"Ah... va bene, digli che lo raggiungo subito, grazie mamma".
"Va bene cara" rispose mia madre.
"Senti ci sentiamo fra un po'?" gli chiesi "Va bene... senti, non so chi sia questo Stefano ma se hai problemi...Sai dove trovarmi" disse e rimasi in silenzio. Non capivo il motivo di tanta apprensione nei confronti. Misi giù la telefonata senza dir più nulla.
"Mamma, dov'è Ste?" le chiesi una volta in soggiorno.
"Ha voluto aspettarti fuori anche se gli abbiamo detto di entrare" disse mio padre ed uscii dalla porta, trovandolo seduto sulle scale.
"Ciao Stefano, come mai a quest'ora?" gli chiesi, sedendomi accanto a lui.
"Dovevo parlarti, capire ciò che sta succedendo".
"E cosa sta succedendo?" gli chiesi.
"E dai Sophia! Non fare la stupida" esclamò Stefano alzandosi e mi guardò.
"Il tuo comportamento mi fa chiaramente capire che ce l'hai con me ma per cosa, non l'ho ancora capito!".
"Senti, vedi di calmarti un attimo" gli risposi "Io pomeriggio te lo volevo dire ma poi è arrivata Laura e non ne ho avuto più l'occasione".
"Cosa mi dovevi dire?" mi chiese Stefano, appoggiandosi al muro.
"Mi dispiace ma è meglio se rimaniamo solo amici".
"Amici?! Perché, ora non lo siamo?" mi chiese.
"Io lo sono nei tuoi confronti ma non tu" gli risposi freddamente "Ste, ti voglio solo bene e niente di più... mi dispiace".
"È per quello che sei così acida e distaccata nei miei confronti, oggi?".
"Sì, è la strada migliore che ho deciso di intraprendere per farti capire che oltre all'amicizia non ci sarà nient'altro e dopo ieri sera, ho realizzato che è meglio cosi" gli risposi e ne seguì un minuto di silenzio. Stefano si avvicinò, chiedendomi "C'è un altro che t'interessa?" e lo guardai con occhi decisi "Non adesso".
"Lo sai che non ti credo. Fammi indovinare, forse si tratta del fratello di Laura".
Rimasi in silenzio, non capendo del perché lui fosse convinto di ciò.
"Allora avevo ragione!" urlò Stefano, allontanandosi "Lo sapevo che quello si sarebbe messo tra i piedi".
Sentii il nervosismo impadronirsi di me.
"Senti un po' bello" dissi alzandomi "Chi ti credi di essere per giudicare le persone? Dio, forse?".
"N-no" rispose Stefano.
"Tu non sai niente di me e continui a non capirlo!" gli dissi.
"Cosa ti piace di lui, eh? Ti ha detto delle frasi dolci, dolci, scaricate su internet per farti innamorare di lui? Ti sei lasciata abbindolare facilmente da lui per rinunciare anche alle prove di teatro, e tutto questo in una serata?!" mi domandò di rimando.
In quel momento la rabbia mi era salita a mille e lo fulminai con lo sguardo e lui lo capì.
"Scusami" disse, distogliendo gli occhi da me.
"Pensi che io sia una facile, vero? Se no, non avresti detto quello che ho appena sentito".
"N-no, mi è scappato" disse Stefano per difendersi.
"Ti è scappato? Non credo proprio, sai? L'hai pensato sul serio" dissi.
"Non mi sono affatto innamorata di nessuno! Stai facendo e dicendo tutto tu. Se proprio vuoi sapere, è stato l'unico in grado di capire che tipo di persona sono anche se ci conosciamo pochissimo" conclusi mettendo le braccia conserte.
"Cerca di capirmi, Sophia. Io sono innamorato di te e sono anche geloso".
"Mi dispiace ma non sono la persona adatta a te per corrispondere i tuoi sentimenti" gli risposi.
"Perché? Almeno prova a stare con me".
"Allora sei duro di comprendonio. Ho detto di no, non voglio prenderti in giro e non voglio neanche che tu ti prenda in giro da solo! Insomma Ste, apri gli occhi!" esclamai.
Lessi nel suo sguardo la tristezza e la delusione ma anche l'ostinazione e scossi il capo.
"No" dissi "È meglio non essere più amici allora".
"C-cosa?" mi chiese Stefano allarmato "Perché?".
"Non lo vedi? Sei ostinato. È meglio per te, mi dispiace, da domani io e te non ci rivolgeremo più la parola. Non farò nemmeno la parte di Katie per la recita" conclusi, scendendo gli ultimi scalini.
"Non dire così... io senza di te non posso stare" disse Stefano con voce singhiozzante.
"Ora basta" dissi, allontanandomi per rientrare in casa.
"Aspetta... io... scusami. D'accordo mi arrendo, però sappi che non smetterò mai di amarti. Almeno restiamo amici. Non posso sopportare l'idea di non parlarti più e al fatto che rinunci persino alla recita per colpa mia".
"Mi costringi a farlo se continui a dire che vuoi stare con me o a prenderti in giro da solo" gli risposi seccata.
"Va bene, amici?" mi chiese, porgendomi la mano e lo fissai per un istante poi gli strinsi la mano e conclusi "Amici".
Rimase a fissarmi, tenendomi ancora la mano.
"Buona notte allora" gli dissi.
"Buona notte... Sophia" disse mentre rientravo in casa.
Andai direttamente nella mia stanza e una volta seduta sul divano, feci un sospiro di amarezza. Mi dispiaceva essere stata dura con lui, d'altronde era venuto il momento di fargli capire che, andando avanti così, sarebbe diventato pazzo all'idea di essersi preso in giro da solo, per tutto questo tempo.
Ero stanca di tutta questa situazione. Già di per se la vita di una adolescente era problematica, se poi si aggiungevano anche rivali in amore, amicizie compromesse, ecco che diventava l'inferno in terra.
Respirai profondamente e scrissi un messaggio a Gabriele per non farlo stare in pensiero: "Senti, non ti offendere ma ho bisogno di stare sola, ci risentiamo, ok?".
Indossai velocemente il mio pigiama e mi stesi sul letto, fissando insistentemente il soffitto, sperando di trovare una soluzione momentanea che mi desse conforto. Dopo neanche venti minuti, sentii il telefono squillare e risposi senza sapere chi fosse.
"Sophia... scusami se ti ho chiamato, lo so che non dovevo però... mi è sembrato che tu stessi male o parecchio giù di morale" disse e continuai a rimanere in silenzio, ascoltando le sue parole.
"Posso sapere cosa è successo alla fine con Stefano?" mi domandò.
STAI LEGGENDO
You're in my dream
RomanceUn sogno sempre ricorrente la perseguita, la ossessione. Chi sarà mai il misterioso ragazzo che continua a sognare? Tra routine scolastica, equitazione, teatro e un'adorabile bambina a cui badare, la sua vita inizia a prendere un'altra piega... fina...