Capitolo 27

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In macchina nessuno dei due parla, entrambi siamo assorti nei nostri pensieri.

Sento ancora le labbra formicolare per quel suo bacio impulsivo, forzato. Il suo profumo mascolino aleggia ancora intorno a me, dentro di me.

Questi pensieri sono...pericolosi, ecco cosa sono. Velenosi.
Non dovrei provare tutto questo, questi sentimenti mi indeboliranno, mi distrarranno dal mio obbiettivo.

Sospiro bruscamente e apro il finestrino, cercando di respirare l'aria fresca della serata.

"Stai bene?"
La sua mano si posa sulla mia coscia, provocandomi piacevoli formicolii lungo tutta la gamba. Subito mi volto a guardare gli occhi scuri e preoccupati di J. Sono così profondi e cupi e....

Smettila, devi reprimere tutto. Ti farà solo del male.
Una vocina diffidente e crudele si fa strada dentro di me, riscuotendomi dall'incatesimo predatore del suo sguardo.
"Quel...quel bacio....non deve accadere mai più niente del genere." Sibilo, tornando a guardare gli alberi scorrere fuori dal finestrino.

Sento la sua mano stringermi il ginocchio. "Mi hai detto cosa provi. Ora i tuoi sentimenti sono chiari, non sono l'unico che sente quello che c'è tra noi. Non ti lascio andare adesso, zuccherino. Scordatelo."

Giro di scatto la testa verso di lui, improvvisamente nervosa e confusa. "Dovrai farlo. Sono solo una bomba ad orologeria, l'hai detto anche tu. Quindi, per favore, non fare finta che sia tutto okay." Detto questo, sottraggo bruscamente la gamba dalla sua presa e incrocio le braccia, guardando avanti con sguardo deciso.

Inizialmente non sento nessuna risposta, Joker rimane stranamente silenzioso. Ma qualche istante dopo, l'auto cambia direzione di colpo, girando a destra e sgommando nel prato, tra l'erba.

Mi aggrappo al sedile, i denti stretti e gli occhi allampanati mentre la macchina si ferma ed io vengo sbalzata con violenza in avanti. Per poco non sbatto la testa contro il vetro.

"Sei impazzito?!" Strillo, guardandolo con occhi spalancati, il respiro affannoso. Si volta di scatto verso di me, lo sguardo fiammeggiante di rabbia e passione al contempo. Mi afferra per i fianchi, sollevandomi come una piuma e tirandomi contro il suo petto, sul suo grembo.

Io mi dimeno, ma le sue braccia possenti mi tengono stretta stretta a lui. I suoi muscoli mi avvolgono come una calda e profumata coperta ed io non posso far altro che arrendermi.

Mi respira, tuffando il viso nei miei capelli e carezzandomi i codini lentamente. Dopo qualche istante, la sua voce roca e bassa rimbomba nell'abitacolo.

"Se pensi che ti lascerò proprio adesso che hai bisogno di me, ti sbagli di grosso. Non ho detto che è tutto okay e non fingo che lo sia. Ma io potrei salvarti."

"Io non ho bisogno di te." Sussurro. Le sue dita mi stringono i fianchi, facendomi sussultare leggermente. Lo guardo di traverso e vedo un sorrisino adorabile e terribilmente sexy spuntare sulle sue labbra rosse.

È una sensazione così bella rimanere avvinghiata a lui in questo modo. Mi sembra quasi di stare... bene. Davvero bene. Perchè mi trasmette calore. Forza. Sicurezza.

"Sì, invece. Lo hai detto tu stessa. Non ti pentirai di aver scelto di stare con me perchè ti aiuterò, lo prometto. Farò di tutto pur di tenerti con me, zuccherino."

Quelle parole così profonde e dolci mi tolgono il respiro, facendomi distogliere lo sguardo dai suoi bei capelli verdi. "Balle....lasciami andare. Ora." Mi contorco sulle sue gambe, ruotando più volte il busto e dimenandomi per cercare di sfuggire alla sua presa. Ma J non mi lascia andare, troppo distratto a guardare da un'altra parte.

"J, per favore..."
"Avevano ragione. È lui, è nelle vicinanze." La sua voce è fredda, mentre osserva attentamente qualcosa, fuori dal finestrino.

"Di che parli? Che succede?" Non risponde e improvvisamente serio mi posa sul sedile. "Resta qui." Mi dice. Esce dalla macchina velocemente, camminando nel buio verso qualcosa.

Scendo anch'io dall'auto, dirigendomi a grandi passi nell'oscurità quasi surreale della sera. "J? Dove sei?" Qualcosa di luminoso, in cielo, attira il mio sguardo. Guardo quel simbolo così familiare, raffigurante un grande pipistrello nero circondato da un alone rosso come il sangue.

"Ma che diavolo..." Sussurro, le sopracciglia aggrottate e il battito accellerato.
È lui. Batman.

Prima che possa pronunciare anche solo un'altra parola, due mani guantate mi afferrano per i gomiti e mi strattonano con violenza indietro, contro qualcosa di duro. Il suo braccio preme forte contro il mio collo, facendomi mancare il respiro. Annaspo, alzando il viso verso l'alto in cerca di più aria.

"Ma guarda un po'.... adesso siete proprio al completo, vedo." È una voce fredda e profonda, tenebrosa e innaturale, quasi robotica. Mi mette i brividi.

"Lasciala andare. Subito." Il tono ansioso e infuriato di Joker arriva da lontano.
Io mi dimeno, ma inutilmente, la sua presa è d'acciaio. Letteralmente, mi sembra di essere stitolata e immobilizzata da forti braccia di ferro.

La figura imponente di J compare a pochi passi davanti a me, i suoi occhi cupi che fulminano colui che mi tiene ferma e in trappola, in ostaggio.

"Finalmente ci rincontriamo, Joker. Ne è passato di tempo..." È strano. Non sento nessun respiro mentre parla, eppure la sua voce mi arriva direttamente alle orecchie.

"Te lo ripeto solo un'ultima volta, pipistrello.
Lasciala.
Andare.
Adesso."

SPAZIO A ME!!!

Scusate il ritardo, eccoci qui con il nuovo capitolo! Finalmente incontriamo il pipistrello, Batman. Sembra un po' diverso da come pensava che fosse Harley. Cosa ne pensate? Lasciate un commentino e un votino, magari :)

Nei prossimi giorni aggiornerò Senza cuore, tenetevi aggiornati ☆

Bene, adesso torno a scrivere i nuovi progetti al calduccio, sul mio cuscinone, sotto il mio alberello luminoso *___*
La notte per me è ancora giovane... A presto!

Bacioni, Giorgia ♡

Harley Quinn #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora