CAPITOLO 16

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HOLLY-PRESENTE.

Oggi è stato uno di quei giorni in cui qualsiasi cosa sembra andare per il verso sbagliato. Tutto è cominciato da stamattina quando, perdendo per una manciata di secondi il solito autobus, ho dovuto aspettare quello successivo. Il risultato è che sono arrivata a lavoro con trenta minuti di ritardo e mi sono dovuta subire anche le lamentele del mio capo. Ho distrutto due bicchieri facendo cadere il vassoio che avrei dovuto servire ad un tavolo, ho fatto un macello con le ordinazioni e ho saltato anche il pranzo. L'unica cosa che desidero in questo momento è tornarmene a casa, farmi un mega bagno e riempirmi lo stomaco con qualsiasi schifezza mi capiti a tiro. E poi passare la serata davanti alla tv a vedere i cartoni animati o i vecchi telefilm con una bella tazza di cioccolata calda. E farmi coccolare dal mio migliore amico. So che mi ero ripromessa di prendere le distanze, ma ora come ora non mi sembra rilevante. Per quanto mi sforzi, non riesco ad allontanarmi da lui. Voglio ancora farlo, ma è difficile rinunciare alla persona che più di tutti è in grado di farmi stare bene, nonostante sia anche l'unica che ha anche il potere di spaccarmi il cuore.

Quando apro la porta di casa, l'ultima cosa che mi aspetto di vedere è Theo inginocchiato a terra. Si volta di scatto quando mi sente entrare e subito si alza in piedi con un sorriso colpevole sul viso. E solo in quel momento mi accorgo del piccolo batuffolo di pelo bianco rannicchiato al centro del mio salone.

- ohhhh Dioooo!- miagolo come una bambina di due anni posando la borsa per raccogliere il cucciolo da terra e stringermelo tra le braccia- che tesoro!!! Theo, è tenerissimo! - gli sorrido lasciandomi leccare il viso emozionatissima.

- credo di essermi appena innamorata- sospiro con aria sognante continuando a coccolare il cagnolino.

- bene, mi fa piacere, perchè volevo proprio chiederti se eri d'accordo a tenerlo un po' con noi. L'hanno abbandonato ed è ancora troppo piccolo per nutrirsi da solo e stavo pensando ...

- teniamocelo- lo interrompo eccitatissima trattenendomi a malapena dal supplicarlo come una bimba di tre anni.

- sei sicura?

Il suo tono è dubbioso, ma i suoi occhi brillano di gioia. Lo vuole almeno quanto me.

- certo! Ho sempre voluto avere un cucciolo e questo è adorabile. A proposito, è un lui o una lei?

- è un lui- sorride avvicinandosi per accarezzarlo. Poi i nostri sguardi si incrociano e all'improvviso ci sorridiamo simultaneamente.

- dovremmo scegliergli un nome- propone senza interrompere il contatto visivo.

In un attimo gli getto un braccio al collo e mi stringo a lui fin quasi a stritolarlo.

- grazie, grazie , grazie ....

- non mi devi ringraziare piccola. Non c'è niente che non farei per renderti felice- mi sussurra fissandomi intensamente negli occhi. Avverto il repentino cambio di tensione e all'improvviso mi ritrovo persa nel profondo del suo sguardo scuro come la notte. Mi dimentico di tutto il resto, della giornata da schifo, dei miei propositi, perfino del cucciolo che ancora stringo in un braccio. In questo momento, c'è solo lui.

- grazie- ripeto come una stupida. Non ho idea di cos'altro dire. Theo si avvicina, mi stampa un bacio delicato sul''angolo della bocca e poi mi sorride.

- quale nome ti piacerebbe?

Ne buttiamo fuori un'infinità , uno più improponibile dell'altro, ma alla fine, finalmente riusciamo ad arrivare ad un compromesso. Decidiamo di chiamarlo Milk e per tutta la serata non faccio altro che rotolarmi sul pavimento con lui. Theo si assicura di farlo mangiare, poi gli somministra un antibiotico non so per cosa e alla fine improvvisiamo una piccola cuccetta provvisoria.

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