L'ascensore salì a una velocità bestiale, mi tenni stretta alla giacca di Carter per non rigettare. Aprii gli occhi soltanto un secondo e scrutai ciò che c'era sotto di noi, il vuoto più totale. L'ascensore saliva, saliva, e quando si fermò mi gettai a terra da quando stavo male.
Carter mi tese una mano. «Tutto bene?».
Gli tirai una frecciatina, secondo te io mi butto a terra e sto bene?! PAZZO.
Mi alzai e guardai dritto verso di noi, c'era ancora uno di quei cunicoli bui ma questa volta senza fiaccole. Guardai Carter. Lui tirò fuori una torcia: aveva capito il messaggio. Gliela presi di mano e illuminai il corridoio. Per adesso niente pericoli ma ripeto: PER ADESSO.
«Andiamo?» mi incitò.
«Aspetta» risposi con un filo di voce. Mi avvicinai lentamente al corridoio e constatai ciò temevo.
Carter mi guardò in modo interrogativo. «Che c'è? ».
«Sabbie mobili» dissi.
<Non può essere..> mi disse.
<Fidati, ho uno sesto senso per i pericoli>
Lui mi guardò. <Quindi? Che facciamo?>
<Forse ho un'idea> affermai pensierosa.
<Sparala Jhonson!> mi fece spuntare una risata in un momento di tensione come questo.
<In pratica..Pensavo di volare e di arrivare dall'altra parte, atterrare, creare una corrente d'aria e trasportarti dentro di essa>
<Allora dai..vai!>. Lo fulminai con gli occhi, non mi deve mettere ansia.
Mi concentrai su ciò che stava sopra e davanti a me e mi librai in aria. Piano piano salivo e acquistavo quota. Quando volo sembro un aereo, solo più snello. Diciamo che fu facile arrivare dall'altra parte ma io difficile arrivò dopo. Creai questa corrente d'aria, solo che facevo un po' di fatica a controllarla. Ci misi del tempo a crearla e nel frattempo mi dimenticai completamente di Carter.
Lo cercai con lo sguardo ma non lo trovai. In situazioni normali avrei urlato il suo nome ma i semidei non sono mai in situazioni normali. Se lo chiamassi perderei il controllo totale della corrente e così si disfarebbe e dopo non so se sarei in grado di crearne un'altra. Sinceramente non sapevo cosa fare.. ma non ebbi tempo di pensare perché vidi riappare Carter in mezzo alle siabbe mobili. Lo guardai negli occhi, lo vidi lì imperterrito che si dimanava chiedendo disperatamente aiuto. Aveva bisogno di me.
Spostai la corrente piano piano verso di lui ma un certo punto qualcosa mi spinse verso il pavimento facendomi perdere totalmente il controllo dell'aria. Presi un colpo bruttissimo e per poco non persi i sensi.
Guardai davanti a me: Carter era lì ancora nelle sabbie mobili e, ancora più vucino a me, un toro che non prometteva bene. Fissai il toro negli occhi, voi direte..Come cavolo si fa a fissare un toro negli occhi? Fidatevi che si può.
Lui corse verso di me e per poco non mi prese con le corna. Io feci uno scatto e lo deviai. Con la coda dell'occhio vidi Carter lì imponente e mi si chiuse lo stomaco a vederlo così. Dovevo andare da lui..ma il problema era ciò mi stava davanti: questo maledetto toro. Provai a sorpassarlo ma per poco non mi colpì.
Dovevo salirgli in groppa così da ammazzarlo. Gli fermai le corna e salii sopra ma il peggio fu dopo.
Estrassi la mia spada, Tornado, e provai a colpirla ma ciò fu futile. Il toro si muoveva veramente troppo velocemente per colpirlo. Riprovai altre ma niente..era tutto inutile. Lo tenni con le corna e cercai di immobilizzarlo, alzai la spada e questa volta lo colpii ma nel punti sbagliato. Gli staccai un corno ed il toro si infiurò. Salto violentemente e facendomi rotolare per terra. Il colpo fu davvero violento e adesso me lo trovavo sopra di me ed io non avevo le forze per agire. Alzai la spada per ferirlo ma lui mi precedette spostandomela violentemente, ora é persino disarmata. Lui mi stava per colpire con le corna quando qualcosa o qualcuno lo fermò..
Sentii un urlo doloroso del toro e lo vidi cadere a terra. Qualcuno mi aiutò ad alzarmi. Mi girai e vidi Sadie. Lei mi sorrise e mi indicò dietro dietro di me.
Vidi Percy che con una corrente d'acqua sollevava Carter e lo portò fuori dalle sabbie mobili. Quando Percy ebbe finito, lui si girò verso di me ed io ero ancora incredula.
<Sei vivo..> dissi.
<Già> mi disse lui sorridente.
Io corsi ad abbracciarlo e scoppiai a piangere.
SPAZIO AUTICE:
¤Ciao a tutti popolo di semidei, scusate l'assenza. In questi giorni senza di voi mi sono venute alcune idee per allargare la nostra grande famiglia olimpica.
Se aprissi una page su Instagram dove riprenderei la storia da capo e dove potremmo stare tutti insieme come veri e propri mezzosangue.
Se decissi di aprire chi di voi mi seguirebbe e leggerebbe la storia?
FATEMI SAPERE NEI COMMENTI!
Se ci saranno un tot di persone che vorranno che io apra lo farò e chi vuole sparga la voce.
Su su commentate♡
Al prossimo capitolo,
by Ariet02¤

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La potente semidea
FanfictionAriet è una potente semidea, con diverse origini. Ha avuto una vita difficile affrontando varie avventure. Però adesso il Fato le riserva un'oscura profezia e un'ardua impresa.