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Mi destai dal mio sogno con riluttanza perché non ero riuscita a vedere chi fosse il mio principe.


Presi il cellulare e risposi: "Pronto?".


"Sophia, stai bene?" mi chiese Stefano.


"S-sì, sì sto bene... perché?".


"Beh, questa è la quarta volta che ti chiamo! Mi sono preoccupato".


"Mi sono addormentata... ecco tutto" risposi, stropicciandomi gli occhi "Scusa ma ora ti devo lasciare. Ci vediamo domani a scuola" dissi.


"Ok" rispose poi riagganciò e io crollai sul letto.


Pensai ancora a quel sogno.


Era da tanto tempo che non facevo quel sogno.


Mi ricordai che a dodici anni mi svegliavo sempre sul punto più bello cioè quando stavo per scoprire chi fosse quella persona.


Qualcuno bussò alla mia porta.


"Avanti" dissi mettendomi seduta sul letto.


"Allora tesoro, chi ha vinto?" chiese mia madre, sedendosi sulla poltrona.


"La squadra di Stefano, ovvio no?" dissi sorridendole.


Si accarezzò la pancia e sorrise con sguardo dolce.


"Sapete già il sesso del bambino?" le domandai.


"No ma se è una femmina come ti piacerebbe chiamarla?" mi chiese.


"Non saprei... voi cosa avete deciso?".


"Io e il papà abbiamo deciso di consultare anche te sul fatto del nome del bambino" "Davvero? E se poi non vi piace il nome che ho scelto?".


"Te lo diciamo... ovvio" rispose mia madre "Perché ora non vai a farti un bagno?".


"Mi hai letto nel pensiero, mamma!" risposi abbracciandola.


Dopo cena, mi rintanai in camera mia e finii di studiare le ultime pagine di storia poi mi stesi sul letto e guardai il soffitto e pensai ad un nome per la mia futura sorellina o fratellino. Continuavo a pensare a vari nomi che m'interessavano e alla fine scelsi Liliana come nome femminile e Matteo come nome maschile e mi addormentai.


Ero ancora su quel campo. Pieno di fiori di lavanda, indossavo quel bel vestito.


Vidi il ragazzo dal mantello bianco sopra la collina e mentre la salivo, speravo di non svegliarmi proprio sul bello come facevo di solito! Una volta che lo raggiunsi, rimasi per qualche minuto a guardarlo di spalle, poi mi chiese "Sei tu la mia principessa?".


"Sì" risposi.


Il suono della sua voce era piena, dolce, calda e sensuale. Proprio quando stava per girarsi, mi trovai mia madre china su di me.


"Finalmente! Stamattina cara, hai il sonno pesante! Vuoi che ti prepari un po' di caffè e latte?" mi chiese.


Continuavo a guardarla e poi annuii. Dopo qualche minuto mi alzai dal letto e pensai a quel sogno. Stava per diventare un'ossessione se non scoprivo chi fosse il mio principe azzurro!



Alla prima ora avevamo scienze e il professore interrogò Marta e la sua amica Vanessa. Nessuna delle due aveva studiato e io ridevo, senza farmi vedere, con Laura.


Finito la scuola, ritornai a casa con Stefano.


"Che cosa hai?" gli chiesi.


"Niente... forse stanchezza".

You're in my dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora