Attenzione!Prima di leggere vi ricordo che la storia non è la mia.La vera autrice si chiama _Bec_ su e.p.f.👋
-Buona lettura.‼️😘👊🏼Puzza.
C'era una terribile puzza di sangue mischiato al caldo e alla muffa.
Quell'odore era davvero soffocante oltre che nauseante.
Non avevo la minima idea di dove fossi, ricordavo solo gli uomini che mi avevano narcotizzato e poi basta, il buio totale.
Feci per alzarmi, ma ebbi una fitta alla testa.
-Ah!- Esclamai, portandomi una mano sulla fronte; la sentivo pulsare da morire.
Scostando la mano, notai nella penombra delle gocce rosse che dalla mia testa continuavano a cadere sulle dita ormai già zuppe di sangue.
Ero ferita.
Deglutii a vuoto agitata e cercai di guardarmi intorno per analizzare bene l'ambiente circostante.
Ero in uno stanzino chiuso e buio, tolto il fascio di luce che entrava da una finestrella minuscola in alto.
La stanza era fredda e umida, sentivo delle goccioline cadere da alcune chiazze di umidità sul muro, e le pareti erano piene di crepe.
Per un attimo, presa dal panico, l'assurda idea di gridare aiuto balenò nella mia testa, prima di realizzare che non sarebbe stato il caso visto che non avevo idea di chi ci fosse fuori da quella specie di scantinato.
I miei occhi si soffermarono su una cassa vuota di metallo vicino alla porta: mi alzai a fatica e barcollai fino ad essa per recuperarla e spostarla sotto la finestrella.
Rischiai quasi di cadere quando vi poggiai un piede sopra per salirci: la botta in testa doveva aver avuto ripercussioni anche sul mio equilibrio.
Mi tenni stretta al muro e, aiutandomi con le mani, riuscii a sollevarmi e a guardare fuori di lì.
Un brivido mi attraversò la schiena quando notai solo dei campi: eravamo senza alcun dubbio in campagna, anche se avessi gridato nessuno mi avrebbe mai sentito.
Scesi dalla cassa ed incominciai a camminare avanti e indietro nervosa.
Mancava l'aria lì dentro ed un insostenibile senso di claustrofobia iniziò ad assalirmi. Volevo uscire di lì maledizione!
Sentii il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi, mentre le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo.
Nonostante i miei tentativi di ricacciare indietro le lacrime sbattendo velocemente le palpebre, mi ritrovai a singhiozzare neanche un minuto dopo.
Avrei voluto fermarmi e smetterla di piagnucolare perché sapevo che non sarebbe servito a niente, eppure non riuscivo proprio a calmarmi, il panico mi stava assalendo e aveva già raggiunto le mie mani che con isterica frenesia asciugavano le lacrime sempre più numerose.
Basta, basta, basta... continuavo a ripetermi mentalmente per cercare di tranquillizzarmi.
Mi sedetti in un angolo rannicchiandomi e massaggiandomi le gambe con le mani per scaldarmi.
Cercai di non badare al rosso vivo del sangue che dalle mani sporche si stava spalmando sui jeans.
Perché? Perchè stava succedendo a me?
Mi diedi un pizzicotto come in trance sperando che tutto quello fosse solo un incubo, sperando di risvegliarmi nel mio letto...
Mi sembrava di essere in uno schifo di film e non sempre nei film le vittime facevano una bellissima fine.
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Kidnapped by love
RomanceNew York, Manhattan. David, criminale diciassettenne fuggito da casa e al soldo del più ricercato delinquente della città. Allison, la figlia del capo della polizia, una ragazza con una vita normale. Almeno fino a quando i due non si incontrano. Tra...