#1# The Beginning

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Sam

Stropicciai gli occhi assonnata, passandomi una mano sul viso, ancora troppo pigra per decidermi ad alzarmi dal letto.

La mattina era deprimente senza Cole. Ma quello stronzo era in Germania, per la terza tappa europea del suo tour di gare e io invece dovevo alzarmi, per andare all'ultimo giorno di corsi, prima delle vacanze invernali.

Misi i piedi sul parquet nell'esatto istante in cui mio padre bussò alla porta.
Adoravo il fatto che non piombasse dentro all'improvviso, al contrario di mamma...

- Tesoro, dobbiamo... Parlare. -
La voce nervosa mi fece capire che c'era qualcosa che non andava. - Ci vediamo nello studio di sotto. -

Annuii e lui sorrise incerto, prima di sparire e lasciarmi il tempo di cambiarmi, onde evitare di scendere con un pantalone di pail azzurro tappezzato di coniglietti e una maglia con sopra un orsacchiotto.
Era il pigiama... Il mio adorabile pigiama, quello che mi aveva regalato Cole lo scorso Natale. Okay, l'aveva fatto prendermi per il culo, ma io me n'ero innamorata e basta.

Mi avvicinai all'armadio e tirai fuori un paio di jeans elasticizzati chiari, poi una maglietta nera e la felpa della Converse grigia. Le mie amiche dicevano che non era proprio un outfit femminile, ma... Ehi, era comodo e fanculo le gonne, gli smalti e i trucchi.

Mi guardai nello specchio che si nascondeva in una delle ante dell'armadio e mi chiesi cosa ci fosse di così urgente e serio per indurre una riunione familiare la mattina presto.

Afferrai la tracolla appoggiata alla scrivania e poi mi incamminai verso il piano inferiore. Feci tappa in cucina, prendendo una brioche dalla credenza e un bicchiere di succo, per poi andare dai miei, che si trovavano dall'altra parte della casa.

Quando arrivai alla porta infilai la brioche in bocca, per poter aprire la porta con una mano. Possibilmente quella che non teneva il succo, onde evitare di fare un macello.

Entrai, richiudendomi la porta alle spalle: - Buonsfor... - Mi bloccai appena vidi una donna seduta sulla poltrona di fronte la scrivania. - Fi è? -
Mi accigliai da sola e tolsi la colazione dai denti, per poter parlare come una persona normale e non come una decelebrata rapinatrice di credenze. - Buongiorno. Chi è? -

Mia madre alzò gli occhi al cielo e mio padre trattenne a stento una risata. La donna invece rimase impassibile.

Quando arrivai alla sedia, questa si alzò in piedi e mi allungò una mano, con un'espressione indecifrabile sul viso: - Nadya Gallows. Presidentessa della PAS. -

Sgranai gli occhi e mormorai un "piacere" piuttosto sconnesso, come se soffrissi di balbuzia.
Con tutte le persone che potevano presentarsi a casa da mia madre... Proprio il suo ex-capo. Quello che aveva diretto la Baracca delle Palle, o "Casa delle Menzogne". O la "Presa Per il Culo Agency". Jackpot!

Mi misi seduta con una certa perplessità e mia madre, capendo, si apprestò a chiarirmi la questione, anche sapendo che dovevo presentarmi ai corsi, se volevo passare l'anno.

- Ci sono stati alcuni problemi interni con il server: dei fascicoli personali sono spariti, molti Agenti sono stati uccisi... - Iniziò e vidi mio padre che si passava una mano fra i capelli, guardando fuori dalla vetrata che dava sul mare.

- E uno dei fasci... - Provai ad indovinare.

- Sì. È il mio. - Annuì con una smorfia stanca sul viso, massaggiandosi le tempie con fare stanco.

Sapevo che mia madre si era augurata con tutto il cuore, per tutti quegli anni, che fosse tutto finito e che i suoi anni da Agente di Protezione fossero stati ufficialmente archiviati. Ma a quanto pareva non era così.

Revenge AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora