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"Ma siete sicuri? Sono nuovo e già mi assegnate la parte del protagonista?".


"Sì, così farai vedere a tutti il talento che hai!" dissi "Bene... la parte del fratello minore lo interpreterà Daniele e la parte della ragazza lo farà Federica".


"Nell'ultima scena si prevede, per caso, un bacio?" chiese Daniele.


Presi il copione in mano e risposi "Sì, perché?".


"No, solo per semplice curiosità" disse Daniele, diventando leggermente rosso in viso.


Finito di assegnare i ruoli salutai i ragazzi e mi avviai verso casa.


"Posso accompagnarti?" mi chiese Stefano.


"Se ci tieni così tanto..." risposi.


"Stamattina abbiamo avuto un incontro brutale" disse guardandomi.


"Stamattina?!".


"Sì, tu che salivi le scale di corsa e io che scendevo con i libri in mano...".


"Ah, scusami ancora! Quando me ne sono andata non ti avevo visto bene in faccia" dissi.


"Non importa. Ti ho riconosciuta subito quando eri seduta in panchina ma tu non ti sei voltata quando mi davi le istruzioni! Sai, non credevo che tu fossi il capo".


"Non proprio capo, preferisco regista!" dissi correggendolo.


"Ti va di bere qualcosa con me?".


"Beh, non saprei..." dissi fermandomi.


"Ti prego...".


"E va bene" risposi arrendendomi al suo sguardo.


Lungo la strada c'era un bar dove solitamente andavo con i miei amici in estate.


Una volta presi i posti, ordinai una tazza di the caldo mentre lui un drink.


"Sei sicura di volere il the?" mi chiese.


"Certo, perché?".


"Beh mi sembra strano che una ragazza prenda del the".


"Ciò significa che le altre ragazze non hanno buon gusto!" dissi con sarcasmo e lui si mise a ridere.


"Scusa, non volevo. Da quanto tempo prendi il the?".


"Fin da piccola. Mia madre adora bere il the con qualche goccio di limone e, stando con lei, ho preso gusto e poi il the mi rilassa".


La cameriera ci portò le ordinazioni e quando se ne andò lui mi chiese "Che anno fai?".
"Seconda liceo e tu?".


"Anch'io. Strano che non ci siamo incontrati per i corridoi tranne che oggi" disse e io annuii.


Sorseggiai il the poi guardai la finestra e il ricordo di Blaze riaffiorò nella mia mente.



Licia aveva paura di chiamarlo temendo che il cavallo le andasse contro come le altre volte ma incoraggiandola lo chiamò con un sussurro e Blaze la guardava mentre io ridevo a crepapelle. Dopo pochi istanti anche Licia si era messa a ridere, felice di sapere che Blaze non le correva più dietro.


"Hai visto?".


"Già... allora era proprio il nome che non gli piaceva!" disse Licia ridendo.


"Qual'era il nome?".


"Dako" disse e smise di ridere guardando il cavallo che si stava avvicinando a passo veloce.


"Accidenti perché mi hai fatto dire quel nome?" chiese Licia iniziando a correre mentre io continuavo a ridere cercando di trattenere Blaze ma non ebbi abbastanza forza perché poi Blaze si mise a galoppare per raggiungerla.


Licia continuava a chiedere aiuto mentre cercavo una soluzione e dopo aver sistemato le casse una sopra l'altra, urlai a Licia "Corri verso di me!" e così fece.


Con tutte le forze che aveva nelle gambe, corse più veloce che poteva. Salii sulle casse e quando vidi arrivare dietro di lei, Blaze, aspettai che mi passasse accanto e quando lo fece saltai in groppa al cavallo e, prese le redini in mano, lo virai verso destra accarezzando dolcemente la criniera, così rallentò l'andatura finché non si fermò mentre Licia era distesa a terra. Quando la raggiunsi, vidi che tirava ancora fiato.


"Beh battiamo la fiacca?" chiesi con tono scherzoso.


"Voglio ben vedere se tu fossi stata al mio posto!".


"Guarda il lato positivo, almeno non dovrai fare la dieta!" dissi con ironia e scoppiammo a ridere.


You're in my dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora