8.

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Gli occhi sono chiusi, il dolore è sempre più pungente. Sento di star per piangere ma non voglio farlo, non voglio crollare davanti a lui.

"Perché non ridi più tesoro?" Sussurra al mio orecchio "ti ho fatto male per caso?"

Apro gli occhi per ritrovarmi i suoi a pochi centimetri, enormi e azzurri. Una lacrima scivola via sulla mia tempia e mi maledico per averla lasciata andare.

"E adesso piangi pure?"
Prede o polsi con una sola mano, l'altra adesso l'appoggia sulla mia guancia. "Fai la sgualdrina con i miei amici e poi hai il coraggio di ridere di me?" Ride rumorosamente, poi si alza e prendendo tutti i suoi vestiti esce dalla stanza, chiudendomi dentro a chiave.

Questo non lo aveva mai fatto. Mi tiro su di fretta, infilo velocemente la camicia da notte e vado verso la porta cercando di girare la maniglia. Mi ha seriamente chiusa dentro.

Inizio ad entrare nel panico, e comincio a piangere. Mi appoggio alla porta e scivolo giù, fino al pavimento. Mi terrà chiusa qua per quanto? Giorni?settimane? Mesi?

Dopo due ore di pianto isterico, sono sdraiata per terra, il viso secco per là lacrime asciutte. Sento gli occhi gonfissimi e sono sicura che sono rossi.

Ad un certo punto decido di fare qualcosa, dico a me stessa he non posso disperarmi in questo modo.

Apro l'armadio e inizio a guardare cosa ci sia nelle scatole del ripiano alto, di cui non mi ero mai posto il problema di controllare cosa contenessero.

Apro la prima, ci sono varie scartoffie e scontrini. Credo siano del lavoro.

La seconda è la più piccola e contiene delle foto. Lo riconosci subito in tutte, lui piccolino con la famiglia. Lui che gioca a calcio, mentre guarda la tv, mentre mangia, mentre dorme. Mio dio i genitori gli facevano un infinità di foto.

La terza, e ultima, contiene un paio di diari, con la copertina in pelle e dei laccetti, sempre dello stesso materiale, a chiuderli.

È notte fonda, credo siano le due. Louis stars sicuramente dormendo, mentre io sono seduta sul letto a leggere questi diari, scritti da lui, dove racconta la sua vita. È bello, sapere che prima era una persona normale, faceva cose normali, e non era un uomo con problemi mentali.

Quando sono a metà del secondo e comincia a parlare di Harry, mi viene in mente che quest'ultimo, quando gli strinsi la mano prima di salutarlo, mi diede un tovagliolino di carta ripiegato, che non ho ancora aperto per via di tutto ciò che è successo.

Mi fiondo sul vestito, munito di tasche e infilo le mani in entrambe. In quella destra trovo appunto il foglietto, con scritto... Il suo numero, il numero di telefono.

'chiamami se hai bisogno -H.S.xx'

Rifletto un attimo su ciò che sto per fare. Se Louis lo venisse a sapere per me e il mio culo sarebbe la fine.

Prendo un respiro profondo, afferro il telefono di casa (non avendone uno mio) e digito il numero.

primo squillo

secondo squillo

"Pronto?" La voce roca arriva come segno di salvataggio al mio orecchio

"Harry?" Sussurra per non farmi sentire.

"ce l'hai fatta a chiamare" tirò un sospiro di sollievo, anche se lui non era proprio la mi salvezza, poteva in qualche modo essermi vicino.

"Perché mi hai dato il tuo numero?" Chiedo prima di tutto

"So quello che ti fa Louis, e sono sicuro che ti serva qualcuno con cui parlare quando lui non c'è dopo aver,beh.. Lo sai" una lacrima riga la guancia sinistra. Quello che sta dicendo è molto importante per me, il fatto che non ci sia mai stato nessuno con cui potessi confidarmi in questi anni è stata una delle cose peggiori.

"Posso fidarmi?" Chiedo insicura

"Certo che si" sento che sta sorridendo e questo mi induce a fare la stessa cosa.

"Quando te ne sei andato, ha detto che non mi hai staccato gli occhi di dosso nemmeno per un istante-"

"Beh tesoro, eri uno schianto con quel vestito" mi interrompe

"Grazie..-dico non sicura- comunque, dopo siamo andati in camera e.. Si lo abbiamo fatto. È stato diverso da tutte le altre volte, lui non mi ha fatto male." Sento già le lacrime agli occhi, ma se iniziassi a piangere forse Louis se ne accorgerebbe. "Andava tutto bene, lui se ne stava per andare quando si è messo a cavalcioni su di me e mi ha tirato uno schiaffo" finisco la frase quasi senza fiato.

"Ha fatto male?" Chiede come se la cosa non fosse ovvia

"Si.." Sussurro

"Se potessi verrei da te adesso, un angelo come te dovrebbe solo sorridere" e se ci stesse spudoratamente provando con me?

"Ti devo salutare, sento Louis arrivare" detto ciò chiudo la telefonata e metto apposto tutte le scatole.

Mi rinfilo sotto le coperte e aspetto che Louis apra quella porta.

______
Haloo

Scusate se è un capitolo un po' noiosetto senza che accada granché.
Grazie per le view e i voti ilysm
Lasciate un commentino carino e anche un voto se vi va, mi fareste tanto felicia.

Vi amo xx

Maybe, I fall in love with you L.T. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora