Capitolo 8.

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Non vidi Juliet a nessuno dei tavoli, ma trovai Alex.

<<Alex scusami, dov'è Juliet?>>

<<L'ho vista andare verso il bagno...ma, stai bene?>> domandò.

<<Si, grazie. Neil ti aspetta, è nella sala centrale>> inventai veloce, senza dargli il tempo di farmi altre domande. Trovai i bagni ed entrai. Mi osservai un momento allo specchio. Avevo gli occhi lucidi. Li asciugai tentando di non rovinare l'eyeliner. Juliet uscì da una delle toilette.

<<Ehilà! Ben tornata, dove hai lasciato il tuo cavaliere?>> mi chiese divertita.

<<E' di là, cioè non so dov'è, voglio tornare in hotel, vieni anche tu?>>

<<Si, così mi spieghi cosa sta succedendo>> disse preoccupata, accorgendosi che qualcosa non andava.

Arrivate in camera, le raccontai cosa era successo, dicendo solo che me ne ero andata via da lui perché mi aveva dato fastidio il suo gesto, tutto qui.  Magari fosse così semplice, mi derise il mio subconscio. Ringraziai mentalmente Juliet per avermi ascoltata rimanendo in silenzio, senza farmi troppe domande. Decidemmo di andare a dormire, entrambe esauste. Nel buio della stanza, sotto le coperte, cercai di non pensare a ciò che era appena successo. Sentii bussare alla porta e Juliet si alzò per andare ad aprire. Io feci finta di star già dormendo.

<<Juliet, dov'è Daisy?>> riconobbi subito quella voce calda. Neil.

<<Sta dormendo, era molto stanca>> rispose lei fredda.

<<Devo parlarle>> Neil tentò di oltrepassare Juliet ed entrare, ma lei gli si parò davanti.

<<Ho detto che in questo momento sta dormendo, e comunque anche se fosse sveglia non penso abbia intenzione e voglia di parlarti. Non dopo quello che hai fatto stasera>> gli rispose difendendomi, quasi urlando. Okay, forse aveva esagerato, alla fine quel povero ragazzo non aveva fatto nulla, ma apprezzai l'indole protettiva che July mostrò nei miei confronti. Detto ciò, chiuse la porta a chiave e tornò nel suo letto. Sentimmo bussare un'altra volta. Poi silenzio. Non riuscii a prendere sonno, avevo troppe immagini che mi passavano davanti agli occhi. Chissà cosa avrebbe voluto dirmi Neil, sicuramente era arrabbiato per come lo avevo piantato in pizzeria senza una spiegazione. Alla fine mi era dispiaciuto lasciarlo così, ma non potevo raccontare il mio passato al primo che mi invitava a ballare. Neanche lo conoscevo infondo. Presi il bracciale di Zack dalla tasca della mia borsa e lo infilai sul polso. Dopo essermi rigirata non so quante volte, mi addormentai, con la mano poggiata sulla parete che divideva la camera numero 22 dalla 21.

Avevamo il volo di ritorno alle nove in punto. Non scesi a fare colazione, non avevo fame. Ordinai le nostre cose e finii di preparare le borse mentre Juliet era scesa. Le avevo detto di andare a fare colazione senza di me, avevo bisogno di stare un po' da sola, per riordinare i vestiti e, se ci sarei riuscita, anche i miei pensieri.

<<Non c'era>>

<<Cosa?>> guardai Juliet, che aveva parlato appena era rientrata in stanza per prendere le sue cose.

<<Neil. Non era a fare colazione>>

<<Ah...sarà andato a letto tardi, o non avrà avuto fame. Comunque non mi interessa, July, sul serio>> dissi, facendo finta di controllare che tutto nella stanza fosse stato in ordine.

<<Sì certo, lo so. Era solo per parlare di qualcosa>> annuì, aiutandomi a prendere le ultime cose rimaste. Io mi limitai a sorriderle, mentre la mia mente tornava inevitabilmente alla sera prima.

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