CAPITOLO 19

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THEO-PRESENTE.

Non riesco ancora a credere a casa sta succedendo. Quanti anni ho passato sognando di baciare quella bocca? Quando prima l'ho supplicata di dirmi quale fosse il problema, l'ultima cosa che mi sarei aspettato era una sua dichiarazione d'amore. Le sue parole gridate con tanta rabbia sono state come una scossa di vita per me. L'ho praticamente aggredita, saltandole addosso e divorandole la bocca. Tutte le volte in cui ho osato immaginare un possibile bacio tra di noi, ho sempre pensato a qualcosa di dolce e romantico. Questo invece è un bacio carnale, pieno di disperazione e sofferenza. È un bacio di sfogo, liberatorio, vorace. È come la nostra relazione: totalizzante.

Le nostre bocche restano unite, le nostre lingue si inseguono in una danza sensuale, osando, esplorando. Le mie mani scorrono ovunque sul suo corpo mentre le sue sono intrecciate nei miei capelli, tirandoli con forza. Devo lottare con tutto me stesso per non spogliarla subito ed entrare dentro di lei immediatamente. Oh, ho tutte le intenzioni di farlo tra non molto ovviamente, ma prima voglio assaggiarla, respirarla, venerarla.

Senza staccare le nostra labbra, le infilo le mani nei pantaloni del pigiama fino a circondarle possessivamente le natiche tonde. Lentamente inizio ad abbassarle i pantaloni e glieli sfilo lasciandola completamente nuda. Dio Santissimo, non indossa le mutandine!

Mi stacco da lei per ammirarla. È perfetta, bellissima e solo mia. Ma non mi basta, voglio vedere di più. Voglio il suo seno nudo tra le mani, voglio succhiare i suoi capezzoli, voglio farla gridare il mio nome all'infinito. Con un gesto fulmineo, la libero dalla maglietta e rimango senza fiato. Niente reggiseno. E ora è nuda, completamente nuda sotto di me.

- Theo- ansima imbarazzata dal mio sguardo ardente. Tenta di coprirsi con le mani ma io le afferro le braccia e le immobilizzo sulla sua testa.

- non ci provare- sibilo intrecciando le mie mani con le sue.

Vorrei farle tante di quelle cose che non so da dove cominciare. Mi abbasso su di lei e torno a divorarle la bocca, con la stessa disperazione con cui un uomo che affoga va alla ricerca di un filo d'aria. Lei è la mia aria, il mio ossigeno, il mio tutto. Continuo a baciarla ed inizio a scendere, succhiandole il collo con forza, eccitato all'idea di lasciarle un segno. Poi è la volta del seno. Succhio, bacio, lecco per un tempo infinito, mai stanco, mai sazio. I sue gemiti non fanno altro che aumentare la mia eccitazione, ormai schizzata a livelli animali. Non ho mai, neanche lontanamente, desiderato una donna quanto desidero lei. Mi dedico al suo addome, senza tralasciare un centimetro di pelle e continuo a scendere fino a raggiungere la peluria scura della sua intimità. E a quel punto perdo la testa. Le allargo le gambe con forza fino ad esporla completamente e mi avvento famelico su di lei. Non mi fermo neanche quando la sento cedere al primo orgasmo e continuo insaziabile fino a farla venire di nuovo. Prima ancora che i suoi spasimi si esauriscono, sostituisco la lingua con le dita e la porto all'apice per la terza volta. La guardo venire ancora e ancora, sentendomi l'uomo più potente e fortunato del mondo. Mi spoglio velocemente e, prima ancora che Holly riesca a riprendersi, sono già dentro di lei. Resto immobile per un po', godendo del suo calore e della sua accoglienza. Cerco il suo sguardo e per poco non scoppio a piangere davanti a tanta bellezza: ha il viso rosso, gli occhi lucidi, le labbra gonfie. I suoi capelli sono una massa incasinata e sono sparsi ovunque e i suoi capezzoli sono rossi e turgidi . Ed io sono dentro di lei.

- sei stupenda- sussurro adorante baciandola dolcemente sulle labbra. Non dice nulla ma sento le sue braccia avvolgermi intorno al collo e stringermi a se. E, quando la sento inarcarsi verso di me per incoraggiarmi a muovermi, mi lascio finalmente andare. I nostri movimenti diventano sempre più frenetici mano a mano che ci avviciniamo al culmine. Le nostre bocche continuano a restare incollate fino a quando non veniamo contemporaneamente. Sento Holly ansimare il mio nome fino a che il mio ringhio liberatorio non copre la sua voce. Crollo su di lei, ansimante e soddisfatto come mai mi è capitato di sentirmi in vita mia. Aspetto che il suo respiro torni regolare e il mio battito del cuore si calmi.

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