2:32
Ero distesa sul letto ancora vestita della giornata trascorsa.La casa era immersa in un silenzio inquietante , odiavo rimanere sveglia quando già i miei genitori erano andati a dormire, l'unica voce che mi teneva compagnia era la mia.
Non riuscivo a chiudere occhio, ogni volta che le mie palpebre si incontravano immagini di me e Luke coloravano il buio , noi verso la farmacia, nel supermercato , poi dal tabaccaio, dove di nuovo dovetti aspettarlo fuori all'entrata , e infine davanti il cancello di una piccola villetta: bracci di edere si arrampicavano lungo i muri scrostati da una vecchia vernice , le finestre celavano l'interno della dimora con persiane serrate, il citofono ormai scurito dai tanti anni, e un sentore di perdita che mi incupì il cuore per tutta la giornata.Alla fine si era fatto troppo tardi, mia madre mi aveva già chiamata varie volte per avvertirmi di tornare a casa per la cena, e Luke dispiaciuto di ''avermi fatto perdere un pomeriggio'' insistette per accompagnarmi a casa. Davanti il mio vialetto ebbe un momento di confusione, qualcosa nei suoi occhi si stava spegnendo, il ricordo mi tormentava ancora.
Cosa lo straziava ? E perchè ci stavo pensando così tanto? Angosciata sfogai un urlo contro il cuscino, per non fare troppo casino.
Un ticchettio alla finestra mi strappò dal mio sfogo. Mi alzai lentamente per andare a controllare cosa fosse la causa del rumore, e poggiando le mani sulla maniglia aprii l'anta di vetro.
Nel volgere lo sguardo verso il basso incontrai due occhi color notte che ricercavano la mia attenzione:
<< Che ci fai qui Luke?!>> cercai di fare meno rumore possibile, per non svegliare i miei.
Lui incurvò in una piega adorabile gli angoli della bocca ( Conny ma che pensi?) e mostrandomi in una mano il libro, con l'altra mi invitava a scendere.
Guardai l'ora : 2:46
Poi mi rigirai verso Luke, e la mia vista alternava dal saggio che teneva alla destra, ai i suoi occhi, incorniciati da ciglia chiare che riflettevano la luce della luna. Non ci volle molto per decidere .
Mi avvicinai di corsa verso il giacchetto accanto allo specchio, e mi ricordai di essere già in pigiama : 'forse dovrei vestirmi meglio ' ' Ma non farei in tempo...' ' Si , ma lui è figo...' ' Si ma a me non piace !'
Ma andiamo stavo parlando anche da sola?! Decisa mi infilai il cappotto, e puntando la ciabatta fuori la finestra, iniziai a scavalcare.
Non vedevo molto bene, e , come credo sia ovvio, non uscivo di nascosto tutte le sere, soprattutto quando il giorno dopo c'era scuola. Cosa stavo facendo? Non era da me scappare con un quasi sconosciuto tutta la notte...
La ciabatta si incastrò in un nodo di erbacce, e dovetti fermarmi. Il panico mi assalì la gola,' lo sapevo! E' la punizione per chi non rispetta le regole! '
<< Conny? Tutto bene ? Perchè ti sei bloccata?>>
<< Shh! Non urlare , non voglio svegliare i miei. Mi si è incastrato un piede. Non so che fare !>> Bisbigliai io preoccupata
<< Emh..aspetta, vengo io>>
<< Cosa?! No , no, così cadiamo in due !>>
Non feci in tempo a dire che già stava a qualche passo da me , che armeggiava con le erbe intorno alla mia ciabatta .
<< Wow, ma come hai fatto? >>Fece Luke stupito.
Qualcosa di freddo mi toccò il tallone, e mani abili mi sfilarono la pantofola , un gridolino mi sfuggì dai denti
<< Ma che fai? Così cado attento ! >>
<<Ti tolgo la ciabatta, è impossibile liberarla.>>Col piede finalmente libero riuscì a scendere gli ultimi metri, e accanto a Luke guardavo malinconica il mio calzino spoglio
<< Che facciamo ora?>>
<< Come che facciamo?! Leggiamo, no?>> Il suo entusiasmo gli illuminava il viso, e io non potevo non sorridere.
<< Ma a quest'ora dove vuoi andare? Dentro casa mia no, e dubito anche da te >> Solo a pensare a me e Luke chiusi in una camera a leggere , arrossii imbarazzata. Fortunatamente non se ne accorse, e con aria pensosa si mise a riflettere ad alta voce
<< Vediamo... Ah! Lo so dove! Vieni!>> Si mise il libro in tasca, e prendendomi la mano iniziò a correre.
Io affannavo dietro di lui, il piede mi doleva al contatto con l'asfalto appuntito e freddo , ma non volevo interrompere il flusso di energia che ci attraversava , unito dalle nostre dita strette in un unico nodo.
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In viaggio per la felicità
Chick-LitI suoi occhi non si potevano descrivere. Riuscireste a spiegare il freddo di un soffio di vento sulla pelle? O l'ebbrezza di una prima esperienza di libertà? Beh, per me quegli occhi rappresentavano un'emozione nuova, vibratile per il mio cuore, un...