capitolo sesto

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<< "Felicità: Ciò che noi intendiamo per felicità può essere modellato a seconda della mente e del cuore di chi ritrova in questo stato d'animo un ideale.

Il nome con il quale intendiamo questo piacere assoluto non è altro che una connotazione artificiale, data dall'uomo per identificarla, poichè si presenta in varie forme e non sempre coincide .

Quindi una definizione precisa è relativamente impossibile , ma è , al contrario possibile tracciare dati in comune alla popolare credenza di felicità.

Buona salute, agevolezza, ricchezza o semplicemente stabilità economica e tutto ciò che ne deriva come l'avere un posto fisso , fama .

Descriverla è altrettanto complicato, ma con uno sguardo più attento si possono rappresentare le varie aspettative e" - " FEELS LIKE LOOOOVE TONIGHT ! FEELS LIKE WAAAR! FEELS LIKE WAAAAR! ">>

<< Ma che-?! Scusa, mi sta chiamando papà >> Disse Luke osservando lo schermo del display che emetteva una melodia rumorosa.

<< Bella suoneria>> feci io sorridendo, mi piaceva davvero quella canzone.

<< Aspetta un attimo che vado a rispondere , torno subito. >> Luke si alzò e si allontanò , avvicinando il cellulare per parlare col padre .

Faceva freddo, l'autunno si stava facendo sentire, e il vento delle 4 portava aria gelida. Mi sistemai la giacca sino al collo , e con le dita mi misi a contare quante pagine finora avevamo letto : una ventina.

Stavolta non avevo voluto ascoltare storie, dovevo leggere io , o avrei finito per non concentrarmi sul saggio ma solo sulla sua voce .

Non riuscivo ancora a capire cosa mi fosse successo l'altra volta, forse stavo davvero male... bah.

Luke ritornò , la fronte corrucciata mi suggeriva che c'era qualcosa che non andava .

Si teneva il ciuffo biondo chiaro tra le dita aperte sulla testa, la faccia preoccupata, non diceva nulla .

Mi stava prendendo l'ansia, non sapendo nemmeno per cosa

<< Eih Luke, tutto bene?>>

<< Veramente non tanto Conny... ho paura che dovremmo interrompere la nostra lettura , mi dispiace . >>

<< Cosa è successo?>>

<< Emh.. è successo un pò un casino a casa mia , devo sbrigarmi a prendere delle cose..>> aveva il volto pallido , vederlo così mi straziava il cuore , una sensazione che non avevo mai provato prima , allora mi azzardai : << Senti, se posso esserti d'aiuto ... beh... ecco...>>

Luke sembrò pensarci, accennò un sorriso, che nonostante fosse stupendo non raggiungeva gli occhi , e mi poggiò una mano sulla spalla, un brivido mi percosse la spina dorsale

<<No, ma grazie davvero >>

Non so perchè , ma quel suo rifiuto mi graffiò il cuore, facendomi sentire quasi inutile, cosa voleva dire?

Ignara del motivo continuai:

<< Luke, veramente, tanto oggi non ho nulla da fare, e se ci occupiamo in fretta dei tuoi compiti magari potremmo anche ricominciare a leggere . Che ne dici allora?>> La mia voce pareva quasi una supplica.

Luke guardò l'orologio che aveva al polso , incerto, poi rivolse quei suoi occhi mare sui miei , e sentii come qualcosa scavarmi dentro , in cerca di qualcosa che forse nemmeno sapevo di avere, qualcosa che lui trovò , e che lo spinse ad accettare la mia proposta.

In viaggio per la felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora