«Zia Margaret!» Esultai non appena aprii la porta.
«Ciao Mad, come stai?» Disse abbracciandomi.
«Abbastanza bene, grazie.» Le sorrisi.
«Ciao Zio Franz.» Sorrisi anche a quest'ultimo.
«Ehi Mad.» Ricambiò immediatamente.
«Patrick!» Esclamai non appena lo vidi.Era cambiato moltissimo, molto più alto e con i capelli scuri. Aveva finalmente tolto l'apparecchio ed era davvero carino.
«Mad, finalmente.» Mi disse abbracciandomi.
«Come stai?» Gli chiesi.
«Sto bene. Tu piuttosto?» Chiese fissandomi.
«Sto abbastanza bene, dopotutto non avrei motivo per soffrire.»
«È così che voglio vederti. È brutto vederti giù di morale.»
«Sei sempre così gentile con me, grazie. Ad ogni modo, come va a scuola?»
«Va abbastanza bene. A Dallas frequento anche un corso di lingue straniere e sono davvero felice di intraprendere cose totalmente nuove. Tu, invece. Come stai andando? Ricordo perfettamente che ti piacesse la scuola e fossi anche brava.»
«È iniziata da poco, quindi non so come andrà, ma sicuramente mi impegnerò al massimo per ottenere i voti che desidero.»
«Sei sempre stata molto sicura di te stessa, credo che questa sia la cosa migliore che tu possa avere.»
«Anche tu sei sempre stato un ragazzo in gamba e sono convinta che presto o tardi, troverai una ragazza che faccia al caso tuo.»
«Per il momento non sono concentrato sulle ragazze, ma sicuramente non mancherà occasione. Adesso ci conviene andare di là, altrimenti ci daranno per dispersi.» Disse ridendo.
«Sono pienamente d'accordo. Dovranno essere sicuramente in cucina, il posto preferito di mia madre.»
«Andiamo, allora.»**********************************
«E adesso cosa farai?» Domandò mia zia a mia madre.
«Non so, sicuramente chiamerò un mio amico avvocato oggi stesso e cercherò di trovare una soluzione migliore.»
«Come hai scoperto che avesse un'altra?» Le chiese.
«L'ho scoperto io.» Dissi entrando in cucina con mio cugino.Per un attimo si zittirono tutti e non smisero di osservare me e mia madre.
Mia zia era turbata, mio zio e mio cugino non fecero altro che guardarsi intorno evidentemente in imbarazzo a causa della situazione.«Ma non preoccupatevi, non ho visto nulla di esplicito! Ho solo scoperto varie cose e la cosa più importante è avvenuta all'aeroporto, quando li ho visti insieme imbarcarsi per Miami.»
«Sei andata all'aeroporto?» Mi domando Patrick.
«Esatto, da sola, mamma non sapeva nulla.»
«Già, ero al lavoro.» Rispose.
«Noi se per voi va bene, abbiamo intenzione di rimanere qui una settimana. Poi siamo costretti a ritornare a casa perché Franz ed io dobbiamo lavorare e Patrick ha scuola.»
«Ma certo, anzi sette giorni sono anche tanti, non preoccupatevi. L'importante è che mi aiutate a capire come possa fare per troncare definitivamente con lui.»
«Non preoccuparti, Nora. Penseremo a tutti.»
«Grazie, se non ci foste voi...»«Che dici, andiamo a fare una passeggiata?» Chiesi a mio cugino.
«Per me va bene. Adoro New York e mi fa piacere potere uscire da queste parti.»
«Perfetto, andiamo.»Prendemmo i nostri giubbotti, i telefoni e mi assicurai di prendere anche le chiavi di casa.
Il centro distava almeno venti minuti a piedi, per questo decidemmo di rimanere nelle vicinanze.
Avevo intenzione di chiamare anche Maya, ma ricordai avesse detto che doveva uscire con la madre. Così evitai.
«Com'è Dallas?» Domandai.
«Non l'hai mai vista? Credevo che fossi venuta... Comunque si vive bene, il Texas non è male, ma io adoro città come Los Angeles e New York.»
«Immagino, tutti vorrebbero vivere in città così movimentate e belle, ma sono convinta che anche zone come l'Arizona, il Texas e via dicendo, siano siano davvero.»
«Già, nonostante tutto, adoro viverci.»
«Prima o poi verrò a trovarti anche lì.»
«Sei la benvenuta.»«Oh, ciao!» Sentii salutare.
Mi girai di scatto e vidi si trattasse di Taylor, una delle amiche di Nicole, insieme ad altri ragazzi.
«Ciao.» Disse con quel tono insopportabile.
«Ciao.» Risposi secca. Mi ero già accorta che stesse assumendo quella sua aria di superiorità.Non avevo nessuna voglia ed intenzione di rimanere lì, così cercai di sfuggire e spostarmi in zone più tranquille.
«Li conosci e scommetto ti siano antipatici.» Commentò Patrick.
«Lei è insopportabile, gli altri non so chi siano.»
«Mhm, ti capisco. Facciamo un giro che ho voglia di vedere al massimo questa splendida città.»
«Ami New York, ammettilo.»
«Sono felice di rimanerci una settimana. Mi capita molto di rado venirci, sono sempre laggiù.»
«Ti farò divertire, fidati.»
«Mi fido.»Camminammo al lungo per la città, arrivammo fino alla 23 esima strada e poi tornammo indietro.
Potevo perfettamente vedere gli occhi di mio cugino brillare per l'emozione. Ero convinta che la città nella quale vivessi fosse la città dei suoi sogni.
«Suvvia, tra due anni potresti anche trasferirti qui.»
«Purtroppo è molto aspettare due anni. Ma devo per forza, i miei hanno tutto a Dallas, lavoro, casa ed amici. Sarebbe assurdo traslocare qui.»
«Beh, New York è anche la città dei sogni di mio padre, credo rimarrà qui anche se non vivrà più insieme a noi.»
«Come l'hai presa, ci sei rimasta molto male?» Domandò.
«Sì, molto, ma penso che non valga la pena soffrire così. Insomma, mia madre si farà un'altra vita e mio padre se vorrà continuerà a stare con la sua nuova fidanzata o quello che è.»
«Sei sempre stata forte d'animo, supererai anche questa.»
«Già, supererò anche questa.»
«Adesso sarà meglio tornare a casa, altrimenti si farà troppo tardi.»
«Concordo, ad un certo punto può essere pericoloso. Andiamo.» Dissi.Mi seguii ed iniziammo a tornare indietro. Avevo davvero bisogno di stare al fianco di Patrick, era l'unico che mi conosceva da tanto tempo ed era l'unico che sapeva ogni cosa, per quanto possibile, di me.
Quando arrivammo a casa, li trovammo tutti molto concentrati. Mia madre era a telefono probabilmente con un avvocato ed i miei zii erano lì a scrivere qualcosa sulla carta.
Era evidente stessero trovando il modo di mettersi d'accordo al fine di portare avanti il divorzio. Ero davvero curiosa.
«Va bene, avvocato! Ci sentiamo domani, allora. Grazie ancora.» Lo salutò mia madre e poi attaccò.
«Allora?» Chiesi.
Mia madre sospirò, pronta a parlare e a raccontare ciò che le avesse riferito pochi attimi prima l'avvocato.
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A Good goal
Teen FictionMadison White, appassionante della musica e dello studio, inizierà a frequentare una nuova e prestigiosa scuola di New York. Nuove amicizie la attenderanno e nuove avventure busseranno alla sua porta. Ma cosa succederebbe se Madison incontrasse Jack...