Penultimo capitolo

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P.O.V Ash

Stamattina non è stato uno dei miei risvegli migliori. Ho un mal di testa assurdo e non ricordo più nulla dopo essere uscito dalla stanza di Angelic.

Nate si è proposto di riaccompagnarmi a casa e io ho accettato ovviamente. Devo ancora prepararmi le valige e domani ho l'areo.

A casa dovrebbe esserci solo Blake, perché mamma e papà sarebbero a lavoro.

Saluto Nate lo ringrazio per il passaggio e per avermi fatto stare da lui stanotte. Probabilmente non vedrò più neanche lui, ma non gli ho accennato neanche che domani partirò per la grande mela.

Chiudo lo sportello della sua auto e per mia grande sfortuna vedo le macchine dei miei genitori parcheggiate nel cortile.

Non sono andati al Tattoes.

Frega poco infondo. Tanto non ho intenzione di parlarci e di salutarli.

Cerco le chiavi di casa nelle mie tasche e le tiro fuori.

Prima di far girare la chiave nella serratura tiro un lungo sospiro.

Sembra che il mondo tutto d'un tratto mi voglia male.

Entro e ignoro mamma e papà in salotto che non appena mi vedono sembrano molto sollevati. Si saranno di sicuro preoccupati non vedendomi tornare a casa per questa notte. Eppure ormai non sono più problemi loro.

-Ash ti prego aspetta...-Mi richiama mamma disperata, ma faccio finta di non averla sentita e mi rintano in camera mia e mi chiudo dentro.

Non meritano neanche una parola o che sprechi il mio tempo a sentire le loro scuse nelle orecchie. Ormai il danno è fatto, ed è solo colpa loro.

Qui non c'è più nulla per me. Non sento più di poter rimanere in questo posto, in questa casa. Nulla è più lo stesso e non lo sarà mai più. Non c'è più niente che mi leghi a san diego e alla mia "famiglia".

Prendo un borsone dall'armadio e ci infilo molto disordinatamente l'essenziale che potrà servirmi una volta arrivato.

Prendo i primi abiti che mi capitano sotto mano, il mio computer, la chiavetta con dentro alcune foto di me, la gang e mia sorella. Dopo una buona mezz'ora mi sembra di aver preso tutto.

-Ash? Posso entrare?-

-Si Blake un attimo.- Mi alzo per sbloccare la serratura e farla entrare.

Mia sorella apre lentamente la porta come se avesse paura di entrare.

Sarà dura senza di lei. È sempre stata la mia ancora di salvezza, ma dobbiamo imparare entrambi a cavarcela da soli. Anche lei ci riuscirà.

-Allora è definitivo...te ne vai.- Dice arresa. Mi si stringe il cuore e vorrei con tutto me stesso che venga via con me. Ma è sua la scelta e io non voglio influenzarla. Se vuole rimanere allora rimarrà qui.

-Si...ti devo ricordare la promessa che ti ho fatto, eh? Ci sentiremo tutti i giorni e mi verrai a trovare quando vorrai sorellina. Te lo prometto, non ti abbandono!- Cerco di rassicurarla e le vado incontro per abbracciarla.

Le sue braccine minute mi avvolgono le spalle e scoppia in un pianto liberatorio.

-Io non c'è la faccio senza di te. Non voglio sentirti tutti i giorni Ash. Voglio la normalità in cui vivevamo solo un mese fa. Voglio svegliarmi e sentirti urlare che sono in ritardo. Voglio che mi sgridi quando vado a ballare e che mi dici che non vuoi che mi vesta in un certo modo. Voglio andare a scuola al tuo fianco e continuare a fare quello che facevamo, ma insieme-

Voglio essere come te! (Terzo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora