Capitolo 4.

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*Nota autore.*

Ciao a tutti!

Vi ruberò pochissimo tempo anche questa volta! Ci tenevo solo a ringraziarvi, grazie davvero per leggere, commentare e mettere "mi piace" alla mia storia. So che le visualizzazioni non sono molte rispetto alle altre storie presenti su questo sito, ma per me sono davvero tante! Come avevao già detto, questa è la mia prima storia e sono contentissima così, per i risultati che ha ottenuto fino adesso e tutto grazie a voi! Spero che continuerete a leggere i prossimi capitoli e mi dispiace se ho deluso le aspettative di qualcuno. Potete in ogni caso commentare, anche in modo critico diciamo, non mi offendo, anzi mi aiuterete a migliorare.

Ancora Grazie mille, buona lettura!

-Ele.



Quando, finalmente, arrivarono tutte le professoresse e gli studenti di entrambe le classi, eravamo pronti per partire. Juliet era arrivata e, dopo aver salutato gli altri anche lei con un semplice "buongiorno", era venuta da me con il suo solito sorriso stampato sulle labbra e io, vedendola, non avevo potuto fare a meno di ricambiare il saluto sorridendo.

Il viaggio fino all'aeroporto passò in un lampo e ci ritrovammo sedute in aereo, pronti per il decollo. Entrambe ci voltammo indietro per vedere il resto degli alunni. Le due classi, ancora una volta, si trovavano come divise. I ragazzi di classe nostra nel lato sinistro, quelli dell'altra sezione, sul lato destro. Sbuffai e io e Juliet andammo ad occupare i posti in quarta fila. Dopo che l'eccitazione per la partenza si era a poco a poco affievolita e molti ragazzi si erano addormentati, io tirai fuori le cuffiette dalla piccola borsa che era permesso portare in aereo.

<<Vuoi sentire un po' di musica?>> chiesi a Juliet

<<Si!>> rispose lei, che come me si stava annoiando.

Feci partire la riproduzione casuale, dopo aver dato uno degli auricolari alla mia amica.

<<Sono i Black Dreams, vero?>> dichiarò lei con un sorriso.

<<Ovvio>> le risposi alzando gli occhi al cielo per fingere di essere stanca. Non mi sarei mai stancata di loro, delle loro voci. Nonostante Juliet non li seguisse come me, al contrario degli altri, mi aveva sempre assecondato quando le parlavo di loro e le raccontavo come mi facevano sentire. Era una delle poche che cercava di capirmi senza giudicarmi.

Appoggiai la testa sulla spalla della mia compagna, ma subito la rialzai di scatto, appena sentii la cuffietta allontanarsi dal mio orecchio. Guardai Juliet, che la stava tenendo in una mano, ma non feci in tempo ad aprire la bocca, che lei iniziò a parlare.

<<Scusa, ma devo dirti una cosa da un paio di giorni e non posso più aspettare! In realtà aspettavo un momento di tranquillità come questo, ma lo sai, con la gita, i bagagli e la scuola, non sono riuscita a trovare un momento giusto e...>>

<<Okay, okay, Juliet arriva al punto>> la interruppi, troppo curiosa per sentire le sue scuse e aspettare ancora.

<<Va bene - riprese con tono più rilassato - ho conosciuto un ragazzo. Cioè...uhm...bè, non l'ho proprio conosciuto, non ancora, ma abbiamo parlato. Diciamo che...ci stiamo conoscendo, ecco>> aggiunse in fretta, assalita di nuovo dal nervosismo. Aveva notato la mia reazione, pensai. Credo di essere rimasta con la bocca spalancata per svariati minuti senza riuscire a dire niente.

<< Mi ha scritto lui, la prima volta, su Instagram. Il giorno dopo mi ha dato il suo numero e abbiamo continuato a sentirci attraverso i messaggi>>

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