Ero io...

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P.O.V Angel

Non sono passati neanche due giorni che già mi manca. Ma tanto che cosa mi aspettavo?!

Pensavo davvero che lui fosse il ragazzo cattivo con qualche complesso e che io fossi la ragazza che lo riesce a far cambiare e di cui poi si innamora?!

Dio quanto sei fantasiosa Angel, penso mentre mi spalmo la crema sui lividi più recenti sul braccio.

Lui è fatto così e non vuole cambiare!

Almeno ho vissuto quei momenti di felicità con lui anche se brevi, ma comunque bellissimi.

Mi dovrò abituare al fatto che non lo vedrò più mattina a scuola poggiato al muretto coi suoi amici mentre si fuma una sigaretta durante la ricreazione. Non lo vedrò più in giro per le strade con la sua moto o al raduno visto che di sicuro non farò più parte della sua gang. Non lo incontrerò più a casa di Blake quando andrò da lei perché a scelto di abbandonare tutto e tutti. E sopratutto devo smettere di sperare di sentirlo bussare alla mia finestra solo per poter passare una notte con me. Dovrò abituarmi all'assenza della persona che ho amato segretamente.

Sono consapevole del fatto che quando tornerà e se tornerà si sarà già dimenticato di me...

Infondo sapevo che sarebbe durata poco fra me e lui. Ma fa comunque male. Sento un pezzo mancarmi. Come se avessi smesso di vivere tutto d'un colpo.

Ho fame ma mi rifiuto di mangiare da quella telefonata. Ho spento anche il cellulare e ho inventato una scusa per non andare a scuola. Non me la sento per niente di uscire di casa anche se questo vuol dire sopportarsi il mio patrigno e le sue luride mani ogni santa sera.

Sta peggiorando sempre di più e le sue mani diventano sempre più forti e pesanti sulla mia pelle pallida e biancastra. I segni aumentano sera dopo sera sul mio corpo.

Stasera non è ancora tornato stranamente e mamma è già a letto a dormire. Io invece non ho sonno.

Decido di aprire il balconcino e accendermi una sigaretta. E già, ho comprato il mio primo pacchetto ieri pomeriggio ed è già quasi finito.

Indosso solo una maglietta che mi arriva appena sotto il sedere e le mutandine. Non fa freddo ma neanche caldissimo. Tanto è buio e non si vedrà nulla. Tiro fuori l'accendino e un attimo prima che l'avvicini all'estremità nella sigaretta una voce mi fa sobbalzare.

-CHE MINCHIA STAI FECENDO!- Mi volto di scatto verso quella figura scusa che mi si avvicina alla velocità della luce e mi sfila la sigaretta dalla bocca.

-Angi non lo fare mai più! Sono stato chiaro?! Ma che cazzo ti è saltato in testa!- Mi sgrida Ash in tono autoritario. Deve essere salito dall'albero che arriva a toccare il tetto di casa mia come l'ultima volta.

Ancora devo capire se è veramente lui o solo un allucinazione.

Anche perché, a lui che cazzo gliene frega se ho cominciato a fumare o no?! Ci siamo lasciati, giusto?! Ha detto che andrà a New York! Vuol dire che non gliene importa nulla di me.

-Ash hai sbagliato balcone secondo me e ridammi quella sigaretta, cazzo- Sbotto io sfilandogliela dalle mani e riportandomela alla bocca.

-Angel non farmi incazzare, ti ho dett...-

-Vaffanculo Ashton! VAFFANCULO! Che cazzo te ne frega se voglio fumare, eh?! Vita mia, scelte mie. Ci siamo lasciati giusto? E non capisco neanche il motivo per il quale tu sei qui. Se stai cercando delle puttane con cui divertirti prima di partire allora hai sbagliato casa. C'è la mia vicina che sarebbe contenta di soddisfare le tue voglie da ninfomane!- Non mi ero accorta di aver alzato la voce, lo capisco solo vedendo la faccia di Ash sconvolta e imbarazzata.

Voglio essere come te! (Terzo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora