Capitolo 8

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Da Maya;
Si può sapere che fine hai fatto? Perché non sei venuta a scuola.

Da Madison;
Ho avuto un problema, domani ti racconto.

Da Maya;
Stai bene o è successo qualcosa? Sii sincera, sono tua amica ormai.

Da Madison;
Sono preoccupata ma sto bene. Domani ti spiegherò.

Da Maya;
Va bene, non aspetto altro.

Maya era l'unica persona che mi stava dimostrando di tenerci. Mia madre era immersa nei suoi pensieri e l'insicurezza di mio padre non mi lasciava tranquilla.

Avevo paura che tutto potesse scomparire, che da un colpo all'altro la mia vita cambiasse radicalmente. Non avevo nessuno se non la mia amica, che già valeva per molti altri.

«Posso entrare?» Domandò mia madre che nel frattempo era sul ciglio della porta.
«Certo, accomodati.»
«Mi dispiace per quello che stai vivendo in questo periodo, non avrei mai voluto. Voglio che tu sappia che qualsiasi cosa dovesse accadere, io sarò sempre al tuo fianco. E non c'è nulla che lo impedirà. Okay?»
«Mamma cosa mi stai dicendo. Vuoi divorziare?» Le dissi ormai piangente.
«Tesoro, devi capire che nella vita non tutto va sempre come vorremmo. A volte ci sono delle difficoltà e spesso, molto spesso, queste difficoltà non possono essere risolte.»
«Ed è questo il caso? Siete così agli estremi che da un giorno all'altro potreste divorziare?»
«Io sono convinta che tuo padre abbia un'altra donna o che conosca qualcuno e non vuole dirmelo, magari è una sua ex. Tu non sai niente?»
«No, altrimenti te lo direi.» Le mentii di nuovo.
Sbuffò. «Allora non so davvero cosa pensare, lascerò che sia il tempo a decidere e se lo riterrà necessario, sistemare o modificare tutto.»
«Come vuoi tu, dopotutto devi essere serena tu per prima.»
«Sono fiera di te, ma allo stesso tempo sono arrabbiata.»
«Perché?» Chiesi sorpresa.
«Non sei andata scuola e hai seguito tuo padre, vero?»
«Come lo hai saputo?»
«Era impossibile che chiudessero la scuola per la caduta improvvisa di un ragazzo.»
«Hai ragione, era una scusa troppo banale.»
«Lo era. Adesso vado nella mia amata cucina, ci vediamo dopo.»
«A dopo e scusa mamma se ti ho nascosto una cosa del genere.»
«L'importante è che tu non mi abbia mentito anche adesso, ti voglio bene e non vorrei che tu mi nascondessi qualcosa.»
«Stai tranquilla ed anche io ti voglio bene, mamma.»

Quando chiuse la porta alle sue spalle, pensai subito alle mie parole. Le avevo mentito una terza volta quando lei mi aveva chiesto di essere sincera. Ma ero stata costretta, dovevo scegliere se salvare la loro unione o mandare tutto in rovina. Ed era normale che la mia scelta anche tra mille anni sarebbe stata la prima.

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Il mattino seguente mi svegliai più tranquilla, non assistetti a nessun litigio o discussione.

Presi immediatamente il telefono dal mobile che continuava a vibrare e lo sbloccai con il codice.

Da Maya;
Buongiorno!!! Ti voglio carica questa mattina, ricordati di sorridere e... Ci vediamo tra poco.

Da Madison;
Buongiorno a te!!! Ci vediamo tra pochissimo e tu, invece, sorridi perché sei bellissima. Ti voglio bene.

Da Maya;
Io te ne voglio di più.

Scesi in cucina per fare colazione e fortunatamente c'erano entrambi i miei genitori. Anche se nessuno dei due sembrava volesse parlare o iniziare una conversazione su quanto accaduto.

«Buongiorno.»
«Buongiorno.» Risposero.

Presi i cereali dallo scaffale e versai nella ciotola del latte.

Mia madre sembrava non smettesse di fissarmi, mio padre invece, era concentrato a leggere come sempre il giornale locale. Fino a quando non ebbe una telefonata al telefono e si allontanò immediatamente.

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