CAPITOLO 9

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THEO-PRESENTE.

Holly sta cambiando. Non so dire con esattezza in che modo o perchè e non è qualcosa di palese e tangibile, eppure so che è così. Me ne accorgo dalle piccole cose, come ad esempio dal fatto che sembra evitarmi o che passa parecchio tempo chiusa in camera sua, o che mi parla di meno e mi sfugge quando cerco di abbracciarla. È come se cercasse di prendere le distanze da me e la cosa rischia davvero di farmi uscire di testa. Ho provato a domandarle se c'è qualcosa che non va, ma ogni volta sputa una scusa veloce e se ne va dalla stanza. Mi manca la mia amica. Mi manca la Holly che si buttava tra le mie braccia e che giocava con me a farsi il solletico sul divano o che mi abbracciava mentre vedevamo un film e che rideva con me. Mi mancano i nostri battibecchi o le nostre discussioni. Mi manca lei.

Dopo quello che è successo nel week-end, il mio bisogno di starle accanto sembra essersi addirittura triplicato. E mi fa stare fisicamente male rendermi conto che per lei non è così. Non vedo l'ora che questa giornata di lavoro finisca ed io possa tornarmene a casa da lei.

Non appena varco la soglia, mi accoglie un delizioso profumo di biscotti al forno, segno che Holly è già a casa. Ed è nervosa. Holly prepara sempre i biscotti quando è nervosa. La raggiungo in cucina e, non appena i miei occhi si posano su di lei, vengo assalito dal desiderio di abbracciarla. Indossa un paio di pantaloncini scozzesi azzurri e gialli ed una semplice canotta blu. I suoi capelli sono legati in maniera disordinata, con diversi ciuffi che sfuggono dall'acconciatura. La raggiungo senza farmi sentire e la stringo forte tra le braccia attirandola verso il mio petto. La sento irrigidirsi un momento, non so se a causa dello spavento o del disagio, ma non me ne importa. Stavolta non ho intenzione farmi scacciare. La stringo ancora di più e poi le poso le labbra sul collo scoperto. Dio, ha un profumo meraviglioso. Un misto di vaniglia e cioccolato che mi fa venire voglia di morderla.

- ciao piccola- la saluto continuando a sbaciucchiarla. Lei si ritira leggermente cercando di prendere le distanze.

- ehi- risponde alla fine sganciandosi da me e ritirandosi vicino al frigo. Sospiro esasperato.

- Holly, cosa c'è che non va?

- niente- risponde troppo velocemente senza incrociare il mio sguardo.

- non raccontarmi cavolate. Ti conosco meglio di chiunque altro e so che c'è qualcosa. Ho ... ho fatto qualcosa?- balbetto insicuro. Scuote la testa con forza.

- no.

- davvero? Allora perchè mi eviti? Perchè non vuoi più parlare con me?- sbotto ferito.

- questo non è vero- nega con fervore.

- merito almeno di sapere cosa ho fatto per poter rimediare! Mi manchi Holly ... io ci sto male- la imploro con la voce ridotta ad un sussurro- per favore, dimmi cosa c'è ...

Vedo la sua facciata incrinarsi per poi crollare del tutto quando si avvicina per accarezzarmi una guancia.

- non hai fatto niente. Scusami, sono solo un po' ... non lo so. Tu non c'entri- mi rassicura cercando il mio sguardo. Non so se fidarmi delle sue parole, ma almeno non mi sta scacciando come se avessi chissà quale malattia infettiva. Mi azzardo ad avvicinarmi ancora di più e ad abbracciarla, perchè ne ho bisogno maledizione, e finalmente sento il suo corpo rispondere. Stiamo fermi così per un tempo infinito, poi è lei che si tira indietro con un sorriso imbarazzato sul viso.

- i biscotti nel forno - mi ricorda.

- giusto. Che ne dici se preparo qualcosa per cena e poi ci mettiamo a vedere un bel film?- le propongo seguendola con lo sguardo.

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