Capitolo 16

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Joker sale sul ring, mentre io mi rigiro la mazza in mano. Si scrocchia il collo e si batte i pugni in modo teatrale, poi si tira i capelli verdi indietro. 

Ci manca solo "Eye on the tiger" dei Survivor in sottofondo, e può anche fare un film.

Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. "Esibizionista." Lui si blocca e mi fissa, inclinando la testa di lato. "Hai detto qualcosa?" Domanda sbattendo la bocca, il divertimento negli occhi. Alzo le sopracciglia e sospiro, mentre scuoto la testa. "No, no. Continua pure il tuo..." Lo indico con un gesto vago. "..."riscaldamento". " Concludo, sghignazzando.

Lui si lecca le labbra con la lingua in modo sexy, mentre a me si blocca il respiro. Poi tira su con il naso e di scatto si lancia su di me. "Ehi!" Squittisco, sfuggendo alla sua presa. "Non hai dato il via!" Lui mi gira intorno con passo predatore, studiandomi. "In un vero combattimento il nemico non dà il via, zuccherino. Comunque... bel completino." Dice, malizioso. Il suo fascino è velenoso, mi fa provare emozioni a cui non dovrei pensare neanche lontanamente, principalmente perchè sono associate ad uno come lui.

A questo punto gli salto addosso con rabbia, cercando di colpirlo con la mia mazza, ma lui scatta dietro di me e mi attira a sè, la mia schiena premuta contro il suo caldo petto. Posso sentire, attraverso la sottile cannottiera verde, i pettorali ben definiti e gli addominali duri come la roccia che mi fanno arrivare fitte pungenti in fondo allo stomaco.

"Il tuo fidanzatino non sembra tanto felice. Cosa vi siete detti?" Sibila al mio orecchio. Io mi dimeno, ma lui non mi lascia. Lancio un occhiata a George che ci sta fulminando con lo sguardo da lontano, e sono sicura che tra poco gli uscirà il fumo dal naso, per la rabbia. "Non è il mio fidanzatino. Lasciami andare!" Lui ride roco e mi stringe più a sè, facendomi sentire tutti i suoi muscoli. "Però sembrate fidanzati. Da come lui ti guarda. Da come ti sta sempre addosso. Da come ti tocca, Harley." Ringhia.

"La devi smettere. Io non sono fidanzata con nessuno, nè ho intenzione di fidanzarmi. Non posso pensare a questo, ora, neanche tu dovresti farlo. Non mi conosci. Io ho solo diciotto anni e non voglio altro che tornare a casa, con mio fratello, nel mio mondo, lontano da tutto questo." Sibilo. Mi libero dalla sua presa di ferro e mi allontano, turbata.

Turbata perchè mi manca già la sua vicinanza.

La sua espressione, quando lo guardo, è di confusione. "Diciotto anni? Non lo avrei mai detto...Ne dimostri almeno venticinque." Mi dice, un occhio tremante, mentre ci rimugina su. "Oh, beh, grazie tesoro!" Esclamo, poi lo carico come farebbe un toro. Gli corro incontro e mi aggrappo a lui, le cosce attorno alla sua vita sottile e muscolosa, le braccia dietro il suo collo.

Ho bisogno di uno stile, giusto? Uno stile personale, unico. E non solo per quanto riguarda i vestiti, ma anche nei combattimenti. Ho bisogno di un modo di combattere che mi distingui, che mi riconosca.

Lui non ha idea di cosa io stia facendo.

Però la sua espressione è come il fuoco, mi brucia la pelle, e ogni suo sguardo su di me mi incendia. Mi sta fissando spudoratamente, e non solo in viso. Mi circonda la vita con le braccia, premendomi ancora di più contro di sè e facendomi sentire ogni cosa. Tutto. "Cosa stai facendo?" La sua voce è roca, baritonale. E' il tuono prima di una tempesta.

Tremo, il respiro affannoso. Mi ricordo che non devo lasciarmi cadere nella sua trappola, devo solo distrarlo io, per poterlo attaccare. "Non... non lo so, J." Sussurro, mentre lo vedo stringere i denti, la mandibola rigida e contratta. Il suo viso, le sue cicatrici, i suoi capelli.... gli danno quell'aspetto violento, unico e speciale, affascinante. Tremendamente affascinante e magnetico, come se fosse davvero un magnete che mi attira verso di lui.

In mano, dietro il suo coppino, ho ancora la mazza. La tengo bene in pugno, le nocche bianche, come se avessi paura che la reazione del mio corpo a quello di Joker potesse farmela sfuggire di mano. Lui avvicina il viso al mio, lo sguardo perso fisso sulla mia bocca. Ha un profumo forte e maschile, che mi fa impazzire. "Sei velenosa, Harley. Per me sei velenosa..." Sussurra, come se fosse stordito.

E' proprio quello che ho pensato io di te.

Poi mi lecca il labbro inferiore lascivamente, ed io sobbalzo, tremando per l'eccitazione. Mi assaggia chiudendo gli occhi, come se fossi un tortino prelibato, un cibo paradisiaco di cui non può fare a meno.

Fatto da chiunque altro mi avrebbe fatto davvero schifo, ma lui.... E' la creatura più sensuale ed erotica che io abbia mai visto.

In che guaio mi sto mettendo, dannazione, penso. 

Non posso provare questo, non posso farmi distrarre, non posso perdere tempo.

"No, tu lo sei. E per questo motivo devi starmi lontano." Sibilo, poi con il manico della mazza lo colpisco con un colpo secco proprio dietro al collo, appena sotto l'attaccatura dei capelli. Lui sobbalza e scivola subito di lato, di peso morto. Gli cado addosso, poi sospiro e mi rialzo, lasciandolo svenuto sul tappeto. "Ho vinto io." Sussurro, il respiro affannoso e un turbine di emozioni incastrate nel petto.

Mi volto verso la parete su cui era poggiato George, ma ora lui non c'è più. C'è solo l'Incantatrice, che mi guarda con disprezzo. Viene verso di me, il passo deciso e minaccioso, i capelli lunghissimi e arruffati che le ricadono artisticamente sulle spalle, coperte dal mantello. E' una bellezza rara, davvero particolare, quasi soprannaturale. I suoi occhi chiari e ipnotici mi trafiggono. Le rivolgo uno sguardo ostile, mettendomi la mazza in spalla e stringendo i denti, pronta allo scontro.

"Stai giocando, con loro due." Afferma, le braccia conserte sul petto. "Di che parli?" Chiedo, scuotendo la testa leggermete. Lei indica Joker e poi dietro di sè. "Con il clown e con George. Stai giocando, li prendi in giro. Salti da uno all'altro, ti fai desiderare e poi all'ultimo li rifiuti."

Le sue parole dure mi colpiscono come una lama affilata nel petto. "Non è così. Ti sbagli, non è vero..." Mormoro. Mi comporto davvero così? Sto giocando con... delle persone? Le sto manipolando? No, non voglio che sia come ha detto lei. Io non sono fatta in quel modo, io sono onesta e corretta.

Lei sospira, alzando gli occhi al cielo. "Non te ne accorgi neanche. Comunque, George era davvero incazzato quando è tornato alla sua cella, quindi dovresti smetterla di giocare con le tue bambole, o almeno con lui. Sai, il clown magari regge, ma George.... ne ha passate tante." Dice, avvicinando il suo viso al mio.

"Stagli lontana. E' un consiglio.... e una minaccia, Harley Quinn." Sibila acidamente, poi si volta e se ne va, lasciandomi sola e confusa.

Harley Quinn #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora