Capitolo 41

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Solo nei giorni successivi capii quanto spazio avesse preso Zack nella mia vita. Non c'era una cosa che non mi ricordasse lui in qualche modo e non riuscivo a non pensarlo. Alcuni gesti, come salutarlo al mattino,o determinate parole, venivano in un modo così naturale da terrorizzarmi. Non ci avevo mai fatto caso fino a quel momento.Proprio come dicono le persone, ti accorgi dell'importanza di qualcuno soltanto dopo che l'hai perso, e forse hanno ragione. Faceva parte della mia vita, del mio mondo. Lo sentivo ogni secondo della giornata e mi chiedevo come poteva un'assenza essere tanto presente.Lui era stata la mia unica certezza quando ormai non credevo più a nulla ed erano passati solo sei giorni mentre a me sembravano sei mesi. Mi spuntava un sorriso amaro al pensiero che il mondo continuasse a girare, fregandosene se io stessi morendo lentamente.Perché era proprio così che mi sentivo, spenta, vuota, morta.Infondo al cuore forse sapevo che non lo avevo davvero perso, ma questa speranza era nascosta nella profondità più assoluta della mia anima e in quel momento, accerchiata solo dal nulla, non riuscivo a vederla. E la cosa peggiore era che io volevo tornare la ragazza diprima, quella sognatrice e sorridente, ma il vero problema era che e non riuscivo più a trovare me stessa. Il dolore cambia le persone.

Ma sarei sopravvissuta anche stavolta, con il mondo più pesante sulle mie spalle e non avendo più niente su cui basarmi, non avendo più quell'amico lontano con cui poter piangere e ridere ogni volta che avessi voluto, sicura che lo avrei trovato accanto a me. Ma ora no,non sarebbe più successo.

Non era rimasto nessuno. Soltanto io, io che non ero mai abbastanza.

<<Va bene, ma devi farlo in un posto dove non può essere visto facilmente, solo quando ti togli i vestiti>> mi avvisò Dan,fermando l'auto.

Ero riuscita a convincere mio fratello, essendo maggiorenne, a firmare il permesso per farmi fare un tatuaggio. Io ero minorenne e i nostri genitori non mi avrebbero sicuramente dato il loro consenso per farlo. Anche mio fratello aveva dovuto aspettare di raggiungere i diciotto anni per fare ciò che voleva senza il loro permesso.

<<Certo,grazie fratellone!>> lo abbracciai, scendendo.

Avevo provato di tutto in quei lunghi sei giorni. Avevo fumato tutte le sigarette rimaste nel mio pacchetto, avevo provato con i libri,l'alcool, mangiare tanto e vomitare, dormire tutto il giorno. La musica no, non riuscivo più a sentire le loro canzoni. Ma niente di tutto ciò era servito. Nulla mi aveva fatta sentire viva. Niente aveva rimpiazzato quel vuoto dentro di me, come se il corpo continuasse i suoi soliti movimenti, mentre l'anima era volata via.Solo dopo, quando misi da parte il mio orgoglio e la rabbia svanì lentamente, scoprii che aveva preferito andarsene con lui invece che restare con me.

<<Farà male?>> chiesi a Dan, entrando nel negozio di tatuaggi. Lui ne aveva tre piccoli sul braccio destro.

<<All'inizio un po' come dei pizzicotti tutti insieme. Ma ti abituerai,tranquilla>> mi avvertì, sorridendo.

<<Buongiorno>>ci salutò il proprietario del negozio appena varcammo la porta. Noi salutammo nello stesso modo. Mi ritrovai in una stanza non troppo grande, con poster o foto di tatuaggi e piercing a riempire le pareti scure. Al centro c'era un bancone e poi due lettini neri con sopra una specie di lenzuolo bianco di carta che non avevo mai visto.Intorno al bancone centrale si trovavano diverse poltroncine con sopra poggiate delle riviste e dei raccoglitori ad anelli. Una musica bassa e rilassante risuonava in sottofondo.

<<Siete qui per un tatuaggio?>> sorrise il proprietario del negozio.Le sue braccia piene di tatuaggi spaventavano un po', ma il suo sorriso e la sua voce erano molto accoglienti.

<<Sì,lei ne voleva uno ma è minorenne, io firmo per lei, sono suo fratello>> rispose Dan al posto mio.

<<Perfetto>>rispose l'uomo e andò verso una mensola da cui prese dei fogli che diede a mio fratello. Mentre lui firmava, il gestore del negozio si accertò della veridicità delle sue parole, controllando la sua carta d'identità.

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