Capitolo 18.

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Eccoci qui, con il nuovo capitolo! Volevo solo dire una cosina veloce veloce. Dalle notifiche ho visto chi più o meno segue la mia storia, e come sempre vi ringrazio tutti, ma ci tenevo a ringraziare particoalrmente una ragazza, @mallycyrus , che fin dai primi capitoli ha sempre votato, commentato e supportato questa storia (Grazie ♥). Ormai che l'ho nominata, che ne dite di andare a leggere la sua storia "Radioactive - z.m." ? Come si intuisce dal titolo, parla anche di Zayn Malik, ed è molto interessante e scritta davvero bene! Quindi leggete tutti il mio capitolo e poi correte sul suo profilo!

Buona lettura!




La mattina seguente mi svegliai sentendo più caldo rispetto alle altre volte. Cercai di aprire gli occhi, abituandomi alla luce che entrava da delle tende scure. Aspetta, le mie tende erano gialle...

<<Buongiorno Piccola>> Alzai la testa. Mi si scaldò il cuore appena incrociai due occhi scuri. Ricordai cosa era successo la sera prima e dove mi trovavo adesso.

<<Buongiorno Neil>> Non potei fare a meno di sorridergli. Mi scostai un po' da lui. Aveva la pelle bollente, come sempre.

<<Hai dormito bene?>>

<<Si, tu?>> chiesi stiracchiandomi.

<<Anche io, benissimo>> ridacchiò osservandomi e poi si abbassò per sfiorarmi le labbra. Le mie ciglia svolazzarono a quel gesto dolce e inaspettato di prima mattina. Ero contenta che fosse tornato di buon umore come al solito. Anche se era sempre gentile e dolce, capivo benissimo il suo attacco di gelosia del giorno prima, alla fine era un essere umano pure lui. Avevo anche paura che potesse essersi pentito di ciò che era successo, ma mi tranquillizzai quando non tirò fuori l'argomento perché questo voleva dire che andava tutto bene.

<<Quando tornano i tuoi genitori?>> sussurrai.

<<Non lo so, non prima di pranzo comunque>>

<<Che ore sono?>>

<<Le dieci più o meno>> Oddio.

<<Cosa? È tardissimo! Mia mamma sarà in pensiero e...>> lanciai le coperte in aria e feci per alzarmi dal letto. Neil mi afferrò da dietro, riportando la mia schiena contro il suo petto. Io mi girai tra le sue braccia, voltandomi di nuovo verso di lui. Non volevo perdermi nessun suo sorriso, ogni secondo passato con lui, per me era speciale.

<<Le ho scritto io a tua madre>>. Lo guardai allarmata.

<<Cioè, con il tuo telefono. Le ho scritto che saresti tornata per l'ora di pranzo>> spiegò. Rilasciai un sospiro di sollievo.

<<Grazie. Non ha suonato la sveglia?>> domandai.

<<Sì, l'ho spenta. Perché l'avevi messa alle otto di mattina? È Domenica>>

<<Lo so, ma io non dormo mai fino a tardi. Solo la Domenica fino alle otto invece che alle sei come quando c'è la scuola>>

<<Alle sei?>> sgranò gli occhi.

<<Sì, tu a che ora ti alzi?>>

<<Alle sette, a volte anche sette e dieci>> disse molto tranquillamente.

<<E non arrivi mai tardi?>>

<<No...bè sì, ma solo qualche volta - ridacchiò - per esempio, non hai mai dormito fino all'ora di pranzo?>>

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