"Questo non significa niente..." le dissi per consolarla "Magari era uno scherzo di una sua compagna di classe!".
"Ne sei sicura Sophia?".
"Certo che lo sono! Poi cosa è successo?".
"Niente... quando è tornato gli ho detto che aveva ricevuto il messaggio e che accidentalmente l'ho letto...".
"E lui?! Insomma come ci è rimasto?" le chiesi.
"Mi ha guardato con un sorriso poi ha letto il messaggio. Dopo averlo letto non mi ha detto niente e non ha chiamato neanche quella ragazza che gli ha mandato il messaggio" disse Laura.
"Vedi che allora ho ragione! È una che voleva fargli uno scherzo" dissi, prendendole le mani.
"E se non fosse così?" mi chiese con gli occhi pieni di lacrime.
"È così! Se no oggi non sarebbe venuto insieme con te! E poi non ti avrebbe sorriso dopo che gli hai detto che hai letto il messaggio" dissi abbracciandola.
"Hai ragione" rispose tirando su col naso.
Alle cinque arrivarono gli altri ragazzi e dopo aver detto come dovevano interpretare i ruoli, si ebbe inizio alle prove. Durante le prove, notavo quanto Laura cercasse in tutti i modi di non fissare troppo a lungo Dario. Era proprio cotta a puntino di lui.
Sorrisi, scuotendo il capo e, mentre ero sul palco a sistemare le luci, sentii qualcuno urlare il mio nome.
"Sophia, abbiamo un problema!" disse Daniele, correndo verso di me.
"Che cosa è successo?" chiesi.
"Federica... lei è svenuta!".
"Che cosa?" esclamai incredula.
"Sì... dietro le quinte" disse.
Non rimasi nemmeno a sentire il resto che mi doveva dire che mi precipitai dietro le quinte, dove Valeria era china su di lei.
"Come sta?" le chiesi, inginocchiandomi.
"Ha perso i sensi. Cosa facciamo?" mi chiese Valeria
"Daniele, prendila in braccio e portala sul palco" dissi "Intanto qualcuno chiami l'ambulanza". Mi alzai e andai verso il palco con Daniele.
Daniele poggiò Federica a terra. La guardai e una vena di terrore si stava impossessando di me. Era molto pallida come se fosse un cadavere, ma non lo era per fortuna perché respirava. Non riuscivo a muovermi. Ero come paralizzata e non sapevo cosa fare. Valeria mi si avvicinò e mi disse "Andrà tutto bene" e mi abbracciò.
Una volta chiamata l'ambulanza, portarono Federica in barella. Non aveva ancora ripreso i sensi. Insieme a lei, ci andò Valeria mentre noi la guardavamo allontanarsi.
"Credete che si riprenderà?" chiese Simone.
"Io spero di sì" rispose Daniele.
Io ero seduta su una sedia, intenta a ragionare sul da farsi e siccome tutti quanti eravamo preoccupati per lei, decisi di sospendere le prove.
"Ragazzi, forse è meglio se andiamo anche noi all'ospedale e vedere come sta" dissi.
"E le prove?" mi domandò Dario.
"Le saltiamo! Senza di lei non si può andare avanti!" osservai, prendendo la mia roba.
"Qualcuno ha avvisato la sua famiglia?" chiese Laura.
"N-no" rispose Dario.
"Beh allora fallo adesso!" disse Laura e Dario volò dietro la porta a chiamare i genitori di Federica.
"Andiamo tutti insieme?" chiese Stefano.
"Sì! Più siamo, meglio è" rispose Daniele.
Dario comparve dietro la porta e disse "Li ho avvisati. Sono rimasti scioccati! Mi hanno fatto un sacco di domande e non ho saputo dir di piú purtroppo".
"Dai Dario, preparati che andiamo a trovarla" disse Daniele.
Guardando Daniele, vedevo sul suo volta una profonda ruga di preoccupazione. Mi avvicinai a lui e gli dissi "Non preoccuparti, vedrai che quando saremo la, lei sarà lì, seduta sul letto con una battuta pronta!" e lui mi sorrise dicendomi "Grazie".
Lo spero, dissi tra me.
Mentre stavamo andando verso la fermata del bus, Stefano mi prese la mano per confortarmi ma ben poco ci riuscì. Anche se io e Federica non eravamo amiche molto intime, lei rimaneva pur sempre una mia cara amica. Ci conoscevamo fin da piccole e avevamo frequentato le scuole elementari e medie insieme, poi alle superiori ci eravamo divise ma con la promessa di vederci sempre all'oratorio come ai vecchi tempi, e così fu. Ora pensarla in una barella, svenuta, mi veniva da piangere ma cercai di trattenere le lacrime. Iniziai a piangere non controllando più le mie emozioni ed ero molto in pensiero per lei.
Stefano mi abbracciò per confortarmi. Mi scostai da lui, quando sentii il mio cellulare suonare. Era mia madre e le raccontai in fretta l'accaduto. Anche lei, come me, era preoccupata e mi disse di richiamarla se era necessario.
Durante il tragitto in autobus nessuno osò fare domande.
Sopraggiunti all'ospedale, c'era un'infermiera che disse di attendere in sala d'attesa perché Federica era ancora in diagnosi.
"Non è niente di grave, vero?" chiesi con voce tremante.
"Credo di no... vedremo dopo alcuni esami" rispose l'infermiera.
"Ma ha ripreso conoscenza, infermiera?" chiese Daniele.
"No, mi dispiace" ci rispose.
"Ora devo andare..." e se ne andò lasciandoci dentro la sala d'attesa, dove trovammo Valeria seduta con lo sguardo perso.
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You're in my dream
RomanceUn sogno sempre ricorrente la perseguita, la ossessione. Chi sarà mai il misterioso ragazzo che continua a sognare? Tra routine scolastica, equitazione, teatro e un'adorabile bambina a cui badare, la sua vita inizia a prendere un'altra piega... fina...