CAPITOLO 23

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THEO- PRESENTE.

È passata una settimana da quando nonna Lina ha avuto il malore. Soltanto ieri l'hanno portata fuori dalla terapia intensiva e trasferita in reparto. Ce l'ha fatta. Sapevo che nonna è un osso duro. È ancora attaccata ai tubi ed alla flebo, ma per lo meno è sveglia e fuori pericolo. Io e Holly abbiamo passato quasi tutta la settimana in ospedale, dandoci i turni per lasciarla sola il meno possibile. Dopo il nostro litigio, ho rivisto mio padre solo altre due volte, e non sono riuscito neanche a guardarlo. Per quanto brutto e cattivo possa sembrare, non posso fare a meno di odiarlo in questo momento, e stavolta non credo che riuscirò a perdonarlo. Ho perso anche l'ultimo briciolo di stima che provavo nei suoi confronti, e la delusione che provo nei per mia madre mi impedisce di perdonare anche lei. Non hanno mai capito l'amore che lega me e Holly perchè è un qualcosa di così profondo e unico che credo siano davvero poche le persone tanto fortunate da riceverlo come dono.

Non possono capirlo perchè non l'hanno mai provato. Ma non posso rispettare delle persone che non rispettano me e la mia famiglia, perchè Holly è la mia famiglia. E non si merita nessuna delle cattiverie di mio padre.

La osservo sistemare il cuscino di nonna Lina e, ancora una volta, resto fulminato dalla sua dolcezza. È così bella, così generosa. Non ha preso bene il malore della nonna. Da quando è successo è diventata un po' più taciturna, sembra sempre stanca e a volte ho come l'impressione che sia sul punto di piangere. Non dorme bene la notte e, di conseguenza, neanche io riesco a farlo. Ha provato a propormi si spostarsi momentaneamente nella mia vecchia stanza, ma mi sono rifiutato categoricamente. Non dormiremo mai più in letti separati e, se lai ha un problema che la tiene sveglia la notte, allora ho anche io lo stesso problema.

Sto aspettando solo che la nonna si rimetta un po'. E poi ho intenzione di chiedere a Holly di legarsi a me per tutta la vita.

- Tesoro, cos'è successo con i tuoi genitori, stavolta?- domanda flebilmente nonna Lina, accarezzandomi dolcemente una mano. Siamo solo io e lei. Holly è andata via da pochissimo dopo che le ho ordinato di andare a dormire un po'. Si vede lontano un miglio che è esausta.

- niente di nuovo. Loro odiano Holly e non l'accetteranno mai- semplifico con un'alzata di spalle. Si incupisce immediatamente. Neanche lei sopporta le offese di mio padre verso una ragazza a cui vuole bene come sue fosse sua nipote.

- ha i paraocchi. È un uomo intelligente, ma si è talmente ostinato nel voler vedere cattiveria dove non c'è da risultare idiota.

- non m'importa cosa pensa. Non fingo che la sua disapprovazione mi sia indifferente, ma non sono mai stato così felice in vita mia. Amo Holly più della mia stessa vita, e per qualche miracolo, lei mi ricambia. Se il rifiuto di mio padre è il prezzo da pagare per questa felicità, sono ben felice di pagarlo. Mi dispiace perdere i miei genitori, ma perdere Holly sarebbe devastante. Non posso neanche pensarci. Come possono chiedermi di rinunciare ad un amore così?- mi sfogo, rassegnato.

Nonna Lina mi osserva e poi, inaspettatamente, mi lancia un sorriso malizioso.

- non dovrò aspettare molto per i fiori d'arancio, vero?

Ricambio il suo sorriso, orgoglioso.

- no. Sto solo aspettando il momento giusto per chiederglielo.

- oh, avanti. Tutti i momenti sono giusti per chiedere alla donna che ami di essere tua per tutta la vita. Non pensarci troppo, e buttati.

Il mio sorriso si allarga ancora di più. Non posso credere di stare per farlo. E la cosa assurda, è che non ho il minimo dubbio o tentennamento.

Un pensiero fastidioso spegne per un attimo il mio entusiasmo.

- nonna, tu pensi che Holly dirà di si?- domando insicuro. Lei scoppia a ridere, una risata vera e di pancia, la prima vera risata da quando ha avuto l'infarto.

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