Capitolo 27

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<<Faccio una doccia veloce e sono pronta>> dissi, prendendo dei vestiti più comodi da mettere per uscire. Stavo per lasciare la stanza, ma mi voltai sentendo i passi di Neil dietro di me.

<<Dove stai andando?>> gli chiesi.

<<Fai la doccia nel bagno, no?>> sorrise divertito.

<<Si appunto...io faccio la doccia, tu aspetti qui>> precisai.

<<Eh dai, posso venire anche io>>

<<No, ma come ti viene in mente!>> dissi spingendolo indietro, al di là della porta.

<<Almeno ci ho provato>> rise quando io alzai gli occhi al cielo e lasciai la stanza, assicurandomi che Neil non mi seguisse.

<<Dove andiamo?>> chiese curioso, quando lo portai fuori dalla porta.

<<Oggi ti porto io in un posto speciale>> gli sorrisi e lo trascinai dietro di me.

<<Ti faccio veder un luogo che ho sempre amato. Fin da quando sono arrivata qui, ho iniziato ad andarci quando volevo stare sola, o anche soltanto per divertirmi e stare bene>> spiegai.

Camminammo per una mezz'oretta. Ci eravamo allontanati dalla città e intorno a noi c'erano solo case abbandonate.

<<Non hai paura a venire qui tutta sola?>> domandò Neil.

<<No, sinceramente non ci penso mai. Sono sempre felice di venire qui e non mi preoccupo di nient'altro se non quello che mi aspetta una volta arrivata. E comunque non vengo sempre da sola, a volte mi accompagna mio fratello. Ha scoperto lui questo luogo per primo. E ora è diventato il mio paradiso>>

<<A me sembra il contrario>> commentò.

<<Ehi! – gli colpii il braccio – Non offendere il mio territorio, è come se stessi offendendo me. E poi non puoi dirlo, prima di aver visto ciò di cui parlo. Ti rimangerai le parole che hai detto tra poco. Non giudicarlo dall'esterno, aspetta di vedere l'interno. La parte nascosta, quella che devi scoprire, sarà la parte migliore>> sorrisi.

Mi accorsi che stavo raccontando a Neil delle parti della mia adolescenza che nessuno sapeva, oltre mio fratello. Come a volergli regalare dei momenti felici del mio passato. E quello era il luogo più bello per farlo. Mi rispecchiavo in ciò che avevo detto. Io all'esterno non mi piacevo, anzi. Per questo tutti se ne andavano, mi lasciavano. Ma all'interno sentivo di essere almeno un po' più...carina. Nessuno però restava così a lungo per accorgersene. Ma Neil ci stava riuscendo e per questo ero sicura che avrebbe capito anche il significato del luogo in cui lo stavo portando.

<<E come si chiama tuo fratello? È più piccolo di te?>>

<<No, ha compiuto diciannove anni da poco. Si chiama Dan – mi fermai – Ecco, siamo arrivati>>

Vidi Neil alzare gli occhi sull'edificio davanti a noi.

<<E' un palazzo abbandonato?>> Risi per la sua espressione confusa.

<<Forse, ma per me è molto di più. Vieni>> lo presi per mano ed entrai nel palazzo.

<<E' sicuro? Non è che può crollarci in testa da un momento all'altro?>> chiese scrutando le pareti.

<<Neil rilassati...comunque se non vuoi non entriamo>> abbassai lo sguardo.

<<No Piccola, va bene, mi fido. Ti seguo>> Gli sorrisi per ringraziarlo e corsi su per le scale. Erano otto piani e arrivammo all'ultimo entrambi con il respiro veloce.

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