Capitolo nono

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Stavo fluttuando

I miei piedi non toccavano il terreno , quindi stavo fluttuando .

Qualcosa mi teneva , o era qualcuno?

Emetteva un calore penetrante, e una sicurezza e stabilità che mi fecero calare ogni protezione , mi affidai unicamente a quella forza, che sicura mi stava portando al mio 'castello'.

Si muoveva silenziosamente , forse anche lui stava volando? Ad un certo punto si fermò , fece un lungo respiro , dopo di che mi strinse con più forza , spostandomi di posizione , e salimmo lungo la torre .

Scalò le mattonelle , attraversò il portale e mi posò con delicatezza in un letto di rose.

Il suo calore non smetteva di abbracciarmi , come una piuma mi solleticava la pelle , e qualcosa di tenero mi accarezzò la fronte , era vivo, trasportava un messaggio che ancora non riuscivo a decifrare , tanto traspare e ingenuo che scivolava alla vista .

Era un angelo?

Rimase un pò a vegliare sul mio sonno,le mie mani strette a non volerlo lasciare ,la sua sola presenza mi faceva crescere un desiderio, una sete , insopportabile e magnifica, che sapeva di amaro e dolce.

Passi esterni lo richiamano, e come un fuggiasco se ne andò, lasciandomi sola .

<< dormi bene Conny >>


BIP BIP BIP BIP BIP

La sveglia ticchettava un insopportabile rumore, che non smise nemmeno quando gli lanciai frustrata il cuscino.

Guardai l'ora dall'orologio che avevo al polso , in tutta la notte avevo dormito solo due ore, colpa dell'uscita notturna con Luke, come avrei potuto sopportare 3 ore di latino e 2 di greco?! Ero spacciata ! Spacciata !

Mi preparai in fretta, prendendo le prime cose che avevo trovato nell'armadio : pantaloni larghi e strappati sulle ginocchia ,maglietta a righe bianca e nera infilata sotto la cintura marrone, e due occhiaie da fare invidia ad uno zombie .

Prima di scendere a fare colazione mi fermai un attimo davanti allo specchio, per cercare di sistemare la "situazione" . Nulla da fare, nemmeno i capelli erano dalla mia parte quella mattina: con tutto che mi ci impegnai, ciocche nere, in contrasto con il mio solito pallore, uscivano dal nodo della coda, ricciolini si formavano all' attaccatura , schegge nere si intrufolavano tra le orecchie.

Sospirai

Pazienza, pensai, esistono sempre i cappelli...

Fatta mente locale delle materie , e giunta alla triste conclusione che non potevo buttarmi dalla finestra per saltare le ore d'angoscia che mi aspettavano, scesi a salutare i miei prima di uscire .

<< ciao mamma, ciao papà , io vado, auguratemi buona fortuna , ne avrò bisogno..>> dissi stropicciandomi gli occhi assonnati .

<< tesoro, ma stai bene? Sembrerebbe tu non abbia chiuso occhio, hai fatto qualche incubo ?Se me lo spieghi magari ...>> 'ed ecco che l'anima da psicologa si fa sentire ' pensai

Quindi non sospettavano nulla... Non mi avevano sentita uscire di nascosto nel pieno della notte , per poi ritornare quasi all'alba , e soprattutto non sapevano un bel niente di..di Luke ...
Scacciai immediatamente il pensiero di lui , e infilato il giacchetto varcai la porta.

L'aria era fredda, un vento gelido mi pizzicava il naso, e le dita erano lente sul display del cellulare.Mi sistemai meglio il cappello di lana sulle orecchie, e uno starnuto mi fece quasi scivolare le cuffiette :

In viaggio per la felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora