Parte 80

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Voglia di andare a lavorare zero quindi avevo deciso di rimanere a casa, presi il cellulare e mandai un messaggio al mio datore di lavoro che ero malata e non andavo, poi posai il cellulare sul comodino controllando prima l'orario e mi rimisi comoda nel letto dimenticandomi che al mio fianco c'era Jo.


Sentivo un casino enorme al piano di sotto,contro voglia mi alzai e andai a vedere....

Una volta scesa vidi i ragazzi compreso Gemma litigare fra loro.

-TU, ANCHE TU LO HAI DIMENTICATO STUPIDO- disse Elia a Jo 

-STUPIDO SARAI TU, NON OSARE PARATI IL CULO CON NOI CI SEI DI MEZZO ANCHE TU- disse Jo- E CON TE ANCHE QUESTO DEFICIENTE DI LUCA-

-EHI EHI DEFICIENTE UN PAIO DI PALLE GRRRRR..... okok basta calmiamoci ok, abbiamo sbagliato tutti, io più di tutti perchè sono suo fratello e me lo sono dimenticato e...-Luca venne interrotto da Gemma

-La colpa è tutti e tre a livello pari, e adesso basta litigare quando il danno è fatto è inutile, quindi l'unica cosa da fare e farvi perdonare- disse, tutti e tre la guardarono poi Elia prese parola

-Perchè tu non ti metti in mezzo?-

-Perchè io lo memorizzato il suo onomastico solo che lei era arrabbiata e non ho avuto il tempo di darglieli quindi speravo di dargli stamattina- non ci nessun altra parola, io ero nascosta dietro al muro ascoltando tutto e con un piccolo sorriso sul viso, non riuscivo a essere arrabbiata con loro, sapevo che non lo aveva fatto apposta a dimenticarselo con tutti  i problemi che ci sono è normale, ma ieri ero cosi arrabbiata per quella troia che me la sono presa con loro e non dovevo,cosi mi auto incolpai ma volevo comunque sembrare arrabbiata per divertirmi giusto un pò, quindi uscii da dietro al muro facendo la parte assonnata e arrabbiata dirigendomi verso la cucina senza degnare di uno sguardo i ragazzi, Gemma mi raggiunge poco dopo dandomi gli auguri con tanto di abbraccio, io lo accettai e mi accoccolai a lei, spiegandogli poi il mio piano di far patire i ragazzi e accettò di aiutarmi.

Ritornammo nel salone ci accomodammo sul divano e incominciammo a parlare:

-Amò ma oggi non vai a lavoro-disse Gemma

-No amo, non tanto voglia non mi sento bene-lo scopo era quello di far sentire ancora di più in colpa io ragazzi e spingerli a farsi perdonare nel miglior modo possibile e  vendicandomi nel peggiore possibile -Capito quindi restiamo qui a deprimerci oppure andiamo a fare shopping senza nessuno tra le palle?- disse Gemma 

-Shopping non voglio deprimermi già sono depressa per fatti miei non voglio peggiore-mi lanciò un occhiata complice e ci alzammo dal divano con l'intenzione prima di ripulire casa e poi uscire sempre sotto lo sguardo dei ragazzi.


Finimmo prima del presto, salimmo in camera e ci vestimmo, io indossavo un jeans verde scuro stracciato una camicia  nera e stivaletti con tacco doppio neri con tanto di giacca di pelle, mentre Gemma si mise jeans scambiati stracciati un maglioncino giallo canarino e francesine nere basse con giacca di pelle anche lei, ci truccammo leggere prendemmo la borsa, scendemmo giù e uscimmo senza rivolgere parola hai ragazzi o meglio io non gliela rivolsi ma sentii Gemma dire loro. - Fate di tutto per farvi perdonare ok?- non sentii risposta perchè uscì subito, ci dirigemmo alla macchina e partimmo direzione centro commerciale.

Ci sfrenammo maledettamente non ci divertivamo da una vita e al dire il vero ero riuscita a dimenticarmi di quello che era successo il giorno prima, spendemmo soldi a non finire per poi fermarci a mangiare un mega pizza sorseggiando una birra e chiacchierando di quanto sono stupidi i ragazzi tanto da non capire che non sono più arrabbiato ma che vogliamo farci sono uomini.Restammo ancora li per un pò ma arrivata una certa ora ritornammo a casa per cucinare e per finire il resto della serata insieme.


SCUSATE SE E'CORTO MA HO IL CERVELLO INCASINATO DI PENSIERI, NE FARO' UN ALTRO PIU' LUNGO LA PROSSIMA VOLTA UN BACIO...


io ti aspetto....e nel frattempo vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora