<<ma io...non ne sono tanto convinta sai Gà...>>
<< Ancora con questa storia Conny? Te lo ripeto un'ultima volta: spiegare a Calum il perché del tuo comportamento non può fare altro che bene!>>
<< si ma...se non mi volesse vedere ? E se non fosse a casa?>>
Sentii la mia amica sospirare attraverso la cornetta del telefono e mi chiesi per quanto ancora mi avrebbe sopportato.
<< Conny sta tranquilla! Andrà tutto bene! Ora devo andare , poi dimmi come va >>.
Interruppe la chiamata e mi lasciò sola, di fronte alla porta di Calum.
Ma una semplice telefonata faceva tanto schifo?
In realtà sapevo benissimo perché ora stavo lì in carne e ossa , e non nella intimità della mia camera con il telefono in mano.
Gaia me l'aveva spiegato chiaro e tondo : dovevo essere sicura che mi credesse , e soprattutto dovevo assicurarmi che ciò che provava per me la sera del mio compleanno non fosse finito.
Ma alla fine a me importava davvero?
La faccenda era così complicata , e mi convinsi che far capire a Calum che in realtà ero una ragazza del tutto normale non sarebbe stato poi una brutta cosa.
Quindi mi feci coraggio , avanzai nel vialetto e bussai con tre tocchi.
Non appena i miei occhi incrociarono quelli azzurri e stupefatti di un ciuffetto biondo mi immobilizai.Luke's pov
Erano le quattro del pomeriggio quando finalmente avevo trovato la forza di alzarmi dal letto e uscire di casa.
Quella mattina avevo saltato le lezioni, troppo stanco per muovere un sol dito, e avevo chiamato presto Calum con la scusa di chiedergli i programmi del giorno.
Quindi andavo dal mio amico con lo zaino in spalle e un discorso ben pronto in mente.
Il mio vero obbiettivo era infatti quello di chiarire una volta per tutte la faccenda "Conny".
Stavo appunto per iniziare quando qualcuno bussò alla porta, e infastidito per l'interruzione andai ad aprire.
Non mi sarei mai immaginato di ritrovarmi davanti proprio il motivo della mia visita : Conny.Conny's pov
<< Ah emh...che ci fai qui?>>chiesi con le guance già bollenti.
<<potrei farti la stessa domanda>> mi rispose lui indispettito.
Ma che aveva da scaldarsi tanto?
<< Devo parlare con Calum>> feci cercando il tono più indifferente del mondo.
E proprio in quel momento il ciuffo nero e riccio di Calum si sporse oltre lo stipite e mi fece prendere un colpo.
<<oih Conny! Come va? >> mi salutò con tutto il calore del mondo e mi venne da ridere confrontandolo con quello prima stupito, poi scontroso di Luke.
<< Ah emh. ..Calum ti dovevo parlare di una cosa..>> mi soffermai un attimo sullo sguardo omicida di Luke e continuai << Emh...in provato...>>
Calum confuso guardò prima me poi l'amico , e , non sapendo cosa fare, mi fece accomodare dentro.
Appena entrata un dolce profumo di biscotti e amore mi travolse: tutto intorno a me mi descriveva la vita di una famiglia felice, le foto appese ai muri panna, i lavoretti di un Calum bambino, i divani e i mobili di colori caldi.
Luke mi superò e si mise comodo su una poltrona di fronte la televisione:
<< Senti Cal, non è che mi puoi andare a prendere gli appunti? Così mi sbrigo a lasciarvi soli>> e quest'ultima frase la sputò quasi gli dolesse alla bocca solo proninciarla.
Calum , ovviamente , non si accorse di niente e da bravo ospite si diresse in camera per prendete l'occorrente per l'amico.
Il silenzio più totale inabbissò il salone.
Ma cosa stava succedendo? Cosa stavamo combinando? Io e Luke non eravamo amici? E allora perché stare con lui ora mi rendeva tanto nervosa? Perché non riuscivo più a parlare normalmente?
<< Emh... come mai oggi non sei venuto a scuola?>> chiesi per rompere il ghiaccio e sinceramente curiosa.
Lui mi concesse un secondo prima di rivolgere nuovamente la vista alla televisione spenta e disse:
<< ero stanco >>
Wow qui oggi siamo di tante parole eh...
<< ok... Sai? Oggi a scuola ci hanno detto una cosa curiosa..>>
Lui si voltò un'altra volta verso di me e alzò un sopracciglio: << Cosa?>>
<< il prof ci ha parlato della gita di quest'anno, e ha detto che andremo in Grecia con la tua classe>>
Luke spalancò gli occhi sorpreso , e qualcosa nel suo colore chiaro si fece più cupo.
<< quindi partiremo insieme? >>
<< Non so ancora se andrò... tu che pensi? >>.
Luke si fece più accigliato, le sopracciglia piegate a formare un'adorabile ruga sulla fronte :
<<e come mai non verresti? >>
Ok, ora ero io quella di poche parole.
Non sapevo che rispondere, quindi facendo la vaga feci le spallucce e iniziai come lui a fissare lo schermo nero della televisione.
Passarono pochi minuti prima che Calum ritornasse con le braccia colme di fogli scritti a mano, e come Luke, anche io non potei fare a meno che sorridere di fronte all'immagine buffa.
<< Ma che mi sono perso? L'intera spiegazione della Divina Commedia?>> disse Luke con la voce velata da una bellissima risata.
<<li vuoi o no ?>> fece offeso Calum e Luke di rimando sbuffò e alzò gli occhi al cielo:
<<va bene va bene! grazie Cal>>.
Calum diede il tutto a Luke che, raccolto lo zaino, si diresse alla porta.
Mi avvicinai per salutarlo , quindi avvertii Calum e uscii nel vialetto.
Quando lo raggiunsi Luke si voltò di scatto e in un attimo le nostre labbra erano unite , le sue mani che mi cingevano il volto,una mi accarezzava la guancia, l'altra saliva sulla tempia.
Il suo sapore dolce mi avvolse, e involontariamente lo strinsi più a me.
Luke si staccò e i suoi occhi azzurri brillavano intensamente.
<< Cosa...>> Non riuscivo a parlare ,le parole nella mia testa facevano le trottole .
Luke si morse il labbro indeciso e corse via abbandonandomi nella mia confusione.
Il cellulare vibrò nella mia tasca e sul display luminoso lessi un messaggio di Gaia : *come va con Calum?
Ah
Giusto...
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In viaggio per la felicità
ChickLitI suoi occhi non si potevano descrivere. Riuscireste a spiegare il freddo di un soffio di vento sulla pelle? O l'ebbrezza di una prima esperienza di libertà? Beh, per me quegli occhi rappresentavano un'emozione nuova, vibratile per il mio cuore, un...