#33# The suicide girl - Part 1

88 8 8
                                    

Questo capitolo sarà, purtroppo, diviso a metà. 
Ho davvero poco tempo per scrivere dato che sono di nuovo vicino al periodo di esami e che frequento i corsi quattro giorni la settimana  a tempo pieno, più i pomeriggi di studio "matto e disperatissimo" che manco Leopardi... 
Comunque... Volevo scrivervi un messaggio tra oggi e domani, ma ne approfitto qua :)

Farò un 2500 parole e un altro 2500, SE RIESCO, entro il 5 di Giugno. ^.^''

Non è nemmeno un buon momento, dato che me ne succedono di tutte i colori.

Perciò vi chiedo scusa. Quelle poche ore che ho avuto in queste settimane, le ho spese a mettere a posto i miei casini mentali e non, o a girare un po' in città per distrarmi. 

(Ciò che ne sarebbe uscito, se mai avessi scritto, sarebbe stato pietoso, fidatevi.) 

*******************


Sam

Uno degli aspetti peggiori di avere un ragazzo Agente, era il fatto che anche in casi disperati, avesse il coraggio di inviare messaggi criptici e dal significato oscuro, i quali mi mettevano in crisi e mi facevano ipotizzare il peggio del peggio ancor prima di essere arrivata a leggere l'ultimo carattere del sms... 

E poi, quando capivi che diavolo voglia dire la serie di assurdi segnali codificati, cominciavi a preoccuparti seriamente.

E per una ragazza in Russia, DA SOLA (ormai), non era molto rassicurante l'amico del suo ragazzo, soprattutto se questo cominciava a sclerare di brutto quanto una fangirl impazzita o con il mestruo davanti al suo idolo... 

Da un accogliente "Ehy, bambola", nel momento in cui mi aveva risposto al cellulare, eravamo passati a "Dove cazzo è finito quell'idiota?!" in meno di tre secondi.
Perciò.... Se prima avevo avuto brutti presentimenti, l'angoscia di Roy mi aveva causato un mezzo attacco di panico, che mi aveva costretto a sedermi sulle scalinate di un palazzo russo.

Il fatto la stagione invernale avesse passato il suo apice più freddo, però, sembrava non avere nessun effetto sul continente russo, dato che il mio sedere si stava congelando; tuttavia trovavo quasi confortante la sensazione di freddo che mi percorreva la schiena. In qualche modo mi dava modo di sapere che ero ancora viva.

Ma forse Kylar no... Pensò malignamente il mio subconscio, mentre mi mangiucchiavo una pellicina vicina all'unghia.

Per cinque minuti provai a far ragionare Royal e a chiedergli se lui sapesse cosa significasse il messaggio e, dopo non pochi sforzi, finalmente riuscii a riprendere possesso dell'udito e di un po' di lucidità.

Mentre discutevo con lui, nemmeno prestavo attenzione alla moltitudine di persone che mi ronzavano intorno, pensavo solo cosa potesse aver spinto Kylar a mandarmi quel "genere" di messaggio. 

Il biondino, dall'altra parte della linea, invece, provava a rintracciare il cellulare del suo amico.

Però era un costante litigare con i suoi programmi da hacker-nerd-incompreso, dato che a quanto pareva si ritrovava sempre verso la fine con una schermata che gli chiedeva un codice di accesso al telefono, nonostante provasse ad aggirare in ogni modo il sistema operativo di programmazione della PAS. 

E se non riusciva a rintracciarlo lui, io avevo ancora meno speranze di rivederlo vivo. O di rivederlo in generale... Non sono Max Heaven, dannazione! 

Mi passai una mano sul viso e portai le dita a massaggiarmi il ponte del naso, sempre accompagnata da quello stato di inquietudine disumano, che mi ghiacciava dentro: i pensieri erano palline che rimbalzavano impazzite nella mia mente e non avevo nemmeno il tempo di analizzarne uno, che già un altro mi era all'attenzione, non richiesto. 

Revenge AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora