"Bene... mamma... questo è Stefano" dissi poi mi rivolsi a Stefano "Questa è mia madre".
"È un piacere conoscerla" disse Stefano.
"Vuoi fermarti da noi a pranzare?" chiese mia madre.
La guardai. Sopportare lo sguardo di Stefano per un'altra ora era impossibile per me.
"No, signora. Mia madre mi aspetta a casa. Grazie lo stesso per l'invito" disse, poi mi salutò e se ne andò. Mentre si allontanava, io rimasi lì a fissarlo.
"Molto educato il tuo amico".
"Già" dissi entrando in casa.
Dopo mangiato mi buttai a capo fitto nei compiti che ci avevano assegnato per il giorno dopo e se mi sarebbe avanzato del tempo avrei iniziato a fare anche i compiti per lunedì in modo da tenermi libera la domenica. Di domenica solitamente uscivo con i ragazzi o me ne stavo in casa a sentire la musica e a leggere un libro.
Verso sera, dopo cena, andai a farmi un bel bagno per rilassarmi prima di andare a letto. Mentre mi rilassavo nella vasca da bagno, pensai a Stefano.
Era un bel ragazzo. Lo ammisi ma non provavo nessun sentimento oltre all'amicizia. Il tipo di ragazzo che mi sarebbe piaciuto avere, doveva essere gentile, premuroso, romantico, portare pazienza per una come me, sensibile, intraprendente e soprattutto bello da far battere all'impazzata il mio cuore! Tra queste categorie solo uno ne ho trovato in Stefano: la gentilezza. Mano a mano i miei pensieri si rivolsero a Blaze e a Licia. Volevo vederli ma non potevo aspettare fino a giugno. La mia pazienza aveva un limite!
Finito di fare il bagno mi misi il pigiama e andai da mio padre.
"Senti papà, che ne dici se a Natale andassimo da Licia?".
"Ma non hai la recita di teatro?".
"Sì, ma io voglio rivedere Blaze! Ci possiamo andare dopo che la recita è finita".
"Non lo so tesoro... parlerò con la mamma" mi rispose, dandomi il bacio della buona notte.
Il giorno dopo mi alzai alle otto e dopo aver preparato la cartella, andai a fare colazione.
Ero sulla soglia della porta e guardavo mia madre mentre preparava il the. Stava canticchiando una vecchia canzone degli anni ottanta dei Modern Talking "You're my heart, you're my soul". La canzone preferita di mia madre. Quando avevo tre o quattro anni, me lo cantava sempre.
"Buongiorno mamma".
"Buongiorno" disse rivolgendomi un sorriso "Siediti, la colazione è pronta".
Facemmo colazione insieme parlando del bambino che sarebbe nato.
"Quando andrai in ospedale a vedere se il bambino è una femmina o un maschio?" chiesi.
"Prima che tu nascesti, non volevamo sapere se eri un maschietto o una femminuccia".
"Perché?" domandai.
"Doveva essere una sorpresa per entrambi, capisci?" disse mia madre e io annuii con la testa.
"Anche questa volta vogliamo fare così!" disse.
Uscii di casa dirigendomi verso la fermata dell'autobus che proprio in quel momento stava arrivando. Se lo avessi perso, dovevo aspettare cinque minuti così sarei arrivata tardi a scuola ma per mia fortuna riuscii a prenderlo.
Arrivata a scuola, vidi Laura davanti al cancello. La raggiunsi e la salutai. Dopo due o tre minuti la campanella suonò ed entrammo in aula. Alla seconda ora avevamo scienze che spiegò la lezione e alla terza e quarta ora avevamo italiano. All'intervallo io e Laura incontrammo Stefano per i corridoi.
"Alla fine non ho saputo che tipo di ragazzo ti piace!".
"Ed è meglio. Non te lo voglio dire".
"Perché?".
"Prima dimmi che tipo di ragazza ti piace" dissi con un sorriso ironico.
"Una ragazza pressa poco come te" disse e lì Laura mi diede una leggera gomitata.
"Ora dimmi il tipo di ragazzo che ti piace".
Guardai l'orologio e mancavano solo pochi secondi alla fine dell'intervallo così gli dissi "Credo che non avrò abbastanza tempo da descriverti il mio tipo ideale".
" Ho tutto il tempo del mondo per te" disse e la campanella suonò.
"Mi dispiace...sarà per un'altra volta" dissi salendo le scale.
Quando entrai in classe, Laura mi si avvicinò e disse "Quello ti viene dietro".
Per tutta risposta alzai le spalle.
STAI LEGGENDO
You're in my dream
RomanceUn sogno sempre ricorrente la perseguita, la ossessione. Chi sarà mai il misterioso ragazzo che continua a sognare? Tra routine scolastica, equitazione, teatro e un'adorabile bambina a cui badare, la sua vita inizia a prendere un'altra piega... fina...