CAPITOLO 21

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THEO-PRESENTE.

Holly è nervosa. Odio il fatto che si senta così e che non posso far nulla per farla sentire meglio. E la colpa è tutta dei miei genitori. Quando nonna ci ha chiamati per invitarci a cena per il giorno del suo compleanno, non ho esitato un solo istante ad accettare l'invito, almeno finchè non mi ha detto che sarebbero stati presenti anche i miei genitori. Le ho detto che non mi sembrava affatto una buona idea, ma non ha voluto sentire ragioni. E, quando ha iniziato con i ricatti morali, non sono stato capace di dire di no. Non ho paura dei miei o di quello che potrebbero dire sulla mia relazione con Holly, anche perchè, me ne importa meno di nulla. No, tutto ciò che mi interessa è assicurarmi che Holly non si senta a disagio o preoccupata a causa loro. Ed è proprio quello che sta accadendo. All'inizio ha provato a convincermi ad andare da solo, ma mi sono rifiutato categoricamente di partire senza di lei. La voglio al mio fianco, com'è giusto che sia, e la proteggerò da chiunque, se necessario.

- amore, rilassati. Andrà tutto bene- le ripeto per l'ennesima volta. Siamo in macchina da più di mezz'ora, e non ha smesso neanche per un secondo di agitarsi sul sedile.

- rovineremo il compleanno a nonna Lina- sospira ansiosa.

- no, non accadrà. Nonna terrà a bada la situazione.

- non sarei dovuta venire.

- si, invece. Tu vai dove vado io. E nonna ti avrebbe uccisa se non ti fossi presentata- le faccio presente. Scuote la testa lentamente, torcendosi nervosamente i capelli. Non sopporto di vederla così.

- promettimi che non litigherai con i tuoi a causa mia- sbotta all'improvviso. Vorrei davvero poterla rassicurare , ma non le mentirei mai. E prometterle di farmi gli affari miei se mio padre osasse dire qualcosa di male contro di lei, sarebbe una bugia bella e grossa. Stringo le labbra, senza incrociare il suo sguardo.

- ecco, vedi. Andrà a finire malissimo.

Sembra in preda al panico. Senza preavviso, svolto in un area di sosta e spengo la macchina. Sgancio la cintura di sicurezza e le prendo il viso tra le mani.

- non posso promettertelo perchè non esiste che io permetta, in qualsiasi circostanza, di maltrattare la mia ragazza. Ma posso prometterti questo: cercherò di essere paziente. Non salterò subito al collo di mio padre e farò il possibile per evitare qualsiasi discussione. Ti basta?- domando guardandola negli occhi.

- credo che dovrò accontentarmi- acconsente alla fine.

- bene. Voglio che tu ti diverta. E voglio che tu pensi a tutto quello che ho intenzione di farti una volta tornati a casa.

Holly arrossisce, e assurdamente questo la rende ancora più bella.

- ma almeno potevamo accennare a tua nonna che adesso siamo insieme. Non possiamo dirglielo davanti a tutti- protesta debolmente. Non posso fare a meno di sorriderle, malizioso.

- oh si, possiamo e lo faremo. Non abbiamo nulla di cui vergognarci. Non sono mai stato così felice in vita mia e non ho intenzione di nasconderlo. Sono pronto a dire al mondo intero quanto ti amo- sussurro prima di avventarmi famelico sulle sue labbra. Holly ricambia il bacio e, incapace di trattenermi, me la tiro addosso fino a farla sedere a cavalcioni su di me. So di rischiare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, ma non me ne curo minimamente.

Continuiamo a baciarci, incuranti della macchine che ci sfrecciano accanto o di qualsiasi altra cosa. Continuiamo finchè non la sento finalmente rilassarsi tra le mie braccia.

- ti amo da morire- mi sussurra senza fiato poggiando delicatamente la fronte sulla mia. Come ogni volta che sento uscire queste parole dalla sua bocca, sento il battito del cuore schizzare alle stelle ed un calore intenso divamparmi nel petto. Non mi stancherò mai di sentirglielo dire.

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