< Dove andiamo ora?>>
<<Ci stiamo dirigendo verso l' alimentari, poi la tabaccheria , infine facciamo una capatina a casa mia, così do il tutto a papà>>
Ok, fino all' alimentari ci stava anche , ma che doveva prendere in tabaccheria? Forse il padre fumava...fatto sta che non potevo porre i miei interrogativi a Luke, dovevo mantenere il patto di non fare domande.Quindi , per distogliere il pensiero, gli feci :
<< A quale alimentari andiamo?>>
Luke si guardò l'orologio << Quello più vicino possibile, se vogliamo fare in tempo>>
In effetti l'aria stava diventando sempre più fredda, e il cielo iniziava a tingersi delle prime ombre.Si strofinò le mani affusolate e le infilò in tasca: solo ora mi accorsi che indossava solo una felpa , niente giacchetto o cappotto , ma come faceva?! Io stavo gelando ed ero imbacuccata fino alla testa, con tanto di guanti e cappello,si, in effetti sembravo un pinguino vivente...
<< Ma non hai freddo ad andare in giro vestito così?>> Lo stuzzicai io
<< E tu non ti vergogni ad andare in giro vestita così?>> Ok, touchè Luke
<< Ah ah ah ah >> imitai una finta risata <<... almeno io non ho i ghiaccioli appesi al naso>>
<< Dici bene, non hai nè ghiaccioli appesi al naso, nè ragazzi ai piedi>>
SCLOCK.
Un rumore secco, penetrante, doloroso .
Va bene, lo sapevo di non essere il tipo di ragazza che si nota in una folla, ma non pensavo di essere tanto..orrenda... Mia mamma diceva sempre che avevo dei capelli di un nero particolare, su una sfumatura di bluastro, e i miei occhi marroni erano incorniciati da una schiera di ciglia chiare, come la mia carnagione. Involontariamente aggrottai le sopracciglia spesse, anch'esse nere , persi subito la parola , e avanzando di un passo rispetto a lui cercai di porre quanta più distanza.
<< Oih Conny, guarda che stavo scherzando.>> Rimasi zitta e continuai a camminare.
<< Conny, dai, non prendertela.>>
Vedendo che non rispondevo mi afferrò per il braccio, costringendomi a frenare il passo. Riuscivo a malapena a trattenere le lacrime, perchè reagivo così? Presi coraggio, e facendo un lungo respiro, mi girai verso di lui .
Luke non sapeva cosa dire, un baluginio nei suoi occhi chiari tremolava , si mordeva il labbro interno , nonostante fosse a disagio non smetteva di fissarmi negli occhi
<< Senti Conny, non volevo offenderti, non lo penso davvero.>>
Mi staccai dalla sua presa, non riuscivo a guardarlo negli occhi,stavo facendo una scenata per una semplice battuta, per non dimenticare che io l'avevo preso in giro tante volte. Ma era diverso, lui sapeva che era perfetto, invece su di me... non ero certa che stesse dicendo la verità.Cercai di ritrovare il senno , e tirando gli angoli della bocca il più spontaneamente possibile dissi :
<< Ma che ci hai creduto ! Che babba che sei !>>
<< ''Babba'' ? >> Mi fece eco lui, più sereno << Ah si, un altro termine da secchiona vero?>>
<< Si , si, ora cambi argomento, stavi quasi implorandomi perdono, sapessi quanto eri divertente !>> Credo che non si accorse che fingessi, poichè faceva finta di niente
<< Ma che dici ! Ma... la musica?>>
La musica ! Magari una buona canzone sarebbe riuscita a tirarmi su di morale...Caricata 'double song' ci riavviammo in silenzio , cercando di dimenticare quanto appena avvenuto.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Le porte automatiche si aprirono al nostro passare, e indicando gli scaffali gli chiesi il reparto nel quale andare :
<<Emh.. non saprei.. ho bisogno di carta igienica , un pò di insaccati e... ashor-coff coff - bheenhi >>
L'ultima parola la mezza bisbigliò, mezza tossì, quindi fui costretta a chiedergli di ripetermela
<< Emh.. beh..dai...quelle cose ..che usate voi ragazze...in certi periodi del mese...>>
Fu un secondo. Poi capii. E una fragorosa risata mi riempì la gola. Luke mi guardava infastidito
<< Stai parlando degli assorbenti Luke?>> Non riuscivo a smettere di ridere
<< Ma che ti urli! E poi si può sapere cosa ti fa ridere così tanto?>> Un sorriso bellissimo gli attraversava la bocca . Io continuavo a ridere come una matta
<<Scommetto che manderai me a prenderli vero? Va be.. io vado. Ci rivediamo qui tra una mezz'oretta va bene ?>> Gli feci un segno col capo e sfilandogli la cuffietta dall'orecchio mi avviai verso gli ''ashor-coff coff - bheenhi''..hahahaaha ,mi fa ancora ridere!
Il supermercato era enorme, per cui ci misi un pò per trovare lo scaffale giusto: spazzolini da denti , pannolini e balsami sfilavano colorati in contrasto con la sterilità e il biancore del pavimento lucido, che rifletteva le luci artificiali.
<< Quali prendere..quali prendere...>> C'era una così tanta varietà di marche e tipi che avevo l'imbarazzo della scelta . Alla fine optai per un formato classico, non conoscendo i bisogni della mamma\ sorella di Luke. Aspetta ... ma Luke aveva una sorella? E soprattutto, a chi servivano questi assorbenti. All'istante mi venne alla mente l'immagine di un Luke in procinto di usarne uno, e riecco che ritornai a ridere come una scema.
<<Tutto bene? Ti serve aiuto?>>
La domanda proveniva da una ragazza bellissima alle mie spalle : Era alta almeno 10 centimetri più di me, aveva biondi capelli che le scivolavano ricci sulle spalle, e degli occhi grandi e di un verde splendido che mi chiedevano se avessi bisogno di una mano.
Alla prima vista rimasi un pò ..ammaliata ? La ragazza imbarazzata distolse immediatamente lo sguardo su una serie di flaconi per la casa, non dirmi che era timida?!
<< Emh.. no grazie, stavo parlando da sola... facevo tanto rumore ?>> Come prima impressione non era il massimo in effetti..
La ragazza titubò un dolce sorriso, e schioccandosi le nocche delle dita smaltate di azzurro disse << Ti si sentiva dall'ala dei surgelati... Ma sta tranquilla,credo che oltre a noi e alle cassiere, questo posto sia deserto>>
<< Beh, in realtà c'è anche un mio amico, è andato a prendere del prosciutto penso..>>
<< Strano non l'ho visto.. emh.. comunque io mi chiamo Gaia >> Un braccio minuto avanzò tremolante verso di me.
<< Piacere Gaia .Io mi chiamo Cornelia, ma tutti mi chiamano Conny.>> Dissi cercando di mostrare il sorriso più rassicurante e meno da psicopatica possibile.
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In viaggio per la felicità
Chick-LitI suoi occhi non si potevano descrivere. Riuscireste a spiegare il freddo di un soffio di vento sulla pelle? O l'ebbrezza di una prima esperienza di libertà? Beh, per me quegli occhi rappresentavano un'emozione nuova, vibratile per il mio cuore, un...