capitolo quarto: "la voce di Luke"

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Luke iniziò a leggere, e fu come cadere in un bellissimo sogno.

La sua voce riscaldava l'aria intorno, caricando di significato ogni parola, il tempo si fermò, e mentre lui leggeva ad alta voce , sfogliando le pagine, io ascoltavo rapita ogni minimo suono uscisse dalla sua bocca.

Le foglie suonavano la voce del vento. Non so come avesse fatto , ma mi incantò completamente , perdendo ogni cognizione del presente, della persona che avevo davanti : in mente infatti avevo solo la sua voce .

Luke non mi apparve più come il ragazzetto strafottente e arrogante con voglia di fama, ma un semplice giovane che, come me e molti altri adolescenti , nascondeva pregi e difetti, passioni considerate forse non abbastanza forti o cool, segreti che magari lo facevano soffrire .

E tutto questo mi parve chiaro solo sentendolo leggere , la curva della voce a ogni virgola, l'intonazione dopo il punto, l'attenta ricerca del tono giusto.

La mascella di linee perfette si muoveva in movimenti leggeri, fluidi, e gli occhi lucidi riflettevano la ricerca di conoscenza che traspariva dalla sua espressione serena ma allo stesso tempo insanabile, avanti, ancora avanti: sapevo che tipo di sentimento portava questa voglia infinita .

Le braccia muscolose tenevano le pagine , le dita accarezzavano delicate i margini dei fogli , la maglietta grigia era tesa sopra la tensione del corpo. La scarpa appoggiata al suolo tintinnava la suola di gomma , tale l'agitazione ; e poi le note, che sentivo quasi vibrare in aria, accarezzarmi le orecchie e sussurrarmi all'anima, quelle note mi fecero titubare il cuore, qualcosa di cui avevo da sempre ignorato persino l'esistenza stava muovendosi , richiamando la mia attenzione, facendosi spazio tra i miei pensieri, ma scacciata presto da un suono improvviso :

<<Oih! Ma mi stai ascoltando?Pensavo ti interessasse questo libro>>

<< Cosa? Emh.. perchè dici questo?>>

<< Sembravi quasi imbambolata , a cosa stavi pensando ?>>

Un inchiostro rosso si allargò sulle mie guance , facendomi diventare un pomodoro vivente,

<No, scusa.. è che ..credo di non sentirmi troppo bene..>>

<< In effetti sei tutta rossa , non è che hai la febbre?>> si sporse in avanti verso di me e passandomi un braccio davanti il volto ,iniziò a tastarmi con il palmo gelido la fronte, piena di ciuffi neri sfuggiti alla coda.

<< Cosa dice dottore?>> Scherzai io, un pò per alleggerire la tensione, un pò per vedere se ero ancora in grado di parlare.

<< Allora.. calda non lo sei, forse ti stai raffreddando. Il dottore Luke consiglia di ritornare a casa >> Disse sorridendo .

Chiuse il libro e io già sentivo la ostalgia della lettura.

<< Sai cosa potrebbe farmi bene? Un bel libro ! >> ''Dai, dai , dai, dammi il mio saggio, non hai pena per una povera malata ? ''

<< Ma allora è proprio una fortuna che tu ti sia portata un libro nella borsa ! Quello andrà benissimo vedrai! >> disse facendomi l'occhiolino .

Mannaggia! Si stava riferendo al libro che ho portato per il tragitto in metro! Dannazione !

Si alzò per primo, mise il manoscritto nella tasca posteriore dei jeans, e mi offrì la mano per aiutarmi.

Nella parte percorsa insieme verso l'entrata del parco mi domandai sul vero Luke, chi era davvero?

<< Senti.. perchè fai tutto questo?>>

La mia domanda lo fece voltare verso di me, ed ecco che il color azzurro dei suoi occhi bastava a farmi ritornare un ortaggio : << In che senso? >>

<< Beh.. vuoi che legga anche io il libro.. mi chiedi come sto.. sai, è gentile da parte tua, considerato che io e te non ci conosciamo nemmeno.>>

<< Va be, però all'inizio non sono stato poi signor Simpatia>>

<< Nemmeno io se è per questo>>

Lui si fermò , appena prima dei grandi cancelli arruginiti , e , ricercando il libro dalla tasca , se lo prese tra le mani , risalì col dito il titolo nero '' felicità'' .

<< Tu sei in cerca della felicità Conny ?>>



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