Capitolo 26

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Esco dalla stanza e per poco non prendo un colpo quando George mi si para davanti, con uno sguardo preoccupato.

Gli altri sono dietro di lui e tutti mi guardano, solo che non vedo J e il mio cuore sprofonda. "Voglio sapere tutto. Adesso." Sibila.

Scuoto la testa, continuando a guardarmi intorno. "Lui dov'è?" Vedo il viso di George contrarsi, rabbioso. "Stai scherzando, vero?! Tu hai promesso, Harley. Hai promesso che mi avresti riferuto tutto. Che ci avresti riferito tutto."

"Allora non posso più mantenere la promessa, mi dispiace tanto." Confesso sbrigativa, i suoi occhi si spalancano di frustrazione. "Ora devi dirmi dove-"

"Io ho il diritto di sapere cosa cazzo ti sta succedendo!" Urla furioso, interrompendomi e facendomi sobbalzare. Ha gli occhi lucidi, è sudato e sembra dustrutto. Tutti restano impietriti come me.

Mi dispiace così tanto per lui, ma non posso rompere la promessa che ho fatto con J. E' troppo.... importante.
Prendo un respiro profondo, prima di allontanarmi di qualche passo e parlare, rivolta a tutti.

Ivy mi guarda preoccupata, appoggiata al muro del corridoio. "Non c'è tempo da perdere, adesso. Dobbiamo portare a termine la nostra missione, solo questo conta, quindi diamoci una mossa e troviamo Joker. Poi potremo proseguire."

"Credi di essere quella che comanda, qui? Scendi dal piedistallo, a me non me ne frega un bel niente dei tuoi problemi. E vacci tu a cercare quello psicopatico se ci tieni tanto, noi dobbiamo trovare Batman." La voce acida dell'Incantatrice mi fa drizzare i peli sul collo.

La guardo avvicinarsi a George, che fa un passo indietro e si appoggia a lei, lo sguardo di lui vuoto e assente che fissa il muro dietro di me.

"Hai due opzioni: restare con noi ed eseguire gli ordini senza incasinare le cose, oppure tornare a cercare il clown. A te la scelta, Harley." Dichiara, stringendo possessivamente il braccio di George.

Deglutisco e guardo Poison Ivy, che appena incontra il mio sguardo rivolge il suo verso il pavimento. Deadshot invece aspetta la mia risposta immobile, lo sguardo fisso su di me.
"Non abbiamo tutto questo tempo, decidi adesso." Dice con la sua voce severa e dura.

Non posso ascoltare quello che mi dice la mente, potrebbe non essere la mia. Non posso nemmeno ascoltare il mio istinto, probabilmente mi sbaglierei.
Quindi decido di ascoltare il mio cuore, a questo punto.

"Mi dispiace. È l'unico che può salvarmi da me stessa..." Sussurro con gli occhi colmi di lacrime fissi in quelli imperturbabili di George. Vedo comparire una scintilla di tristezza nelle sue pozze limpide, però.

Mi volto di scatto e mi dirigo velocemente, a grandi passi, verso le scale.
Appena uscita, respiro l'aria fresca della serata. Sollevo lo sguardo verso il cielo scuro e penso ad Hanna.

Chissà cosa starà combinando, senza di me. È passato un po' di tempo, magari ha perso le speranze e sta andando avanti, così come mia madre. Questo pensiero quasi mi dispera, ma al contempo mi solleva, non voglio che si rovinino la vita per me.

Mi fa stare meglio pensare a Jacob, lui è vivo, anche se nelle mani della Waller. Ma io so che lo riporterò a casa, sano e salvo. Vivo.

"Non ci credo."
La sua voce profonda e stupita fa scattare il mio sguardo verso la strada. J è lì, i suoi occhi cupi che mi scrutano increduli. Ci guardiamo per un tempo che sembra un finito, io cerco le parole adatte per dirgli quello che sento.
"Ho scelto te. Mi hanno detto che dovevo decidere se rimanere con loro o andare a cercarti e...ho sentito che dovevo farlo." Dichiaro con voce tremante, mentre ci avviciniamo lentamente l'uno all'altro.

"So che dovrei starti lontana, ma io sento che tu mi aiuterai. E sì, dannazione, è vero!..." Esclamo, con il fiatone, le braccia spalancate. "Provo qualcosa per te. Non so se sia... negativo o positivo, ma non m'importa, perchè-"

Prima che possa terminare la frase, le sue braccia mi tirano a sè e le sue labbra ruvide si posano sulle mie con prepotenza. Serro forte gli occhi e lo stringo a mia volta, il cuore che per poco non mi scoppia nel petto. La passione ci travolge completamente, entrambi sprofondiamo negli abissi più profondi ed io sono perfettamente consapevole che anche se tutti e due siamo nell'oscurità, lui mi sta stringendo la mano.

La sua lingua sfiora appena la mia, poi si sottrae subito e lo sento ritirarsi indietro. I suoi occhi cupi sono sgranati, l'espressione agitata ed eccitata probabilmente quanto la mia.

"Scusami zuccherino, ma... dovevo farlo, almeno una volta." Sussurra. Sollevo leggermente un angolo della bocca e abbasso lo sguardo, il respiro appesantito dall'adrenalina.

Sento ancora il suo magnifico sapore sulle labbra.
Entrambi riprendiamo fiato per qualche istante, poi lui mi porge la mano, indicando la strada dietro di lui con un cenno del capo.

Io mi lascio avvolgere del dita dal suo palmo caldo e guantato. "Ho parcheggiato la mia macchina, a pochi passi da qui. Andiamo."

Mano nella mano, camminiamo in strada verso la sua auto, ancora scossi e senza parole per quello che è appena accaduto.

Harley Quinn #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora