7.

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"Cena ottima, sono stato benissimo sta sera" Quando siamo ai momenti dei saluti a me comincia a salire l'ansia.

Ho paura che Louis mi farà del male stasera per come mi sono comportata, o ancora peggio che mi lasci andare con Harry.

"Jennifer, sei una ragazza d'oro, Louis non sai quanto ti invidio" io arrossisco

"Harry è stato un piacere averti con noi sta sera, torna a trovarci più spesso, ti prego" si abbracciano, Louis mi dice di tornare in salotto dopo che io ho salutato Styles.

Dall'altra stanza sento i due discutere su qualcosa, ma non capisco tutto, solo alcune parole, che non mi bastano per comprendere la conversazione.

Sento la porta chiudersi e mi alzo dal divano, cominciando a mettere apposto la stanza.

"Jenny" Louis è sullo stipite della porta e mi guarda lavorare "stasera è stata sfiancante, Harry non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un istante"
Si avvicina a me e mi cinge i fischi
"E la cosa che mi sorprende è che tu, mia cara, amata Jennifer gli davi corda"

Le sue mani iniziano a scivolare, scorrendo per tutta la schiena. Rabbrividisco al tocco sulla mia pelle nuda. Scende fino ad  arrivare al mio fondoschiena, che afferra duramente. Emetto un gemito e lui sorride.

"Patricia puoi andare" grida per avvertire la signora.

Subito dopo aver sentito la porta d'entrata chiudersi, Louis mi scaraventa sul divano, piazzandosi poi sopra il mio corpo, cercando di non farmi del male.

Mi accarezza il viso e mi guarda con i suoi grandi occhi azzurri, come se mi amasse.

Posa dolcemente le labbra sulle mie, io non mi oppongo. Fa scivolare la lingua dentro la mia bocca così da avere un contatto con la mia.

Dopo pochi minuti di inteso baciarsi, sento la sua mano andare sotto la gonna del mio vestito. Le sue mani gelide accarezzano la pelle calda delle cosce, divento rigida e lui se ne accorge.

Si alza in silenzio, io rimango a guardarlo mentre si avvia per le scale al piano di sopra. "Che fai non mi segui?"

Ci penso qualche secondo, la mia risposta sarebbe no. Ma le mie gambe mi costringono a camminare e a salire la scala per arrivare in camera mia, dove lui mi sta aspettando seduto sul letto.

Abbiamo le stanze divise. Non abbiamo mai dormito nello stesso letto. La sera veniva da me, mi usava e poi mi lasciava da sola a soffrire, per tornarsene nella sua stanza.

Mi tolgo le scarpe, Louis guarda tutti i miei movimenti "vieni qui" sussurra

Mi avvicino a lui che mi fa segno di sedermi a cavalcioni sulle sue ginocchia.

Quando sono su di lui, mi accarezza nuovamente la schiena facendomi ancora rabbrividire.

Amo quelle poche volte in cui non mi maltratta e il suo tocco è dolce sulla mia pelle.

Istintivamente lo bacio. Le sue mani tornano sotto la gonna, stavolta più in alto.

Sorride sulle mie labbra quando nota che non mi irrigidisco più.

Sposta le mutante per potermi penetrare con il suo dito. Gemo, buttando la testa all'indietro. Adesso provo solo piacere, mentre lui entra ed esce da me. Mi bacia il collo e con l'altra mano accarezza la coscia destra.

Introduce un secondo dito, e sento ancora più piacere "Oh papino" gemo

"Jenny sei stata cattiva stasera" geme con me "sarai punita lo sai?" Annuisco, non pienamente cosciente di ciò che ha appena detto.

Quando sento di star per venire, spingo il suo busto all'indietro sul letto, uscendo così dalla mia apertura.

Mi alzo in piedi e tolgo il vestito, rimanendo in intimo "il pizzo nero, sai che lo amo" dice mordendosi il labbro.

Mi aggrappo all'elastico dei pantaloni, che tiro giù fino alle caviglie insieme ai suoi boxer.

La sue erezione è enorme, e sono 'contenta' di fargli quest'effetto.
La prendo in mano, e un sospiro di sollievo lascia le sue labbra.

Comincio a fare su e giù, procurandogli maggio piacere. Sussurra qualcosa di incomprensibile, ma sicuramente riferito al lavoro che sto facendo.

"Papino sta per venire" dice quando lo prendo in bocca. Torno a sedermi sul suo ventre e comincio a sbottonargli la camicia. Gliela sfilo lentamente, lasciando piccoli baci in tutto suo addome.

Si spinge fino alla spalliera del letto per essere più comodo.
"Non sono mai stato capace a levarti questo affare" sorride mentre invano prova a slacciarmi il reggiseno. Lo faccio io per lui, per tanto abbassa le braccia per darmi libertà di movimento e le sue mani vanno a posarsi sui miei glutei .

Comincia poi a giocare con il mio seno e a lasciare baci bagnati sul mio petto. Afferra il perizoma e lo fa scendere fino alla caviglie. Inizia a muoversi sotto di me, facendomi sentire perfettamente la sua erezione.

Dopo minuti di stressante attesa, finalmente entra in me, emettendo un gemito di piacere che mi scalda il cuore.

Muove i fianchi sempre più veloce, entrando e uscendo da me senza ripensamenti.

Continuo a gemere per tutto il piacere che sto provando, lo sento dentro di me, le sue mani che coprono il mio seno e qualche schiaffo che ogni tanto tira sul mio sedere.

"Papino" sussurro quando sento di essere al limite

"Gridalo" mi ordina.

Non lo faccio, ma lo baciò infilando le mani nei suoi capelli morbidi, poco bagnati dal sudore.

"Ho detto gridalo, puttana" dice fra le mie labbra.

Quella parola è uno pugnalata allo stomaco che mi rovina tutto il piacere che avrei dovuto sentire in quell'instante

"Papino" cerco di gridare, con le lacrime agli occhi mentre vengo e mi accascio affianco a lui sul letto.

Si alza rimettendosi le mutande, senza dire niente. La sua erezione sembra più grande con i boxer, mi viene da ridere e lui se ne accorge.

"Perché ridi Jenny?"

"Non è niente" dico coprendomi con il lenzuolo.

Nel giro di pochi secondi, Louis è riuscito a bloccarmi entrambi i polsi e adesso mi guarda con uno sguardo freddo.

Improvvisamente, sento un forte dolore sulla guancia destra.

Louis mi aveva appena tirato uno schiaffo.

Maybe, I fall in love with you L.T. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora