33."Are not her lips"

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Pov's Justin

Premo il piede nell'acceleratore continuando a guidare senza una meta, abbasso il finestrino tirando fuori il braccio e sentendo il vento gelido sulla mia pelle.Comincia a farsi buio così accosto in una parte isolata dell'autostrada, nessuna macchina passava, c'erano solo campi.Spensi il motore poggiandomi sul sedile e chiudendo gli occhi.

Sentì di nuovo quell'ondata di solitudine riempirmi l'anima, e mangiarmi dentro.Aprì gli occhi guardando il vuoto davanti a me, i miei pensieri erano tormentati, provavo a non pensarla ma era più forte di me.La immaginavo ovunque, accanto a me sorridermi, prendermi in giro.Ma sapevo che era tutta una mia immaginazione, non riuscivo a toccarla, non sentivo la sua pelle calda quando allungavo una mano, prendevo solo l'aria, nulla, non c'era nessuno accanto a me, ero solo, sono rimasto solo da quando lei ha inalato l'ultimo respiro e il suo cuore ha smesso di battere abbandonandomi, da quel esatto momento rimasi solo.

Aprì con uno scatto il cruscotto prendendo ciò che mi diede Sean l'altro ieri, ancora non l'ho toccata, non ho mai provato queste cose, ma sono disperato, mi sento soffocato e il dolore mi sta distruggendo.Ho bisogno di dimenticarla per un po o meglio di immaginarla più realmente, quasi toccarla.Infilai l'ago nel braccio destro e spinsi, strinsi gli occhi per poi rilasciare un gemito a quella strana, dolorosa ma allo stesso tempo piacevole sensazione, quella strana sostanza continuava ad espandersi e mischiarsi nel mio corpo, mi sentì improvvisamente rilassato.Chiusi gli occhi e sorrisi quando vidi la sua chioma scura svolazzare davanti a me.

***

''Non mi piace''arriccia il naso  facendo una smorfia disgusto al maglione che provai.Dovevo solo andare a cena da loro e voleva che fossi 'perfetto'.Vuole che faccia una buona impressione anche agli zii.

''Ma perché?''domandai esasperato portando le braccia al lato dei miei fianchi.

''É troppo semplice, non è niente di che''incrocia le braccia al petto voltandosi dall'altra parte per adocchiare qualcosa''Provati i jeans, vado a prendere qualcos'altro''.

La fulminai con lo sguardo chiudendo la porta del camerino, guardai per un po il maglione per poi decidere di prenderlo lo stesso.Mi sfilai i jeans e lei entrò: sgranò gli occhi arrossendo per poi chiudere la porta velocemente dietro di lei.

''Prova questo''mi porge un altro maglione mentre con l'altra mano tiene il suo capotto, abbasso lo sguardo sullo scollo del suo maglioncino bianco e lei se ne accorge''Smettila di fare il pervertito''.

Prendo il suo viso nelle mie mani e lei indietreggia guardandomi con i suoi bellissimi occhi''Sto solo guardando ciò che è mio''sussurro sorridendo.Ridacchia e avvolge le braccia intorno a me facendo scontrare i nostri corpi.

''Va bene, solo perché amo questi boxer bianchi... quasi trasparenti''la sua mano tocca il mio sedere facendomi ridere divertito ma il mio sorriso sparì quando l'altra mano toccò un'altra cosa.

''Non ti conviene''scuoto la testa terribilmente serio facendola ridere.Mi persi nella sua risata, era così bella, così perfetta.Prese le mie guance  baciandomi lentamente-

***.

Il mio telefono cominciò a squillare, nononono.Ero tornato alla realtà, al presente, no.I miei pensieri reali  ritornarono a tormentarmi la mente, lei non c'era più.Lanciai la siringa prendendo il telefono per leggere il nome di Brian, no cazzo.Gli attaccai in faccia.

Chiusi gli occhi per ripensare a quel ricordo lontano, ma non riuscivo a concentrarmi solo su quello, altri ricordi dolorosi lo intralciavano.No.Scossi la testa cominciando a dare dei pugni al volante e sentire delle lacrime scendermi lungo le guance.Cazzo, è durato troppo poco, troppo poco.

"I love your Mysteriousness 2"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora