Attenzione!Prima di leggere vi ricordo che la storia non è la mia.La vera autrice si chiama _Bec_ su e.p.f.👋
-Buona lettura.‼️😘👊🏼Allison's Pov
-Ne sei sicura?- Mi chiese mio padre confuso e sorpreso al tempo stesso.
Il ticchettio di quel maledettissimo orologio nero mi stava facendo esplodere la testa. La fasciatura, i disinfettanti, i punti...non erano serviti a niente perché bastava il tic tac di quell'orribile aggeggio malefico a farmi venire un mal di testa allucinante.
Quel cavolo di taglio che avevo in fronte sembrava quasi non riuscisse a rimarginarsi per via di tutto quel rumore.
Distolsi lo sguardo dalla parete su cui era appeso per concentrarmi interamente su quello che stava dicendo il capo della polizia seduto su quella scrivania davanti a me.
-Sicurissima papà.- Replicai decisa.
Mio padre allora si alzò dalla sedia e, dopo aver aperto un cassetto e preso un fascicolo, iniziò a guardarlo grattandosi il mento pensieroso. Dopo lo appoggiò davanti ai miei occhi e mi chiese di nuovo.
-Era lui?-
Osservai di nuovo quella foto; un ragazzino di dodici anni sorrideva felice, ma con un aria birichina a chiunque avesse la macchina fotografica in quel momento. Aveva la bocca leggermente sporca del gelato che aveva in mano, i capelli biondi spettinati con un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte e gli occhi di un verde brillante particolare pieni di gioia.
Sì, era lui. L'espressione era decisamente diversa, ma... -Sì.- Confermai di nuovo tranquilla.
Annuì serio: mi credeva.
-E così David Woldrich è vivo...- Osservò di nuovo pensieroso. -Dopo tutto questo tempo credevo...- Sospirò facendomi venire un brivido.
Pensava fosse morto, ma chi del resto non lo aveva fatto? Da quattro anni era sparito senza lasciare alcuna traccia e la polizia aveva rinunciato a continuare a cercarlo. Avevano pensato inizialmente ad un rapimento, ma non era mai arrivata nessuna richiesta di riscatto. Poi si era pensato ad una qualche setta, ma a quanto pareva non era stato nemmeno quello...era scappato di casa per unirsi ad una banda criminale.
Ma perché? Perché un ragazzo appartenente ad una famiglia unita e ricca avrebbe dovuto farlo? Perché se n'era andato così di casa, gettando nella disperazione i suoi genitori? Saluta quegli stronzi dei Woldrich da parte mia se li vedi. L'aveva detto in un tono così carico d'odio...un motivo doveva esserci per forza!Che avevano fatto i signori Woldrich al loro unico figlio?
Guardai di nuovo la foto pensierosa...aveva uno sguardo così...felice. Cosa poteva essere successo?
-Avviserò i signori Woldrich, ne rimarranno sconvolti.- Mi informò mio padre distraendomi dai miei pensieri. -Oh santo cielo...La stupidità dei giovani! Scappare di casa così, senza dire niente a soli dodici anni! Sono contento che tu invece sia così matura.- Mi sorrise affettuoso ed io ricambiai incertaseppi.
-Forse...c'è un motivo dietro, non credi?- Ipotizzai corrugando la fronte.
Perché andarsene di casa e unirsi ad un gruppo di delinquenti? Doveva essere successo qualcosa con i Woldrich.
-Ma sì, avrà voluto dimostrare qualcosa ai genitori, sai sarà stata una fase di ribellione.- Alzò le spalle con noncuranza. Annuii non molto convinta e continuai a raccontare il resto della storia per filo e per segno senza tralasciare nessun dettaglio di quello che era successo, bacio a parte ovviamente.
Mi scappò un sorrisino pensando al fatto che mio padre avrebbe avuto un motivo in più per trovare e ammazzare David se avesse saputo di quel bacio: protettivo com'era...
-Johnny?- Chiese spaventato mio padre quando ebbi finito. -Ti hanno portata da Johnny Rydell?!- No, mi correggo, non era spaventato, era terrorizzato.
-No.- Risposi stupita dalla sua reazione. -Ha..hanno deciso di liberarmi, non mi hanno portata da lui.- Spiegai di nuovo confusa.
Si rilassò un po'. -Santo cielo, avrei dovuto saperlo che c'era lui dietro a questa faccenda!Dietro tutta questa criminalità c'è sempre lui!- Sbottò poi furioso.
-Tu..lo conosci?- Chiesi titubante.
Scosse la testa. -Non di persona...è una specie di leggenda, nessuno di noi l'ha visto, anche perché lui non si sporca mai le mani, lascia sempre agire i suoi scagnozzi..-
Interessante. Così si spiegava che ci facessero quei ragazzi lì..
Stavo per dire qualcosa, quando lui continuò. -Sono anni che non aspetto altro che vederlo con le manette!Ma quello schifoso...- Serrò i pugni arrabbiato. Incredibile, non l'avevo mai visto così...
-Hai detto che lascia sempre agire i suoi scagnozzi...spiegati meglio.- Lo implorai.
Lui mi osservò un attimo inarcando il sopracciglio per valutare se dirmelo o no, infine si arrese e riprese a parlare.
-Beh, vedi lui tiene sotto controllo tutti i criminali della città. Crediamo -queste sono supposizioni fatte da noi- che lui debba essere messo al corrente di ogni piccola infrazione della legge. Chi fa di sua iniziativa è come se gli voltasse le spalle e per lui la cosa è parecchio scomoda...-
-Quindi li uccide..- Dissi con un filo di voce.
Tom era stato ucciso per aver fatto di testa sua, dando così fastidio a Johnny. Le cose tornavano. Anche il mio rapimento era stato messo in atto senza prima consultare quel tizio a quanto pareva.
-Esatto- Annuì serio -Ma come ho già detto non è mai lui a sporcarsi le mani e ogni prova viene sempre cancellata o bruciata.-
Bruciata. Come la casa di Tom.
-Continua.- Lo spronai.
-La maggior parte dei suoi aiutanti è giovane, come hai potuto notare.-
Annuii ascoltando attentamente. Io stessa mi ero stupita nel vedere che fossero tutti ragazzi della mia età o poco più.
-Per lo più sono ragazzi scappati di casa, orfani o ragazzi senza soldi che hanno bisogno di un tetto e di mangiare.- Sospirò prima di riprendere -Offre aiuto a questi ragazzi; vitto e alloggio in cambio del loro lavoro. Ovviamente vengono addestrati all'uso delle armi già da subito; a lui fa comodo avere dei giovani svelti e scattanti al suo servizio. Inoltre è più facile controllare dei ragazzi in genere più ingenui e impauriti dalla sua autorità.-
Logico anche questo. Un ragazzo scappato di casa non ha niente e Johnny ne approfitta. Un uomo adulto poi sarebbe stato più difficile da controllare, per questo si serviva dei ragazzi. Provai un moto di disgusto verso quell'uomo.
-E se qualcuno di questi ragazzi lo tradisse?- Non riuscii a tapparmi la bocca, fu più forte di me chiederlo.
Esaminò curioso per un attimo il mio viso che sforzai di mantenere impassibile. Probabilmente si stava chiedendo perché gli avevo posto una domanda del genere.
-Immagino lo ucciderebbe. Per lui un ragazzo vale l'altro, lo sostituirebbe. Non gliene frega niente che sono solo ragazzi.- Rispose infine con una scrollata di spalle.
Sentii un brivido lungo tutta la schiena. Loro...loro avevano tradito Johnny per liberarmi...Lui lo aveva fatto. E se Johnny lo avesse scoperto?Che gli avrebbe fatto?
-Tesoro?Tutto bene?- Mi guardò preoccupato.
-Sì scusa, ero sovrappensiero.- Cercai di sorridere, ma venne fuori solo una specie di smorfia. -Sarà meglio che vada a casa a riposare.- Dissi alzandomi dalla sedia.
-Aspetta tesoro, scusa..- Si morse il labbro. -Hai riconosciuto David, ma non gli altri.- Mi porse un altro fascicolo e io lo guardai confusa. Che altro dovevo fare?Ero stanca uffa!
-Questi sono tutti i ragazzi che abbiamo schedato- Spiegò. -Vedi se ne riconosci qualcuno-
Annuii senza far trasparire il mio disappunto, prima di risedermi e di dare un'occhiata a quel malloppo. La ricerca durò ore e ore, ero stravolta e mio padre si scusò in continuazione per lo stress, ma voleva a tutti i costi incastrare quei ragazzi. Mi bloccai solo quando vidi la foto di un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi castani che avevo già visto. Lessi il nome: Kevin Parks. Era proprio lui.
-Lo riconosci?- mi chiese mio padre soffermandosi a guardarlo. Bella domanda, lo riconoscevo?Certo che lo riconoscevo, la sua faccia e quella di David erano quelle che ricordavo meglio!
Valutai l'ipotesi di dire no, ma a quale scopo?Quei ragazzi non erano mica miei amici!
-Sì..- Risposi infine anche se mi costò un po' dirlo dato che era merito di quel ragazzo se mi avevano liberata...
Il volto di mio padre si illuminò. -Perfetto!Avviserò tutti i miei colleghi e farò appendere la foto in tutte le centrali di polizia e nei negozi della città!Lo prenderemo quel bastardo...- Gli occhi gli brillavano di una luce che non avevo mai visto.
-Che gli farete se lo troverete?- Chiesi cercando di dimostrare disinteresse.
-Lo sbatteremo in galera per il resto della sua giovane vita, ovvio. Lo stesso vale per il suo amichetto complice Woldrich. La pagheranno per tutto quello che hanno fatto.- Disse con una punta di odio nella voce. Aveva ragione mio padre, quelli erano criminali, non avevo nessun motivo per sentirmi in colpa; avevo fatto la cosa giusta collaborando con la legge. Alla fine mio padre, entusiasta del fatto che avessi riconosciuto qualcuno, mi accompagnò finalmente a casa.
Mia madre a momenti svenne quando mi vide e dire che pianse è dire poco. Di sicuro i miei polmoni avrebbero fatto parecchia fatica a riprendere a respirare dopo lo stritolio del suo abbraccio. Quanto mi erano mancate le braccia di mia madre, il suo profumo, la sua voce...
Persino Nicolas, l'impassibile e menefreghista Nicolas, scoppiò in lacrime e corse ad abbracciarmi felice. Inizialmente mi era venuta voglia di prenderlo in giro per il fatto che piangesse, dicendogli magari che lo avrei detto ai suoi amichetti, ma poi quando sentii le sue piccole braccia stringermi mi sciolsi completamente e ricominciai a piangere pure io.
La mia famiglia...quanto mi erano mancati, non avrei mai creduto di poter essere così felice di vederli in tutta la mia vita.
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Kidnapped by love
RomanceNew York, Manhattan. David, criminale diciassettenne fuggito da casa e al soldo del più ricercato delinquente della città. Allison, la figlia del capo della polizia, una ragazza con una vita normale. Almeno fino a quando i due non si incontrano. Tra...