“You may be deceived if you trust too much,
but you will live in torment if you do not trust enough.”
Frank Crane – Business education World
Camminava veloce.
Aveva bisogno di capire. Aveva bisogno di spiegazioni.
Camminava veloce.
Le scale per i sotterranei passavano senza forma davanti ai suoi occhi, il corridoio una macchia scura.
Camminava veloce.
Doveva vederlo, gli avrebbe estorto le informazioni che necessitava con qualsiasi mezzo.
Qualsiasi.
Si toccò distratto la tasca dei pantaloni nella quale era contenuta la pozione.
L’avrebbe usata, se fosse stato necessario.
Mentre con determinazione pensava a ciò che voleva sapere, non si accorse di essere arrivato davanti a quella porta.
Il freddo che quel legno emanava non aveva nulla a che fare con il freddo dei sotterranei.
Estrasse la bacchetta, ma prima che la parola “Alohomora” uscisse dalle sue labbra, la porta s’aprì.
Restò fermo per qualche istante, poi vi entrò.
Lasciò vagare lo sguardo un po’ ovunque e mosse qualche passo avanti, ma nessuno vi era in quella stanza.
Nulla.
«Buongiorno, Severus.»
Una voce fredda come il ghiaccio, una voce degna di un essere inumano, una voce che gli fece accapponare la pelle.
La porta si chiuse alle sue spalle. Piton si voltò, dietro di lui vi era il vampiro, ed il luccichio che aveva nello sguardo non prometteva nulla di buono.
Draco si svegliò.
Dall'enorme finestra che dava nelle acque del lago nero, un debole bagliore verdastro si espandeva lungo tutta la stanza.
Prima ancora che aprisse gli occhi, sul suo viso si formò uno splendido sorriso.
Hermione.
Aveva trascorso la notte – o meglio, il mattino visto che per tutta la notte non aveva chiuso occhio pensando e ripensando a ciò che era successo nella torre – a sognare di lei.
I suoi occhi, i suoi capelli, le sue labbra, il suo profumo…
Il pensiero che finalmente le sue mani si potevano perdere per davvero in quei capelli, che le sue labbra potevano assaggiare per davvero quei petali rossi, che la sua anima si poteva perdere per davvero in quegli occhi ambrati ogni volta che lo avesse desiderato… Sapere che lei era sua, sua davvero.
Sapere di averla davvero e di essere suo, in maniera ugualmente profonda, lo rendeva l’uomo più felice del mondo conosciuto e anche di quelli sconosciuti.
Si alzò felice come non era mai stato. Si guardò allo specchio, mai si era visto con un sorriso tale sul viso.
Una donna. Pensa un po’ se una donna può farmi un effetto simile. Ma lei non è una donna come le altre, no, lei è… La mia donna. Mia e di nessun’altro. Mia.
Si fece una doccia veloce, si vestì ed uscì dalla sua stanza.
In sala comune trovò Blaise ad attenderlo, come tutte le mattine da sette anni a quella parte.
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D'ambra e di pioggia
Fanfiction[Harry Potter, Draco/Hermione] Hermione alzò lo sguardo verso il ragazzo, che la superava di una quindicina di centimetri buoni, e lì, i loro occhi si fusero di nuovo. Non si capiva se fosse l'argento a fondersi con l'oro o viceversa. Tanto sta, all...