Capitolo 25

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Eric era infuriato. Stava fissando qualcosa di fronte a sé, in un punto ben preciso. Seguii il suo sguardo e... non riuscivo a crederci, eppure sembrava tutto così reale. Perché lo era. Alex e Juliet si stavano baciando. Sapevo in un certo senso, che era stato lui. July non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Ma Eric non lo sapeva. Oddio. Gli stava succedendo la stessa cosa che era successa a me. Più o meno. La rabbia mi invase di nuovo. Sentii una scarica di adrenalina in tutto il mio corpo, dovuta anche all'alcool. Capivo Eric benissimo, sapevo cosa stava provando in quel momento. Delusione, disgusto, frustrazione, tristezza. Quel senso di non significare niente per nessuno. Nemmeno per la persona che pensavamo di amare.

Mi voltai e tornai a grandi passi nell'edificio, fermandomi direttamente a un centimetro da Neil.

<<Sei tornata>> una luce di speranza gli illuminò gli occhi per un momento.

<<Certo che no, ascoltami bene! – urlai – Fuori il tuo amico sta baciando la mia migliore amica, davanti al suo povero ragazzo! Tu lo sapevi, sapevi tutto! Dovevi convincere Alex a non farlo, a dirglielo prima di questa dannata festa!>> lo spinsi all'indietro con i palmi delle mani, ma lui me le afferrò.

<<Calmati Daisy, io lo avevo avvertito>> si giustificò. Credeva che questa frase sarebbe bastata? Che avrebbe sistemato tutto? Tirai via le mie mani dalle sue.

<<Non toccarmi! Ah lo hai avvertito? Scommetto che avevate programmato tutta la serata. Gli hai insegnato tu ad Alex come si fa a baciare le persone davanti al proprio ragazzo?>> dissi con aria disgustata.

<<Smettila di urlare>>

<<Smettila tu di incasinare tutto!>> urlai ancora.

<<Ma cosa centro io?! Non è certamente colpa mia se lui ha voluto baciarla!>> alzò la voce anche Neil, dato che io non mi calmavo. E quando io ero arrabbiata, non riuscivo a parlare mantenendo un tono abbastanza tranquillo della voce fino a che non mi ero sfogata. Così facevo perdere la pazienza anche alla persona con cui stavo litigando, come era successo a Neil in questo momento e anche lui aveva iniziato a urlarmi contro.

<<Sì, sì invece, è colpa tua! Perché se tu non avessi baciato quella ragazza, tutto stasera sarebbe andato nel verso giusto! E invece no, non ti è bastato rovinare una storia, ma anche quella di Juliet e Eric!>> dissi, alludendo a me e Neil con quelle parole. Forse aveva ragione lui, forse non aveva nessuna colpa di ciò che aveva fatto Alex. Ma io e il mio orgoglio non potevamo dargliela vinta. Sarebbe stato troppo facile. E io ero abituata a prendere sempre la strada più difficile.

<<Non puoi paragonare ciò che è successo a noi con ciò che è successo adesso! E' tutto diverso, io non ho baciato quella ragazza, lo sai>> mi ricordò Neil.

<<Sì che l'hai baciata>> dissi a denti stretti, fissando i miei occhi nei suoi. Sentii una nuova fitta al petto ma cercai di non far trapelare nessun'altra emozione, oltre alla rabbia.

<<Non volontariamente>> Neil si difese ancora.

<<Ma il concetto è lo stesso!>> gridai di nuovo, ma la nostra non del tutto tranquilla conversazione fu interrotta dalle urla di Juliet. Ormai poche persone erano rimaste all'interno del locale e avevano assistito al nostro spettacolino teatrale. Ma non mi importava. Per la prima volta nella mia vita in quel momento non mi importava ciò che la gente avrebbe pensato di me. Anzi, avevo appena urlato a tutti i presenti quello che Neil aveva fatto. Così, magari, avrebbero imparato a cosa portano i tradimenti e quanto fanno male.

Sentimmo Juliet gridare un'altra volta. Uscii in giardino seguita da Neil. C'erano molti ragazzi e ragazze che parlavano piano tra loro, bisbigliando e godendosi lo spettacolo. Eric era in piedi davanti ad Alex, che era invece sdraiato a terra e aveva un po' di sangue sul viso, intorno al naso. Andai subito da Juliet, era nel panico più totale panico. La abbracciai portandola lontano, per non farle vedere nient'altro di ciò che stava accadendo. Lei poggiò la fronte sulla mia spalla e iniziò a piangere. Era terrorizzata. Lei odiava la violenza, lo sapevo bene. Un po' come tutti gli esseri umani dovrebbero fare, ma purtroppo non era sempre così. Alex si rialzò e si gettò addosso a Eric. Ma lui era troppo forte, si capiva già dalla corporatura e dalla differenza di altezza. Lo buttò di nuovo a terra. Vidi con la coda dell'occhio Neil precipitarsi verso di loro e intervenire per difendere il suo migliore amico. Cosa voleva fare, anche lui non era nulla in confronto ad Eric. Okay, lo avrei fatto anche io per difendere un mio amico, ma ero spaventata per lui. Non volevo si facesse male. Proprio come avevo temuto, guadagnò soltanto un pugno nello stomaco. Si piegò in due, tossendo per riprendere fiato.

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