipì. Non riuscivo a capire come facesse a fare la pipì da in piedi senza bagnarsi le scarpe, così glielo chiesi. Theo ci pensò un attimo, poi si avvicinò di qualche passo e sorrise.
- non me la faccio sulle scarpe perchè io ho il pisello.
Guardai la parte incriminata con un misto di gelosia e curiosità.
- io non ce l'ho- confessai arrossendo.
- perchè sei una femmina. Le femmine hanno la "patatina".
Questo lo sapevo anche da me, perciò annuii solamente.
- è buffo- sorrisi dopo un po' continuando ad essere attratta da quella parte del suo corpo.
- non è buffo. Lo vuoi toccare?- domandò incerto subito dopo mordendosi il labbro.
Ero un po' indecisa, perchè sapevo che era una cosa che non si faceva, ma ero curiosa e a Theo non sembrava dispiacere. Così annuii e piano piano lo sfiorai con la punta di un dito. Poi ritirai subito la mano e me la portai sotto le gambe.
- è duro- commentai sorpresa distogliendo ormai disinteressata lo sguardo.
- qualche volta solo- rispose tornando a sistemare i pantaloncini. Poi mi guardò pensieroso e sorrise.
- tu non vuoi farmi vedere la tua "patatina"?
Arrossii e scossi la testa.
- no, non si deve fare vedere.
- ma tu hai visto il mio pisello- si lamentò ferito. Allora sospirai rassegnata e mi guardai intorno. Non volevo che Theo fosse arrabbiato con me.
- ok, ti faccio solo vedere un attimo- lo avvertii allontanandomi. Presi coraggio, tirai giù le mutandine ed alzi la gonna. Poi, prima che qualcuno mi vedesse, mi risistemai per bene e tornai a sedermi vicino a Theo.
- è carina- commentò semplicemente tornando al allungarsi.
- anche il tuo- risposi educata facendo la stessa cosa.
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Anime gemelle.
RomanceTheo e Holly sono amici fin da bambini. Sono cresciuti insieme e in poco tempo sono diventati l'uno la famiglia dell'altro, tanto da decidere di andare a vivere insieme una volta cresciuti. Il loro legame sembra indistruttibile ,eppure esiste qualc...