Capitolo 18

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La mattina dopo veniamo svegliati dal solito allarme.


Mi lavo e mi cambio, acconciandomi e indossando la divisa nel camerino con Ivy. Mi pettino i capelli e poi afferro due nastri, uno blu e uno rosa, mentre fisso Poison che infila il suo body. "Qual è la nostra missione, esattamente?" Lei sospira e scuote la testa, l'espressione concentrata mentre si sistema la divisa. "Ho sentito che in qualche modo è coinvolto Batman. Il Governo ne ha abbastanza di lui, la Waller vuole che lo fermiamo."

Mi lego i capelli colorati e biondi in due codini stretti. "Ma Batman non è il buono in tutto questo?" Lei sorride e indossa le scarpe, appoggiandosi al muro, mentre io afferro le pistole. "Non è proprio così, qui, sai? Il pipistrello crede di poter sostituire la polizia, e al Governo non va giù. Inoltre, quando interviene lui, qualcuno muore sempre tragicamente o si fa male."

Sentiamo dei rumori e ci voltiamo verso la porta, quindi io la apro ed usciamo.

Tutti si sono radunati al centro della palestra, ognuno con la propria divisa. Il mio sguardo viene subito attirato da Joker, che mi fissa, squadrandomi dalla testa ai piedi come sto facendo io con lui. Indossa un gilè viola senza maniche con un fiore giallo nel taschino sinistro, che fa da contrasto con i suoi lucidi capelli verdi, e mette in mostra le sue braccia muscolose e i suoi pettorali. Ha una cravatta nera lucida e dei pantaloni verdi stretti dello stesso tessuto setoso del gilè.

Dio, è il clown più sexy che io abbia mai visto.

Concentrati, Harleen. Concentrati.


Non devo pensare a questo cose, non posso. George mi sta guardando, ma ignoro anche lui, puntando lo sguardo sulla Waller. "Buongiorno, Squadra. Oggi ha ufficialmente inizio la vostra missione suicida." Dichiara, il solito cipiglio severo. Il termine ''missione suicida'' mi fa rabbrividire, ma mi faccio forza e inspiro profondamente, cercando di tranquillizzarmi.

"L'obbiettivo è uno solo: eliminare Batman. Ha causato troppi problemi ultimamente e ho bisogno che voi lo fermiate una volta per tutte, facendolo fuori. Non sarà facile, ma prendetela come una sfida che dovete vincere. Se ce la farete, potrete rivedere i vostri cari e loro saranno al sicuro. I vostri figli..." Il suo sguardo perlustra la stanza. "...le vostri mogli... e i vostri fratelli." A quell'ultima parola il suo sguardo freddo si posa su di me, facendomi stringere i denti per la frustrazione e la rabbia.

Mi devo trattenere, non posso rovinare tutto adesso. Devo rimanere immobile, impassibile e calma. Ed è proprio ciò che faccio.

"Le regole sono semplici. Tramite delle radio che i miei uomini vi stanno dando..." Delle guardie si avvicinano ad ognuno di noi e ci mettono in mano dei piccoli dispositivi rettangolari non troppo pesanti, con degli auricolari senza fili.

"... avrete la possibilità di comunicare con me, quando necessario. Gli auricolari che avete tra le dita sono costruiti appositamente per non scivolare via dalle vostre orecchie una volta applicati, quindi anche se salterete o combatterete essi non cadranno, non preoccupatevi." Studio lo strano aggeggio futuristico che ho in mano, aggrottando le sopracciglia.

Wow, mai vista una cosa del genere, penso.

"Potete infilarle dove vi è più comodo, l'importante è che non le perdiate." Infilo la radio nella cintura e gli auricolari nelle orecchie, poi osservo gli altri che fanno lo stesso, mettendo il dispositivo nelle tasche delle divise o nelle cinte. Mi soffermo a guardare per un attimo George, che fissa lo sguardo davanti a sè. Indossa una tuta di pelle nera che gli calza alla perfezione e una maschera scura, che rende il suo look più cupo e... sensuale.

Sospiro e torno a guardare la Waller. "Seconda regola: non potete scappare. Ricordate che avete un'esplosivo in corpo e se vi separerete dal gruppo e fuggirete, noi vi troveremo e poi vi uccideremo, compresi coloro che amate." Rabbrividisco a quelle parole dure. "Servirà un po' di collaborazione, quindi cercate di non litigare, per favore. Terzo: non ci deve essere nessuna vittima innocente. Capisco che avrete bisogno di sfogarvi, ma potrete farlo quando riuscirete ad avere tra le mani Batman."

Sento Joker sghignazzare silenziosamente di fianco a me, mentre Deadshot lo fulmina con lo sguardo.

La Waller sospira e incrocia le mani sulla scrivania di quello che dovrebbe essere il suo ufficio. "Le informazioni sui luoghi e sul vostro obbiettivo vi saranno dati al momento. E' tutto, Squadra, la vostra missione suicida ha inizio da... adesso. Buona fortuna." Dichiara Amanda, che poi sparisce dallo schermo.

Qualcuno borbotta, mentre in fila ci dirigiamo verso le celle che scendono al piano di sotto. Aprono le porte e camminiamo avanti, sfilando tra i detenuti chiassiosi e agitati. Impugno la mia mazza e la appoggio dietro il collo, sostenendola con le mani. "Morte alla Squadra Suicida! Morte alla Squadra Suicida!" Urla un gruppo di detenuti in coro.

"Perchè dicono così?" Mi rivolgo a Poison, di fianco a me. Lei scuote la testa, l'espressione interrogativa. "Non ne ho idea..." Esclama per superare il caos della stanza. "E' tutta invidia." Sibila Joker sorridente, dietro di me. Sospiro e accellero il passo, allontanandomi da lui.

Il corridoio è lunghissimo e stretto. "Hey, hai una gomma da masticare?" Squittisco, rivolgendomi alla guardia che ci sta scortando verso l'uscita. Lui sospira e scuote la testa, masticando. Faccio una smorfia dispiaciuta, avvicinandomi. "Ti vedo masticarla, sai!" Esclamo. "Dio santissimo..." Sbuffa da dietro l'Incantrice.

So benissimo che questo comportamento non è da me, ma in questo momento ho proprio voglia di una gomma per allentare la tensione.

"E dai, dai, dai!" Gli grido nell'orecchio. Lui sobbalza ed io ridacchio, poi l'uomo infila frettolosamente una mano nelle tasche, mentre continuiamo a camminare verso la porta di ferro. Mi porge la cicca ed io l'afferro, sorridendo e infilandomela in bocca. "Grazie, tesoro."

Finalmente arriviamo al portone e lo apriamo, poi superiamo anche l'atrio e usciamo dal carcere, ritrovandoci all'aria aperta della sera. Guardo il cielo innaturalmente nuvoloso e privo di luna, creando una bolla rosa con la mia gomma e godendomi la sensazione del fresco sulla pelle e dell'aria pulita nelle narici. La faccio scoppiare e mastico la cicca ancora un paio di volte, cercando di rilassarmi. "Ti salverò, Jacob. Lo prometto." Sussurro a me stessa, poi mi dirigo con gli altri verso il marciapiede.


Un grande furgone nero ci aspetta sul ciglio della strada.


SPAZIO A ME!!!

Eccomi, sono sopravvissuta alla prima settimana di scuola! Adesso ho un po' di tempo nel week-end per riposarmi e scrivere qualche capitolo, finalmente! :D

Come vi sembra questo nuovo capitolo? Lasciate un commentino e un votino, se vi va!

A breve il nuovo capitolo di Senza Cuore :)

Bacioni, Giorgia <3


Harley Quinn #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora