Parte 51

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Uscii fuori dal quel dannato posto in fretta e furia, come cazzo si era permessa di chiamarmi in quel modo,era furiosa e triste allo stesso tempo forse perché nessuno sapeva cosa poteva significare quel fottuto nomignolo. Mi sedetti su una panchina alquanto arrugginita,portai le mie ginocchia al petto e poggia la testa su di esse incominciando piano piano a piangere silenziosamente...odiavo farmi vedere cosi o essere vulnerabile o addirittura debole non volevo che la gente mi guardasse con quella tristezza angosciante che ti fa solo capire che provano pena per te anche per un piccolo problema o quel che sia. Alzai lo sguardo e osservai come le persone erano apparentemente felici senza nessuno problema o passato che li tormentasse ,osservavo i bambini dio quanto mi mancava essere una bambina senza pensieri e lasciata libera di fare quel che volevo ,sono stanca di combattere una vita al quale non ne vale nemmeno la pena,cerchi sempre di raggiungere la perfezione di non sbagliare di far felici gli altri,ma niente va per il verso giusto tutto va a puttane compreso i tuoi sogni,poi rifletti e ti rendi conto che te stessa l'hai trascurata anzi abbandonata e pur di non far vedere i tuoi occhi spenti o i tuoi sorrisi finti,sei costretta ad indossare una maschera che prima o poi qualcuno toglierà,e io ho sempre avuto paura di questo,non voglio che qualcuno sappia chi sono veramente mi piace la maschera da dura, da forte ,da determinata che indosso, non voglio....Le lacrime stavano smettendo di scendere così presi lo specchietto dalla borsa e controllai fosse tutto ok, lo posai e mi alzai e per poco non mi prendeva un infarto quando mi girai per andarmene mi compari ' Gemma di fronte :
-Non potevi schiarti la voce?
-Scusa non volevo....come stai? Perché sei fuggita così?
-Sto bene, mi faceva un po la testa per colpa della botta e ho deciso di prendere un po d'aria
-Sei sicura sai che di me ti puoi fidare
-Ehm certo...e la mia voce mi tardi ' ma cercai di non darlo a vedere se no avrei pianto di nuovo.
- Allora andiamo dai ragazzi...ma prima vieni qui e sistemiamo questo trucco sbavato piccolo panda...Mi scappò una risata e l'abbracciai di slancio -Grazie...mi guardò e mi sorrise. Tornate dagli altri gli chiesi scusa per questa mia improvvisata e tornammo a giocare. Purtroppo io Elia e Luca che prima eravamo in testa avevamo perso così ci toccava offrire il gelato,e senza perdere tempo restituimmo le scarpe e ci dirigemmo alla macchina per andare in qualche gelateria.
-Guidi tu non ho voglia...dissi a Luca
-Va bene,ma mi devi raccontare cosa è successo...nel frattempo si avvicinarono Elia e Gemma:
-Possiamo venire con voi,qualcuno qui ha rotto il cazzo disse Elia ...e indicarono Sophia
-Certo.. Elia passa avanti
-Ok...ma prima che salissimo in macchina quella voce di merda che si ritrovava parlò:
-Finalmente l'avete capito stupidi deficenti ..e credetemi se vi dico che la mia vista era annebbiata dalla rabbia...mi avvicinai a lei senza esitazioni con i tre moschettieri dietro di me che mi pregavano di fermarmi ma come si dice "ormai o' Palermo e' partut "(ormai il Palermo è partito ):
-Hai rotto il cazzo brutta troia,adesso basta,vabbene che prendi in giro me ma non ti azzardare a prendere in giro o prendere a parole loro perché di scanno...lei mi guardò impaurita così continuai
-Ti sei presa Jo ho fatto finta che mi abdassa bene ma non mi va bene x niente e credimi vorrei romperti quel naso che ti ritrovi perché lui è mio,ti comporti come se loro fossero i tuoi migliori amici e poi spari cazzate al primo momento è lì tratti come il nulla,fai tanto la superbiosa quella che sa tutto lei ,ma in verità sei solo una povera illusa e stupita,pensi che con quel commento mi abbia piegato? Tu sbagli di grosso, nella mia vita di vipere e stronzi ne ho affrontati e avuti al mio fianco già abbastanza e non mi sono mai tirata indietro o piegata davanti a loro quindi non inizierò con te...e istintivamente partì uno schiaffo...adesso se non ti dispiace dobbiamo andare...mi girai e vidi gli altri in silenzio e abbastanza sconvolti specialmente Jo e da li mi resi conto che avevo parlato troppo ma dissi comunque :
-Questo è solo metà di quello che ho dentro e che prima o poi quella mi farà uscire...andiamo??...annuirono e salimmo in macchina senza fiatare.

io ti aspetto....e nel frattempo vivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora