Anime gemelle.

CAPITOLO 24

HOLLY-PRESENTE.

Ho paura a guardarlo negli occhi dopo la mia rivelazione. So che Theo non penserebbe mai male di me, neanche dopo le parole di suo padre, ma ho bisogno comunque di spiegargli. Dopo un silenzio che sembra durare in eterno, finalmente riesco a prendere coraggio per incrociare il suo sguardo. Inizio a formulare una frase per raccontargli cosa è accaduto, ma Theo mi da appena il tempo di farfugliare due parole prima di saltarmi addosso. Le sue labbra cercano fameliche le mie, le sue mani sono ovunque, il suo corpo pesante a bloccare il mio.

Sono sconvolta. Non era di certo questa la reazione che mi aspettavo. Quando poco prima avevo trovato l'anello nella tazza di cioccolata calda, ho pensato davvero di rischiare un infarto. E le sue parole di poco dopo, sono state il colpo di grazia. Avrei voluto urlargli di si, certo che lo sposavo, certo che sarei diventata sua moglie. Poi le parole di suo padre mi erano tornate in mente ed ho esitato. Non potevo dirgli di si prima di avergli detto del bambino. Ma di certo non mi aspettavo un assalto del genere come conseguenza della mia rivelazione.

- Theo ... - tento di richiamarlo, con ben poca convinzione in verità. Ho già perso il controllo del mio corpo, che il cervello sia d'accordo o no.

- dopo- borbotta tra un bacio e l'altro- dopo parleremo. Di tutto. Nei dettagli- ansima scendendo sulla mia gola, leccando e succhiando avidamente- dopo che avrai indossato il mio anello. Ma ora, ho solo voglia di fare l'amore con te, e di scoparti, e di rifare l'amore e di riscoparti fino a non avere più forze.

La sua voce è quasi un ringhio. Sono talmente eccitata dalle sue parole e dai suoi gesti che sono già sull'orlo del precipizio. La sua voglia rabbiosa di me mi lunsinga. Amo il fatto che mi desideri così tanto da perdere il controllo. Senza ulteriori indugi, mi abbandono alle sue braccia, donandomi come sempre cuore, anima e corpo. Senza riserve.

Parecchie ore e orgasmi dopo, vengo svegliata da un leggero solletico sulla pancia. Apro gli occhi adagio, chiedendomi per quale motivo mi sento come se avessi corso la maratona di New York per due volte di fila. Sento i miei muscoli intorpiditi ed una strana sensazione di leggerezza che mi attraversa il corpo.

- buongiorno- sussurra una voce familiare vicino al mio orecchio. Sorrido come un'ebete sentendo il tocco gentile delle labbra di Theo sulla mia gola. Mi volto nella sua direzione e gli rubo un bacio a labbra chiuse, poi cerco di allontanarmi ma la mano di Theo che mi stringe la nuca me lo impedisce. Mi bacia, profondamente, fino a farmi mancare il respiro. Poi mi lascia andare, staccandosi appena di qualche millimetro. Ci guardiamo in silenzio, cibandoci ognuno del respiro dell'altro. Mi prende delicatamente la mano sinistra ed inizia a giocare con le mie dita, poi le bacia una ad una senza staccare per un attimo i suoi occhi dai miei. Poi si allunga di lato, invitandomi a fare la stessa cosa. Ci troviamo così faccia a faccia e solo quando lo vedo ritirare fuori l'anello ed infilarmelo sull'anulare sinistro vengo travolta dai ricordi della sera appena trascorsa. Una volta indossato l'anello, Theo mi solleva la mano e la osserva incantato. Neanche io riesco a distogliere lo sguardo e mi devo sforzare per trattenere le lacrime. È perfetto.

- ora possiamo parlare- sorride soddisfatto intrecciando la mano con la mia e portandola al centro, tra i nostri corpi nudi e appagati. Poi, tornando serio, continua- da quando sai di essere incinta?

- da quando nonna Lina ha avuto l'infarto- confesso a disagio. Chissà perchè, ora le mie motivazioni mi sembrano insulse. Lo vedo sgranare gli occhi, deluso.

- perchè Holly? Perchè me lo dici solo ora?

- all'inizio non volevo preoccuparti per nulla e così non ti ho detto niente. Poi, quando ho saputo di essere incinta, sono ... beh, all'inizio sono rimasta sconvolta, ma è durato poco. Volevo chiamarti, ma non volevo comunicarti una notizia del genere via telefono, così ho preparato la tua cena preferita ed avevo intenzione di farti una sorpresa. Ma poi tu hai chiamato per dirmi di nonna Lina e non mi è sembrato il caso.