The past

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P.O.V Blake

...cazzo!

-Blake li hai fatti si o no?- Insiste Seth vedendo che non rispondo.

Odio questo argomento. Non voglio parlarne, mi rifiuto.

-Seth odio parlarne lo sai...-

-Si lo so perfettamente, ma qui stiamo parlando della tua salute maledizione. Sappiamo cosa è successo due anni fa e tu non ti sei ancora ripresa psicologicamente e forse neanche fisicamente perché hai a testa talmente dura che non vuoi guarirti.- Impreca lui.

-Ok adesso basta! Sono venuta qui per stare un po con te e ora mi tiri fuori questa storia?! Sto bene, l'ho superato e non mi pento di nulla. Mi hai salvato la vita e te ne sarò infinitamente grata per questo, ma ora basta così!- Gli ribatto secca.

-Ok allora fa come vuoi. Ma se viene fuori qualche problema non venire a piangere da me. Scommetto che neanche ash sa che non vai più alle visite in ospedale.- Si alza incazzato e se ne va...

Bene...oggi non è proprio giornata.

Cazzo perché non mi crede! Io sto bene porca puttana!

Quello che è successo due anni fa ormai lo dimenticato...cioè non lo dimenticato, ma ora non ci penso più.

È successo quel che è successo. Ho fatto una cazzata e sono riuscita a scamparmela bene, grazie ad Ash e la gang, ma soprattutto grazie a Seth.

È stato lui a salvarmi la vita quella notte...quando non riuscivo a reggermi in piedi. Quando il mio bambino moriva dentro di me e io non potevo fare niente. Quando volevo urlare e non capivo il perché di quella fine così ingiusta a una creatura che ancora non aveva emesso il primo respiro.

Quando i medici mi dissero che avevo avuto un aborto spontaneo...c'era Seth. Nessun'altro...neanche il padre nel bambino era presente. Normale....dopo quella notte non lo più rivisto, non ho idea di chi sia. Ash era lontano da San Diego e ci ha raggiunti dopo con la gang. Mamma e papà non lo hanno mai scoperto...quando ho abortito avevo solo diciassette anni ed ero appena al terzo mese. Ma ha fatto male lo stesso.

Vedere tutto quel sangue nelle coperte, in casa da sola e l'unico che poteva aiutarmi era Seth che non era andato con i ragazzi a terminare un affare. Se non mi avesse portato in ospedale in tempo sarei morta dissanguata.

Da quel giorno i dottori mi dissero che non potrò più avere un bambino...è stato un duro colpo lo ammetto. Ho smesso di andare a farmi visitare perché ormai mi sembra inutile andarci. Ma Seth a quanto pare non è d'accordo.

Quando Ash lo ha saputo, si è imbestialito. Con me però.

La colpa era solo mia. Ero talmente ubriaca quella sera in discoteca che non mi sono resa conto di quello che stavo facendo. Lui, chiunque sia, non saprà mai che ha perso un bambino, ma credo che non gli interessi lo stesso.

Se i miei lo avessero scoperto...non so fino a che punto saremmo arrivati.

Elimino questa scena orribile dalla mia testa e vado a pagare il conto alla cassiera.

-Tavolo 15. Quanto le devo?- Domando alla ragazza.

-Niente signorina, ha già pagato il suo amico che è andato via poco fa.- Mi risponde lei sorridente. Ricambio il sorriso e annuisco.

-Ok allora arrivederci- E me ne vado. Seth rimane comunque la persona a cui devo la mia vita.

Guardo l'orologio e mi accorgo che ho solo un ora e mezza per prepararmi alla famosa uscita con Harris.

Corro a casa sperando che non ci sia nessuno, almeno mi risparmio i soliti interrogatori di Ash e rischio di meno.

Mi fiondo in camera mia e esploro ogni angolo del mio armadio. Possibile che non c'è niente di decente?! Cazzo!

Aha! Idea!

L'armadio di mamma! Lei si veste ancora come una ventenne e ogni tanto le frego una maglietta o un pantalone. Sicuramente da lei ci sarà più scelta.

Mi catapulto in camera sua e spalanco la sua cabina armadio in cerca di qualsiasi cosa possa andare bene per un appuntamento.

Primo cassetto...niente.

Secondo...idem.

Terzo...cazzo nada.

Ma dove cazzo ha messo la sua roba giovanile?

Vado a frugare negli scatoloni sopra le mensole e noto un baule nero in fondo alla mensola. Non so neanche io perché ma la afferro e la poggio per terra. Chissà cosa c'è qua dentro.

Provo ad aprire questa scatola misteriosa ma per mia sfortuna è chiusa con un lucchetto! Questa storia mi puzza sempre di più. Che cazzo hanno da nascondere?!

Mi arrendo al fatto che i miei genitori nascondono dei segreti e io e Ash li scopriremo. Rimetto il baule dov'era, dirò ad Ash di questa scoperta stasera (se vorrà parlarmi).

Ritorno in camera mia e mi arrangio con una mia canotta con su il solito giubbotto di pelle con le borchie e degli shorts con le calze nere sotto.

Ombretto nero, elyner, mascara e rossetto rosso. Infilo le mie Globe ai piedi ed esco.

Prendo la mia bellissima moto e raggiungo la biblioteca dove Harris mi aspetta. Spero solo che vada tutto bene.

Arrivata davanti alla struttura imponente, parcheggio e cerco con lo sguardo il ragazzo dagli occhi verdi.

Voglio essere come te! (Terzo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora