«Ti ho chiamata perché volevo darti una novità, ti anticipo già che non è nulla di bello. Il matrimonio con Gregor è giunto al capolinea.»
Poiché non capivo quali fossero le parole dall'altro lato del telefono, ricordai che ne avessimo un secondo nell'ufficio di papà, lui lo utilizzava per rispondere alle telefonate lavorative e per evitare di scendere ogni volta al piano di sotto.
Mi intrufolai all'interno dal momento che fosse ormai chiuso senza nessuna chiave e senza fare rumore mi avviai verso il telefono.
Sentii perfettamente tutto.
«Come sarebbe a dire che è giunto al capolinea? Non sto capendo. Ti ha tradita?»
«Esattamente, con un'altra che è per giunta stata una sua ex qualche anno fa ed ora è la professoressa di Madison.»
«Come lo hai scoperto?»Mia madre rispondeva ad ognuna delle tante domande di mia zia, ci era rimasta malissimo e non poteva crederci, non voleva.
Le ultime parole che ascoltai furono dirette, quelle che alla fine avevo pensato anche io.
«Domani sarò da voi.»
«Domani no! Probabilmente tornerà Gregor e giacché li ho preparato la valigia, non ho alcuna intenzione di farmi trovare a casa. Vediamoci nel fine settimana, anche a costo di venire io lì. Dopotutto tra poco dovrò andare a Parigi e dovrò iniziare a pensare a dove lasciare Madison, di certo non può rimanere sola.»
«Lascia perdere, verrei comunque io da voi. Con Madison vedremo, magari potrei trattenermi spr un periodo io da voi, poi ci metteremo d'accordo. Tu adesso vai a dormire e non pensare a nient'altro. Farò fare i biglietti online da Patrick e Venerdì sarò lì, magari porterò anche lui e Franz.»
«Certo che sì. Mi farebbe piacere rivedere dopo tanto tempo mio nipote e mio cognato.»
«Allora li porterò con me. Salutami la mia nipotina e a presto.»
«Ciao Margaret e grazie.»
«È un dovere ed un piacere.»Attaccai contemporaneamente a mia madre e fuggii dalla stanza, chiusi lentamente la porta e mi catapultai in camera. Dovevo fare tutto lentamente, altrimenti mia madre mi avrebbe scoperta.
Finalmente una buona notizia. Sarei stata un po' di tempo con mio cugino Patrick e mio zio acquisito. Li adoravo e mi erano davvero troppo simpatici. Erano loro la mia famiglia, loro con i miei genitori. Ma oramai la nostra non era più una famiglia, ma un gruppo scioltosi, un po' come quello dei cantanti.
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Mi svegliai con una luce intensa che puntava sulla mia camera. Spensi la sveglia che nel frattempo stava suonando senza interruzione ed andai verso il bagno. Feci una doccia calda e mi vestii, ero pronta per fare colazione.Mia madre mi stava aspettando a tavola e non potei fare a meno di farle un sorriso enorme.
«Buongiorno tesoro! Ho parlato con zia Margaret e mi ha giusto detto che Venerdì sarà qui insieme a Patrick e zio Franz.»
«Sono davvero felice di poter rivedere Patrick ed allo stesso tempo adoro troppo zio Franz, sono davvero grata a zia Margaret, lei è così disponibile con noi.»
«Già, le dobbiamo davvero molto. Ma adesso sbrigati o farai tardi a scuola e non credo sia il caso.»
«No, infatti, non lo è. Ti manderò un messaggio non appena saprò qualcosa circa la Mitchell, spero di riuscire a scoprire se è assente o meno a scuola.»
«Va bene, buona scuola.»
«Grazie mamma, ma tu mi raccomando, vai al lavoro con tranquillità, non c'è motivo di apparire tristi.»
«Hai ragione, dopotutto ci sono cose ben più tristi.» Mi sussurrò abbracciandomi.
«Allora a dopo.» Dissi caricando lo zaino sulle spalle.
«A dopo, Mad.»Uscii di casa e mi affrettai ad incamminarmi al di fuori del quartiere, avevo così tanti problemi per la testa, tante preoccupazioni ed allo stesso tempo tanta voglia di eliminarli tutti.
Contattai Maya e le chiesi dove fosse, sfortunatamente non riuscii a parlare con lei durante il giorno per colpa di tutto quello che stava accadendo e la cosa mi dispiaceva molto.
Lei era diventata un'amica davvero speciale e non avevo alcuna voglia di perderla.
Da Maya;
Sono fuori scuola, ti sto aspettando.Da Madison;
Faccio in fretta!Affrettai il passo e dopo cinque minuti riuscii ad intravedere la mia scuola. C'erano già tantissimi alunni propensi ad incamminarsi verso l'edificio ed altri invece, che erano rimasi qualche metro più indietro a fumare qualche sigaretta o qualcosa di addirittura più forte.
«Maya!» Dissi non appena la intravidi. Era con altri ragazzi della mia classe è la cosa in fin dei conti non mi dispiaceva affatto.
«Madison, finalmente!» Disse sorridendomi.
«Ciao ragazzi.» Li salutai. Dopotutto erano miei compagni di classe nonostante non fossimo così tanto amici.
«Ciao, Madison.» Risposero.Notai lo sguardo di Maya continuare a fissarmi e non capivo il perché. Probabilmente era curiosa di sapere come si stesse svolgendo la vicenda, ma non avrei raccontato niente davanti ad altre persone.
Nell'attesa di entrare, mi guardai intorno con la speranza di intravedere Hannah Mitchell, ma in tutta quella folla, non la intravidi.
Piuttosto notai Jack insieme a Nicole, mano nella mano e soprattutto sorridenti.
Mi girai subito, non avevo voglia di farmi vedere da loro. Dopotutto non doveva e non poteva interessarmi nulla di quella coppia.
«Madison, se vuoi possiamo entrare. Vedo dai tuoi occhi che hai voglia di sfogarti, è evidente.» Mi sussurrò.
«Possiamo spostarci un attimo? Voglio dirti cosa mi sta passando per la testa, ma non voglio farlo in aula e neanche in mezzo a tutta questa gente. Lì c'è una panchina, sediamoci qualche minuto.»
«Come vuoi tu.»***********************************
«Allora? Vuoi dirmi cosa sta succedendo?»
«Sono andata all'aeroporto e ho seguito mio padre.» Dissi con il capo abbassato.
«Cosa? E che avresti scoperto?»
«Maya io mi fido di te, ma non vorrei che queste parole che sto per dirti uscissero al di fuori di questa panchina.»
«Assolutamente no! Io non andrei mai a dire qualcosa ad altre persone, Madison. Tu sei la mia migliore amica, ormai siamo sempre insieme, condividiamo le ore di lezione, l'intervallo e persino i messaggi. Puoi fidarti di me, fino alla fine.»La abbracciai fortemente e tirai un sospiro di sollievo. Era evidente potessi fidarmi di lei, la mia migliore amica.
«Ho scoperto che mio padre frequenta, ma ancor di più, stia con la professoressa di storia. Sono stata tre ore da sola in aeroporto e posso farti immaginare come abbia dovuto comportarmi con mia madre.»
«Cosa ti ha detto?»
«Ovviamente si è arrabbiata del fatto che sia andata da sola lì, io ho anche scattato delle foto e ho dovuto fargliele vedere. Mia madre naturalmente ci è stata e sta male, tanto che abbiamo fatto una valigia nella quale abbiamo messo tutti i suoi vestiti e niente, quando tornerà dovrà cercarsi un nuovo appartamento. Lei non vuole incontrarlo e quando si presenterà facendo lo gnorri o meno di quello che sta accadendo, avrà il tempo solo di prendere le ultime cose dall'ufficio. Fortunatamente Venerdì verranno mia zia, mio cugino e mio zio acquisto a darci un po' di sostegno.»
«Mi dispiace così tanto per te e tua madre, ma ovviamente tuo padre ha sbagliato e merita di essere mandato a quel paese.»
«Lo so ed è giusto così. Ma mi dispiace per mia madre, davvero troppo. Pensa che quando siamo tornate a casa si è sentita male e ho dovuto farle acqua e zucchero. Davvero non so cosa pensare.» Dissi mettendo le mani sul viso.
«Amica mia, vedrai che tutto si sistemerà, non temere. Io sarò insieme a te per qualsiasi cosa.» Disse abbracciandomi.
«Sei l'amica migliore che potessi avere.» Dissi con le lacrime agli occhi.Dopo qualche minuto osservammo l'orologio e notammo fossero le otto passate, facemmo una corsa e ci affrettammo ad entrare.
Non ero riuscita a vedere se Hannah fosse presente, ma sicuramente avrei visto bene alla seconda ora.

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A Good goal
Fiksi RemajaMadison White, appassionante della musica e dello studio, inizierà a frequentare una nuova e prestigiosa scuola di New York. Nuove amicizie la attenderanno e nuove avventure busseranno alla sua porta. Ma cosa succederebbe se Madison incontrasse Jack...