CAPITOLO 5

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THEO-PRESENTE.

Quindici ore. Quindici lunghissime, maledettissime, interminabili ore da quando Holly si è allontanata con i ragazzi. E ne sono passate ben venticinque dall'ultima volta in cui l'ho vista con i miei occhi. Sto impazzendo. Non riesco a stare fermo, non riesco a ragionare. Tutto quello che so è che ho una paura fottuta che le sia successo qualcosa ed io non sarei in grado di sopportarlo. La voglio qui vicina e non m'importa di nient'altro. Quando ieri è iniziato il temporale, erano passate già parecchie ore da quanto avevano lasciato il rifugio. La pioggia mi ha sorpreso lungo la strada mentre andavo a cercarli e sono dovuto tornare indietro per evitare di perdermi da qualche parte. Ma il pensiero il lei in mezzo a quell'inferno mi mandava fuori di testa. Ho sperato con tutto me stesso che avesse trovato un rifugio e mi sono ripromesso di uscire a cercarla non appena avessi potuto vedere un minimo davanti a me. Ma quella cazzo di pioggia è durata ore ed a un certo punto non ce l'ho proprio fatta più. Mi sono alzato e sono tornato nel bosco urlando in continuazione il suo nome. Ma nessuno mi ha risposto. Quando la pioggia ha smesso di cadere, me ne sono tornato all'accampamento nella speranza che anche lei fosse tornata. M a lei non c'era. Ben e Macky hanno chiamato i soccorsi e si sono fermati a parlare con loro per spiegargli la situazione. Io non ce l'ho fatta e sono tornato indietro a cercare Holly. Mi sono ripromesso di non mollarla mai più, neanche per un secondo, una volta ritrovata sana e salva in quell'inferno. Ora è mezzogiorno e ancora non si hanno notizie. Cerco di non pensare, perchè se penso tutto quello che mi viene in mente è cosa possa esserle capitato e non posso sopportarlo. Non ce la faccio a pensare che potrebbe essere ferita, infreddolita, affamata, impaurita o peggio ... no, non posso crollare ora. Holly ha bisogno di me ed io devo essere forte per lei. Perchè lei è tutto quello che ho e non potrei mai farcela senza di lei. Mai.

THEO-PASSATO.

Avevo appena finito gli esami di terza media ed ero stato promosso con il massimo dei voti. Ero ansioso di partire per le vacanze perchè sapevo che Holly sarebbe venuta con me e non vedevo l'ora che il momento arrivasse. Era il terzo anno di seguito che Holly trascorreva le vacanze con noi visto che la sua famiglia non andava mai da nessuna parte, ed era quasi un mese che eravamo ininterrottamente impegnati nel fare progetti. Poi , pochi giorni prima di partire, Holly vanne da me e mi comunicò che non sarebbe venuta. Non potevo credere che volesse rinunciare alla nostra vacanze insieme visto che per me era l'evento più importante dell'anno. Provai a convincerla a cambiare idea o almeno di spiegarmi perchè l'aveva fatto, ma lei era irremovibile. Ma conoscevo Holly profondamente, e non avevo dubbi che prima o poi l'avrei fatta cedere. Riuscii a farla confessare solo il giorno prima della partenza pianificata.

- ho sentito tua madre parlare con tuo padre. Non sono contenti che venga anch'io, ed hanno ragione.

- cosa? Cosa vuol dire che non sono contenti?- sbottai furioso.

- pensaci, sono tre anni che vengo in vacanza con voi. Per loro sono un peso, una spesa anche, e non hanno alcun motivo di prendersi questo disturbo.

Non dissi più niente e me ne tornai a casa dopo poco tempo. La salutai con calma anche se dentro di me stavo ribollendo di rabbia. I miei genitori avevano più soldi di quanti ne avrebbero mai potuto spendere e Holly non aveva mai dato loro il minimo problema o fastidio. E io non me ne sarei andato via un mese senza di lei.

- hey, pronto per partire?- cinguettò allegra mia madre quando mi vide rientrare in cucina. Non le risposi e tirai dritto fino al salone. Presi il telefono e composi il numero di mia nonna. Rispose al secondo squillo.

- pronto?

- nonna, sono Theo.

- ciao tesoro. Tutto bene?- disse, subito preoccupata.

- si. Volevo chiederti un favore. Posso stare da te invece di andare in vacanza?

Ci fu un attimo di silenzio, poi la nonna parlò.

- è successo qualcosa?

- no, ma ho cambiato idea. Non voglio più partire. Allora, posso restare con te?

- i tuoi lo sanno?

- non ancora. Lo sapranno presto.

- beh, se a loro sta bene, io non ho problemi- accettò allegra dopo una breve pausa.

- dovrà stargli bene per forza. Non ho nessuna intenzione di partire- replicai agguerrito.

- Holly non vuole venire più, vero?- dedusse intelligentemente mia nonna.

- no, per colpa di mamma. E so di per certo che non riuscirò a farle cambiare idea, ma non c'è nessuna possibilità che io me ne vada un mese da solo con i miei- rifiutai categorico.

- oppure che tu stia un mese lontano da lei, giusto?- insinuò divertita. Non risposi, era la verità e lo sapevamo bene entrambi.

- ok, parla con tua madre e se ci sono problemi, chiamami subito.

Di problemi ce ne furono eccome. Mia madre gridò, si arrabbiò, mi lanciò ogni sorta di minaccia, ma alla fine dovette cedere. Ero irremovibile.

Passai l'estate più bella della mia vita. Praticamente io e Holly ci stabilimmo a casa di mia nonna, facevamo i compiti, l'aiutavamo con l'orto, giocavamo con i suoi animali e mangiavamo quasi sempre con lei. Holly provava a rifiutare qualche volta, ma a mia nonna lei piaceva davvero e adorava averla intorno. Le permetteva di tornare a casa solo per dormire, e a volte neanche allora. Chiedeva sempre se per i genitori di Holly fosse un problema, ma lei la rassicurava ogni volta. Suo padre era spesso ubriaco e in quei casi era meglio stargli lontano, e sua madre lavorava tutto il giorno e non era quasi mai in casa. Non mi pentii neanche per un secondo di non essere partito con i miei. E da allora, smisi definitivamente di andare in vacanza con loro.

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