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Ero ancora lì, immobile, aspettando invano il ritorno dell'infermiera.
Proprio ora qucuno si doveva sentire male? Proprio nel momento in cui finalmente qualcuno mi dava dei chiarimenti!!!
Ecco la parte egoista di me, che pensa solo a sé stesso...
Era da tanto che qualità negative come questa non si presentavano, mi ero abituato ad essere migliore, ad essere altruista invece di pensare di essere sempre al centro del mondo, semplicemente per il fatto che prima c'era lui che mi stava accanto e mi guidava. Ora che mi ritrovo solo, come sperduto nel nulla, senza nessuno che mi consola, mi presta attenzione, il vecchio Zayn sta riemergendo.
Per l'ennesima volta mi ritrovo ad aspettare lunghi minuti che sembrano ore infinite, qui, nella stanza dove sta inanime colui che ha dato una svolta alla mia vita, in compagnia della mia carissima ansia che non manca mai all'appello, insieme a tutte le paure per quello che potrebbe rivelare l'infermiera quando entrerà in stanza.

Ormai sono passate ore intere senza nessuna traccia di medici, infermieri...io sono rimasto per tutto il tempo qui, fermo, senza muovermi, come pietrificato.

Non ce la faccio più, non posso più aspettare, durante quest'ultimo periodo non faccio altro che stare continuamente preoccupato, voglio la verità, subito.
Questa volta ringrazio la parte determinata del vecchio Zayn che mi permette di ottenere sempre ciò che voglio quando lo ritengo necessario.

Inizio a camminare, cercando disperatamente l'infermiera.

Incrocio il suo sguardo, l'ho trovata.
Mi guarda perplessa, come se non sapesse cosa fare, come muoversi o cosa dirmi. Non vedendo nessun accenno di movimento da parte sua, inizio a correre verso la sua direzione.

Mi fermo a un passo da lei proprio mentre i dottori, che prima erano accanto a lei, la lasciano sola.

La guardo negli occhi, cercando di esortarla, attraverso il mio sguardo triste ma al tempo stesso speranzoso, a iniziare a parlare su quanto accaduto il giorno precedente dutante l'intervento e sulle ripercussioni che ha avuto sul mio Niall.
Fortunatamente non mi devo sforzare molto, intuisce perfettamente e mi fa cenno di seguirla.

Mi porta in un piccolo ufficio, alla fine di un lungo corridoio, isolato dalle altre stanze e lontano dalle orecchie dei medici.
Si blocca di colpo davanti a me, mi guarda negli occhi e inizia: "Allora caro ragazzo, non dovrai dire assolutamente niente a nessuno, se si scopre che io ho dato informazioni private di un paziente ad uno sconosciuto, in quanto voi non avete nessun legame di parentela, vengo licenziata e, mi dispiace dirtelo, anche tu potresti essere punito. Dunque ti consiglio di tenere la bocca ben chiusa se non vuoi far mettere nei guai nessuno, intesi?"
Per la prima volta, l'infermiera che reputavo tanto gentile nei modi, comprensiva, altruista, si dimostrava in realtà una donna dal carattere rigido, mi stava minaccinado, si può dire.
Risposi "Si", facendole continuare il discorso.
"I medici hanno detto che, per quanto grave sia stato il danno, dopo l'intervento sono stati rilevati dei miglioramenti. Hanno valutato l'ipotesi di un possibile risveglio al più presto, si tratta di alcuni giorni."

Non potevo credere a ciò che stavo sentendo, non riuscivo a crederci. Era sicuramente uno dei miei sogni in cui tutto si aggiusta e finisce bene.
Cerco di svegliarmi ma niente, l'infermiera mi guarda in modo strano, le sembrerò pazzo a tal punto che ad un certo punto mi chiede: "Sei sicuro di sentirti bene?"
"Stia tranquilla, questo è un sogno e io sto cercando di svegliarmi" rispondo.
"Mi sa che non hai dormito molto e che l'ansia e la preoccupazione ti abbiano fatto usicre fuori di testa. Tutto questo sta succedendo davvero, quello che ti ho detto è assolutamente vero. Vieni ti faccio vedere la sua cartella clinica e i progressi riconosciuti" mi disse.

Non capivo più cosa stesse succedendo. Un attimo prima parlava e ora era intenta a cercare la cartella clinica di Niall.
Che strana, pensai. O forse sono io che sto impazzendo, proprio come ha detto lei.

Dopo qualche minuto esclama "Eccola!".
Si avvicina mostrandomi tanti fogli che non riesco a decifrare, la scrittura dei dottori non l'ho mai capita e mai la capirò!
Guardano il mio sguardo confuso inizia a spiegarmi la situazione e pian piano riesco a capire.

Dopo essermi reso conto che tutto ciò stava accadendo davvero e non era pura fantasia, realizzai quanto detto dall'infermiera e iniziai a piangere dalla gioia.
L'abbracciai forte, ringraziandola immensamente per tutto ciò che aveva fatto per me.

Ritornai nella stanza di Niall, con le lacrime agli occhi ma pieno di speranza, lo baciai e per la prima volta dopo l'incidente, uscii dall'ospedale sereno, tranquillo, pieno di positività.

A volte veramente tutto può cambiare, non bisogna mai mollare, grazie a Niall scoprii anche questo.

You are my skin ||ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora