~5~

11.4K 336 18
                                    

Attenzione!Prima di leggere vi ricordo che la storia non è la mia.La vera autrice si chiama _Bec_ su e.p.f.👋
-Buona lettura.‼️😘👊🏼

Allison's Pov

Riprendere la scuola dopo quello che era successo non era affatto facile.
Mio padre aveva insistito per accompagnarmi, timoroso che qualcun altro potesse avere la stessa idea balorda di rapirmi.
Una volta in classe fu confortante sapere che nessuno dei miei compagni, tranne Angie, era venuto a conoscenza della cosa...Rassicurare tutti all'infinito che stessi bene, facendo falsi sorrisini ipocriti, non mi avrebbe aiutato di certo a riprendere la mia vita di sempre. Per loro quindi ero rimasta a casa da scuola solo per una banalissima influenza.
Appena entrata in classe, Angela mi venne incontro e mi abbracciò fortissimo. Ricambiai l'abbraccio intenerita dal suo affetto. Quanto mi era mancata, credevo che non l'avrei più rivista...
Gli altri ragazzi ci osservavano un po' confusi, ma non dissero niente.
La tranquillizzai un po' prima di sedermi al banco, ignorando le occhiate dei curiosi.
Quando qualcuno si accorgeva del taglio che si stava rimarginando sulla mia fronte nascosto dai capelli, e mi chiedeva che cosa avessi fatto, rispondevo semplicemente che ero caduta. Nessuno ci credeva, ma sinceramente non mi importava granché di quello che pensavano loro.
Una cosa sola non capii e mi lasciò perplessa: Victoria mi corse incontro e mi abbracciò esattamente come Angela.
-Come stai?- Mi chiese fin troppo preoccupata. Una semplice influenza non poteva certo avermi ridotto in fin di vita...
La guardai spaesata, possibile che lei sapesse cos'era successo?
-Ehm..bene grazie, tu?- Ero piuttosto stupita della sua reazione; mi stava squadrando dalla testa ai piedi con uno sguardo accusatorio.
-Se lo dici tu.- Fu la sua semplice risposta prima della sua uscita di scena, o meglio uscita dalla classe. Stavo ancora osservando la porta quando...
-Ciao.- Sobbalzai di nuovo, Mark riusciva sempre a spaventarmi.
-Ciao.- Risposi sorridendo.
Lui però non sembrava particolarmente di buon umore.
-Come mai quella faccia?- Sembrava...arrabbiato.
-È da giorni che non ti fai sentire cavolo!- Sbottò gesticolando come un matto. –Ero preoccupato, tua madre dopo avermi detto che non stavi bene sembrava fare apposta a non rispondere quando ti chiamavo!- Dalla sua voce trapelavano frustrazione e rabbia.
Mannaggia a mia madre, ma non poteva inventarsi una scusa qualunque?Poteva dire che ero partita per il Guatemala, sarebbe stato un modo migliore per non farlo insospettire invece che evitarlo!
-Ma no!- Cercai di rimediare. –Solo che era preoccupata per una cosa del suo lavoro e non rispondeva perché quando è nervosa non ha voglia di parlare con nessuno.- Come me del resto.
Sembrò accettare malvolentieri quella spiegazione. Annuì con un gesto brusco della testa prima di andare a sedersi al suo posto.
Tirai un sospiro di sollievo, per il momento il discorso era chiuso. Era arrabbiato, ma mi sarei fatta perdonare. Avevamo ancora un film da vedere insieme, seppur per la 36esima volta.
Era stupido da dire, ma le lezioni, i professori, i miei compagni di classe e la scuola mi erano mancati in quei giorni.
Mi sforzai di stare attenta a tutte le lezioni, ma quando arrivò matematica, fu più forte di me distrarmi. Chissà cosa stava facendo quel ragazzo, David...niente scuola, da un certo punto di vista era una figata!Magari stava ammazzando qualcun altro invece...Scossi la testa infastidita da quei pensieri; a ogni attimo di libertà la mia mente correva subito a pensare a quel cretino e la cosa era irritante.
Guardai Vincent, un mio compagno di classe seduto al primo banco, e iniziai a studiare il suo profilo tanto per distrarmi da pensieri indesiderati. Valutai i pro e i contro di ogni minimo tratto del suo viso e la cosa stava anche diventando divertente e interessante, dato che Vince non era affatto un brutto ragazzo. Ero talmente intenta a studiare la piccola curva sul suo naso, che non mi accorsi né della fine della lezione, né della mia cara amica Helena che si era nel frattempo avvicinata.
-Lily cara!Hai un aspetto orribile!-
Grazie per avermi informato stronza. Non mi girai nemmeno nella sua direzione, continuai a guardare il banco vuoto di Vincent che intanto si era alzato e spostato.
-Ho dormito poco stanotte.- Dissi atona, senza nemmeno sorridere; non si meritava una simile cortesia.
-Si vede.- Constatò prima di ricominciare a parlare. -Ad ogni modo, stasera all'Hollywood c'è una festa di compleanno di una mia amica che va alla Brearly..- Dalla sua voce trapelava una vanità pazzesca. Neanche fosse l'unica ad avere un'amica.
-Perché, tu hai amiche?- Chiesi acida, senza degnarla ancora di uno sguardo e studiando con noncuranza le mie unghie.
La sentii ridere, ma era la risata più falsa che avessi mai sentito.
-Ma certo che sì!Comunque ci vieni vero?- Batté le ciglia in un modo assurdamente patetico e fu difficile riuscire a trattenermi dallo scoppiare a riderle in faccia.
-No, perché dovrei scusa?- Sicuramente c'era qualcosa sotto.
-Perché conosci anche tu la Taty!Te la ricordi?Era nella classe affianco alla nostra alle medie!-
Non sprecai nemmeno tempo a chiedere chi ca...ehm fosse 'sta Taty.
-Non me la ricordo proprio.- E anche se me la fossi ricordata non ci sarei andata lo stesso.
-Quindi non ci vieni?- Chiese delusa sporgendo il labbro inferiore.
-No, ho già un impegno per stasera. Salutami tanto la Taty comunque!- Chiunque ella sia.
E detto quello mi alzai cercando disperatamente qualcuno con cui iniziare a parlare pur di togliermela di mezzo. Angela sembrò cogliere dalla mia espressione un SOS, quindi si avvicinò e iniziò con finto entusiasmo a parlarmi della verifica di matematica della settimana dopo, facendo così allontanare annoiata la cara Hele.
-Martedì c'è la verifica di matematica?!- Chiesi terrorizzata, una volta rimasta sola con la mia migliore amica.
-Sì certo, non hai sentito il prof mentre lo diceva?-
Feci una smorfia. -Certo che no, ero troppo intenta a studiare la giugulare di Vincent.-
Mi guardò stranita prima di scoppiare a ridere. -Cosa?-
-Lascia stare- Feci segno con la mano. Quel giorno tentare di capirmi era impossibile anche per me...
-Comunque dovresti valutare l'ipotesi di andarci a quella festa...- Mi disse ad un tratto Angela stupendomi.
-Non ci penso nemmeno, non conosco nemmeno la festeggiata e non credo che lei conosca me. Sarebbe imbucarsi!- Spiegai indignata.
-E allora?Ci sarà da divertirsi!- Sorrise entusiasta. Oh no!Helena aveva sparso la sua ocheria!Dovevo stare attenta, era una malattia molto contagiosa.
-Non penso...oltretutto dobbiamo anche fare un regalo a questa tizia e non sappiamo nemmeno i suoi gusti.-
-Helena si però, potremo fare il regalo con lei...-
Improvvisamente capii lo scopo di Helena; spendere meno soldi per il regalo facendolo con me o con qualcun altro...l'aveva già fatto diverse volte, anche quando andavamo alle medie scroccava sempre i regali e le idee degli altri. Mi sembrava strano che non ci fossero doppi fini conoscendola...
Aprii la bocca per obiettare, ma Angela mi precedette con un –Pensaci.-
Una volta finito l'intervallo iniziai a riflettere sulla sua proposta tuttavia non così male. Una festa in discoteca mi avrebbe distratto da quello che era successo. Era da un bel po' poi che non andavo ad una festa.
Sbuffai. -D'accordo Angela, hai vinto; andremo alla festa di quella tizia.- Le dissi una volta finita la lezione di Filosofia.
Il gridolino di gioia che fece mi strappò un sorriso.
-Grazie!Sono sicura che incontreremo di sicuro qualche bel ragazzo!-
Ecco svelato il suo vero scopo, anche se non era difficile da immaginare.
-Andiamo va, o Spyne ci ucciderà!- Ridacchiai divertita.

Kidnapped by loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora