Someone from the past

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Non aveva fatto in tempo ad aprire la porta della propria camera, che uno svolazzare di capelli rossi l’aveva travolta.

«Gi-Ginny!» era riuscita a farfugliare, mentre la più piccola di casa Weasley la stava stritolando.

«Hermione, mi hai fatto prendere un colpo!» le disse tra i capelli.

Hermione s’irrigidì.

Ginny si spostò e si staccò dal corpo della ragazza, ma le tenne la mani sulle spalle.

«Porca miseria, Hermione! Ho perso dieci anni di vita!» concluse con foga.

Hermione sorrise. «Beh, l’età ti dona.» e le fece l’occhiolino.

Ginny non comprese subito, poi scoppiò a ridere. Entrambe scoppiarono a ridere.

Hermione si voltò ed aprì quella che sarebbe stata la sua stanza per l’ultimo anno ad Hogwarts.

Come la porta si aprì, lasciò intravedere uno spiraglio di luce riflettersi sui drappeggi rossi del baldacchino.

La mano di Hermione era quasi tremula.

Aprì la porta lentamente, con Ginny dietro che ad ogni centimetro di visuale in più aumentava l”Oh”.

La porta si spalancò, aprendo alla vista delle due giovani una stanza piuttosto grande. Sulla destra, al centro e poggiato al muro, troneggiava un enorme baldacchino a due piazze. I drappeggi, come le lenzuola, erano rossi con ricami color oro. A fianco, alla destra del baldacchino, una grande finestra che ricopriva la superficie da terra fino al soffitto s’apriva, dando ampia visuale dei cancelli di Hogwarts e del verde circostante. Scorrendo lo sguardo in senso antiorario vi si trovava una scrivania in mogano scuro, piuttosto ampia. Un metro più in là della scrivania, vi era una porta in legno scuro. Le due ragazze vi entrarono e si diressero subito alla porta. Aprirono. All’interno vi era un bagno spazioso, con una doccia/vasca ampia, lavandino con specchio e varie mensole più i sanitari. Dietro la porta vi era un piccolo armadio contenente gli asciugamani morbidi e rossi.

Entrambe le ragazze erano rimaste a bocca aperta. Hermione si avvicinò al letto e vi sprofondò.

Una camera tutta sua. Un bagno tutto suo. Un letto enorme.

Ginny si buttò sul letto, seguendo Hermione.

«Quanto ti invidio, Caposcuola Granger.» le disse con finto astio.

Hermione sorrise a trentadue denti.

Era diventata caposcuola. Era… fantastico. È vero, questo implicava un sacco di problemi, ronde, controlli e regole in più, ma le dava la possibilità di rompere i cosiddetti legalmente ai suoi nemici di sempre: i Serpeverde.

Un piccolo sorriso diabolico le increspò le labbra, poi il sorriso si spense in un attimo.

Draco.

Portò le mani alle labbra e le sfiorò. Erano ancora calde del suo bacio. Sentì un brivido percorrerle la schiena e chiuse gli occhi.

Le sovvennero due iridi plumbee, così trasparenti da sembrare inconsistenti.

Ha gli occhi della pioggia.

Nel frattempo, nei sotterranei, qualcun altro stava riassaporando quel bacio e rivedeva quegli occhi color dell’oro.

Draco Malfoy aprì la porta della sua nuova stanza. Singola. Con un bagno proprio. Ed un letto a due piazze, notò aperta la porta.

Dietro di lui, Zabini si era infilato con la testa ad osservare la stanza del suo migliore amico.

D'ambra e di pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora