Spettri...

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P.O.V Ash

Oggi pomeriggio io e Mason siamo andati in cerca di un certo Ryan Martin. È un ex spacciatore della zona.

Ora avrà una quarantina d'anni e fa un lavoro pulito. Si dice in giro che frequentava il giro dei BlakcSoul. Che guarda caso è molto simile a un ragazzo che c'è nella foto che abbiamo trovato.

Alloggia in un palazzone nel vicolo più malfamato che ci sia da queste parti. Bhè dettagli. Purtroppo questo posto non è molto vicino, dovremmo farci minimo un oretta di macchina.

Un nostro amico ci ha dato l'indirizzo e noi oggi cercheremo di strappargli qualche informazione.

-Sei sicuro di quello che stai facendo Ash? Potrebbe essere che sia l'uomo sbagliato.- Afferma mason seduto affianco a me.

-Deve essere lui. È uguale al tipo nella foto e io sono sicuro che i miei genitori non lo hanno mai visto da quando ci siamo io e mia sorella. Avranno perso i contatti con lui ormai.- Rispondo sicuro.

In pratica abbiamo il dubbio che questo tipo conoscendo mamma e papà, sappia chi sono io e non ci darà le informazione che spero. Ma io sono sicuro che lui non sa chi sono.

Mi immetto in autostrada con la testa fra le nuvole. Devo avere risposte cazzo. Non smetterò le ricerche fin quando non saprò la verità.

Dopo un ora abbondante a causa del traffico, parcheggio davanti al presunto palazzo dove troveremo il nostro uomo.

Odio ammetterlo, ma mi sta salendo il nervosismo.

Faccio un rumoroso sospiro ed esco dalla vettura seguito da Mason.

Cerco il cognome sulle targhette del citofono, una volta adocchiato non ci penso due volte a suonare.

Passa poco all'udire della voce metallica che risponde.

-Chi è?-

-È il signor Martin?- Domando io al tizio.

-si chi siete?-

-signore non vorremmo disturbarla ma ho bisogno di farle due domande su un uomo che lei di sicuro conoscerà.- annuncio sperando che non mi sbatta il citofono in faccia!

-mmm salite ma non date nell'occhio- ci avverte. Chissà di cosa ha paura.

Io e mason ci guardiamo in faccia insicuri e un po titubati ma la curiosità mi sta uccidendo.

Faccio strada al mio amico che mi segue a ruota su per le scale fino al secondo piano. Come ci ha detto questo ryan cerchiamo di essere il più normali possibili e di non attirare l'attenzione. La porta è socchiusa e vi entriamo.

Proseguo all'interno dell'appartamento lungo il corridoio fino ad arrivare in una specie di salotto. Ryan e qui davanti a noi che ci squadra dall'alto in basso. Per un attimo cala il silenzio, ma poi il tipo decide a parlare

-sedetevi pure, ragazzi. Volete qualcosa da bere?- dice lui indicando il divano e il tavolino con sopra del whisky. io e mason obbediamo e annuiamo.

-bene, bene, bene. Di cosa e di chi volete parlare?- ci incita con lo sguardo l'uomo. Prima di parlargli mi ritrovo a studiare la sua casa. È fatiscente e messa abbastanza male. non mi sorprende che faceva lo spacciatore. Ha quaranta anni e non ha una casa decente o una famiglia. Ryan versa il liquore in tre bicchieri aspettando la mia risposta.

-vorremmo sapere dei fratelli cross.- sparo io.

Ryan per poco non si strozza con il liquido ambrato che stava tracannando. La sua reazione già non mi piace.

-come diamine conoscete i cross ragazzini? Per dio avete a malapena vent'anni cazzo.- sbotta lui pulendosi la bocca con una manica. Disgustoso.

-vorremmo semplicemente sapere di cosa si occupavano e di dove sono ora? Delle voci dicono che siano a hollywood. Io voglio sapere chi è demon cross.- questo tipo sta girando intorno alla risposta. la cosa mi innervosisce e non poco.

-come ti chiami ragazzo?- mi studia meglio il volto mentre attenda un'altra risposta da me. non posso dirgli il mio vero nome e rischiare.

-tom- lui annuisce e si siede sulla poltrona di fronte a noi. Mason è rigido come il marmo. È nervoso quanto me. quest'uomo non lo conosciamo e non possiamo assolutamente fidarci. Infatti siamo entrambi armati.

-bene tom...visto che ci tieni tanto. Ecco quello che so: demon e scooter cross erano dei gran figli di puttana. Ottenevano tutto e tutti con uno schioccare delle dita. Scooter diventò il re di Hollywood dopo aver conquistato tutti i suoi territori. Demon era geloso del fratello che decise di andarsene. Ma scooter gli propose di fare una cosa per lui: Infiltrarsi nella gang dei mamba di Seattle. Demon accettò, voleva dimostrare che era alla pari del fratello. La missione consisteva nel infiltrarsi nella gang, prendere informazione necessarie per poterli ostacolare nei loro affari e mandarli all'aria. Demon doveva rimanere nella gang solo per qualche mese, ma non fu così. Il ragazzo si innamorò di una ragazza che avevano strappato alla sua famiglia e decise di rimanere con lei per poi scappare insieme. Una volta scappati dalle loro grinfie tornarono a casa, ma lei amava un altro e lui la lasciò andare. Tornò a hollywood con suo fratello. Ora penso che si sia rifatto una vita senza fare casini e che abbia una famiglia.- conclude lui tranquillo. Come se quello che ha detto mi potesse servire a qualcosa. Non ha fatto nessun nome, come faccio a sapere se sta parlando di mia madre o di mio padre?! Fanculo.

-e chi è questa ragazza?- domando spazientito.

-mi dispiace ragazzo, non mi è permesso fare nomi. La privacy, capiscimi.-

Vaffanculo, vaffanculo e vaffanculo!

-ok va bene grazie per il non aiuto- sputo io incazzato nero e mi alzo dirigendomi verso la porta.

Mason fulmina ryan e mi viene appresso. Prima che io sbatta la porta in faccia a questo rimasto di merda lo sento urlare.

-ragazzo!- mi ricorre lungo il corridoio attirando ancora la mia attenzione. Mi fermo seccato e lo accontento voltandomi.

-se vuoi risposte va da demon cross, lui ti potrà dire tutto quello che vuoi sapere.-

Mi rigiro verso di lui che mi raggiunge alla porta e mi cede un bigliettino.

-questo è il suo indirizzo. Ci sentiamo di tanto in tanto. Fammi sapere poi.- mi sorride comprensivo e poi chiude la porta.

Leggo il biglietto e lo infilo in tasca. Non era questo che mi sarei aspettato, pensavo che mi togliesse qualche dubbio. Magari così non avremmo avuto bisogno neanche di andare fino a hollywood.

-ash tutto ok?- mi domanda il mio amico. Intanto saliamo in macchina e la metto in accensione.

-si! Perché non dovrebbe?! Mi ha dato l'indirizzo di quel bastardo e mi ha raccontato una bella favoletta. Cosa potevo pretendere di più? Magari gli chiedevo esplicitamente se conosceva mamma e papà? CHE VADA AL DIAVOLO, CAZZO!- urlo sbattendo le mani sul volante.

-hey hey amico calmati! Vuol dire che andremo ad hollywood tutti insieme. Troveremo il figlio di puttana e ci faremo una bella vacanzina, che ne dici?-

Il bello di meson? Trova sempre il lato positivo a tutto.

-okok va bene, mi calmo. Hai ragione.- ammetto controvoglia.

-bhè come sempre d'altronde. Dai andiamo via da qui.- sghignazza lui.

Gliela do vinta per questa volta. Ora voglio solo tornare a casa.


Voglio essere come te! (Terzo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora